Recensione: Genesis

Di Matteo Lavazza - 23 Gennaio 2005 - 0:00
Genesis
Band: Stormrider
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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80

Demo d’esordio per i giovanissimi Stormrider, band piacentina con un paio anni di vita ma con già una buona esperienza live alle spalle.
Il cd viene aperto da “Into the Arena”, brano tipicamente Heavy Metal, senza troppi fronzoli ma con degli ottimi arrangiamenti, soprattutