Recensione: Gates

Di Matteo Concu - 23 Febbraio 2012 - 0:00
Gates
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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75

Debutto da parte dei parmensi Under The Ocean i quali ci propongono, con “Gates”, un death metal dal piglio moderno che ricorda band quali i Job For A Cowboy, Ion Dissonance, Red Chord e l’attitudine svedese di At The Gates e Dissection.

Si parte subito con l’acceleratore a mille con l’opener “With Strange Aeons”, brano che serve come presentazione del combo emiliano: parti velocissime unite a breakdown e riffoni spezza collo, condite da growl profondi e screaming lancinanti che donano una buona varietà al brano.

Possiamo dire che il disco si divide in due parti: quella iniziale (e finale) è molto brutale e veloce mentre la sezione centrale è più ragionata e melodica. In essa, alla velocità d’assalto sono preferiti dei passaggi più cadenzati e il riff si fa melodico in chiave At The Gates/Dissection.

Nel primo segmento possiamo segnalare – oltre all’opener – “One Must Fall” e “Gray Hands On The Gate”: entrambe sono delle mattonate in faccia, dove la velocità al cardiopalma è condita da breakdown sventra-pareti.

Da “On Sunset Spire” inizia la seconda porzione di “Gates”, quella più ragionata. La canzone si apre con un arpeggio oscuro per poi partire in maniera accattivante con un rifferama che si fissa subito in testa. Lo stile di questo brano mi ha riportato in mente i The Black Dahlia di “Nocturnal” e il buon death/black svedese melodico degli anni ‘90. Da segnalare la semi-strumentale “Notturno” in cui la band riesce a destare attenzione con un incedere lento e atmosferico, e con un interessante stacco brutale nel finale.

“A Look At The Sky” e “Welcome” si fanno ricordare per l’utilizzo interessante di un sussurrato sporco unito da un growling gutturale (la prima) e per lo stile cervellotico e labirintico del songwriting (la seconda).

Il disco chiude con “Old Man Song” e “Deadline”, due brani spaccaossa che chiudono in maniera selvaggia questo lavoro.

Considerazioni finali: il disco si fa ascoltare con piacere per merito della varietà d’idee usate per le canzoni, rendendo l’ascolto abbastanza vario senza annoiare. Ottima l’idea di mantenere la durata delle canzoni sui tre, quattro minuti in modo da renderle subito memorizzabili.
Ottimo debut!

Matteo “mariottide666” Concu

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Tracce:
1. With Strange Aeons 2:57
2. One Must Fall 4:20
3. Gray Hands On The Gate 4:24
4. On Sunset Spires 3:20
5. From Yuggoth 3:02
6. Notturno 4:26
7. A Look At The Sky 4:32
8. Welcome 4:09
9. Old Man Song 2:30
10. Deadline 2:47

Durata 36 min.

Formazione:
Isacco Pattini – Voce
Andrea Tortorelli – Chitarra
Tomasz Jan Iemma – Chitarra
Rocco Casali – Basso
Fabio Bersani – Batteria
 

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