Recensione: General Triumphant

Di Elisa Tonini - 8 Febbraio 2018 - 0:00
General Triumphant
Band: DreamSpirit
Etichetta:
Genere: Heavy 
Anno: 2017
Nazione:
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79

Dai tempi dei Tang Dynasty la Cina ha visto e vede nascere sempre di più band di svariati generi metal. Su tutti questi generi risalta un tipo di folk metal legato al patrimonio culturale cinese. Ego Fall, Tengger CavalryNine Treasures e Voodoo KungFu sono tra le band folk metal cinesi più note, band che hanno avuto modo di calcare il suolo europeo e italico (i Voodoo KungFu ed Ego Fall) in tempi più o meno recenti. La possibilità di esbirsi in terra europea, precisamente al Wacken Open Air in Germania nel 2015 (ed a luglio saranno presenti in Slovenia al MetalDays) è stata data in verità anche ai presenti DreamSpirit, band che si distingue per un’entusiasta base heavy/power unita a melodie ispirate al folk tradizionale cinese. 

DreamSpirit (梦灵),  naquero nella città di Tai’an, nella provincia dello Shandong, grazie al cantante Shunzi ed al chitarrista Bao, entrambi guidati dalla loro passione per l’heavy metal e soprattutto ai già citati Tang Dynasty (considerato il primo gruppo heavy metal in Cina) che in una base heavy metal/prog rock ha introdotto anche elementi e melodie prese dal folk cinese. 

Nel 2011 i DreamSpirit si trasferirono a Pechino per inseguire il loro sogno musicale e nel 2014 uscì il loro primo album intitolato “Mountains and Rivers” (/江山). Il primo disco della band presenta una produzione leggermente acerba ma è dotato di una personalità non indifferente. “Mountains And Rivers” possiede un animo diretto ed istintivo di stampo hard’n heavy ottantiano, accelerazioni thrash metal, riff epici power metal ed una struttura complessa creata dall’intrecciarsi di tecnici e volteggianti assoli (in linea con quelli di Rush, Dream Theater e Steve Vai). Caratteristiche distintive del gruppo sono poi la squillante e limpida voce di Shunzi, i suggestivi cori e l’uso di ipnotici strumenti tradizionali cinesi (come il dizi, lo xiao, l’erhu ed il guzheng) il tutto avvolto da una raffinata velatura poetica.

Tre anni dopo, con il presente “General Triumphant” (/将·军), loro secondo full-lenght, i DreamSpirit propongono un concept album che si basa su un generale immaginario di un’antico esercito, i cui tratti ricordano tre figure storiche famose: Cao Cao (155 – 220) il glorioso condottiero del periodo dei Tre Regni, il generale Yue Fei (1103 – 1142) eroe nazionale della Dinastia Song, e Lin Chong un personaggio immaginario proveniente dall’antico e leggendario romanzo I Briganti (ambientato sotto la Dinastia Song e scritto nel XIV secolo).

Il metal suonato in “General Triumphant” è di stampo classico, simile a quello dei Judas Priest e a quello dei tedeschi Accept, fuso con l’epicità power, con accelerazioni thrash e con un grande gusto melodico di derivazione folk e pop. A grandi linee è la stessa formula del precedente disco ma ci sono delle differenze rispetto a “Mountains And Rivers”. Quello che salta più all’occhio è il fatto che in “General Triumphant” viene posta più enfasi alle chitarre ed è stato fatto meno uso degli strumenti tradizional cinesi. I chitarristi Bao e Hsyu fanno uso frequente delle scale cinesi e vi è una sensazione di maggiore compattezza e rocciosità, sensazione accentuata anche dalla voce di Shunzi che assume generalmente un tono leggermente più rauco e sporco (un po’ alla Dave Mustaine) rispetto al precedente disco. Non mancano gli assoli elaborati, tecnici e di pregevoli fattura che si coniugano allo spirito diretto, combattivo ed entusiasta dell’insieme esaltandone l’aspetto avventuroso.

In quanto a combattività spiccano in particolar modo due brani: ‘Go Out to Battle’ e ‘Of Daggers and Men’. In ‘Go Out Battle’ coinvolge il suo killer refrain trainato dai cori e stemperato a tratti dall’erhu e dal flauto. Le liriche nel refrain sono tratte dai poemi di Li Bai e Dai Shulun (entrambi del periodo della dinastia Tang). In ‘Of Daggers and Men’ padroneggiano ritmiche quasi totalmente thrash ed il cantato delle voci in sottofondo tocca vette estremamente aggressive sconfinando nello scream e nel growl. ‘In Alchemy’, ‘Ancient Poems’ (la cui musica è basata su “Pipa Yu” di Lin Hai), ‘Song of Triumph’ e ‘The Majestic Star’ prevale maggiormente un animo scanzonato, poetico, epico e sognante ma sempre deciso e combattivo, specie in ‘Song of Triumph’.

Ci sono poi delle tracce che rompono un po’ gli schemi con sonorità diverse da quanto detto poco sopra. ‘Morbid Souls’ e ‘Might as ‘the Sea’ sono accomunate entrambe da una cadenza iniziale più lenta, salvo poi vivacizzarsi, schiarirsi e terminare nuovamente con sonorità lente. ‘Morbid Souls’ è il pezzo più atipico di “General Triumphant”, un brano caratterizzato da un lugubre ed atmosferico battito dall’aria gotica con una cadenza quasi doom che a sorpresa con grande mutevolezza sfocia roccioso, fiabesco e deciso, accompagnato dai vorticosi strumenti a fiato per poi ritornare e dissolversi brevemente nelle cupe sonorità con cui è iniziata. L’iniziale cadenza doom della strumentale ‘Might as ‘the Sea’ porta l’ascoltatore ad immaginare delle calme onde del mare, quelle onde su cui si posa lo sguardo di Cao Cao (che scrisse la poesia “View of the Blue Sea”) canzone che acquisisce poi una vivacità progressivamente power, ricca di assoli tecnici, quasi shred, eseguiti con grande fluidità, passando anche tra momenti più riflessivi, sognanti e romantici. Ci sono infine due brani che “spezzano” brevemente la rocciosità di “General Triumphant”: uno è l’intro ‘The Expedition’, strumentale sinfonico maestoso, preludio di un’epicità marziale, puntellato dal guzheng e dagli strumenti a fiato; l’altro è “Rinsing Armour”, altro pezzo strumentale dall’aria bucolica e costruito sul suono di un flauto e sul rumore di un corso d’acqua.

In “General Triumphant” i DreamSpirit puntano ad ottenere un equilibrio tra il rock/metal occidentale e l’uso degli strumenti della musica tradizionale cinese ed in questo senso qualcosina in più per equilibrare le due “anime” può ancora essere ancora fatto. È con l’uso degli strumenti tradizionali cinesi che forse i DreamSpirit potrebbero indulgere un po’ di più, altrimenti questo approccio più duro nel sound ha portato una nuova linfa vitale alle composizioni.

Dal punto di vista della produzione grazie al mixaggio ed alla masterizzazione di Andy Classen (ex- chitarrista degli Holy Moses) è stato fatto un notevole salto di qualità ed esalta il lato roccioso ed il lato più melodico e folk del disco. Shunzi, con il suo timbro cristallino ma anche roco e veemente, contribuisce a donare un ulteriore tocco di luce ed energia mentre i cori rafforzano l’aspetto epico e deciso delle tracce.

La scelta dei DreamSpirit di continuare ad usare la lingua cinese e (in misura minore rispetto al precedente disco) il cinese classico (lingua letterale cinese comparabile all’inglese shakespeariano) nelle liriche non fa che rendere il tutto ancora più autentico. Nella sua totalità “General Triumphant” è un buonissimo album, privo di filler, in cui i DreamSpirit mantengono la loro spiccata personalità esplorando anche territori stilistici inediti.

Quello che traspare in “General Triumphant” è l’immagine di una band coerente e fedele a se stessa. Si spera sarà sempre così anche in futuro, con l’auguro che il gruppo cerchi comunque di migliorarsi e non aver paura di sperimentare. “General Triumphant” è un disco che potrebbe fare la gioia dei più curiosi ascoltatori del folk metal, ma anche degli ascoltatori open minded di heavy, power e progressive metal o, perché no, anche di altri generi.

Elisa “SoulMysteries” Tonini 

 

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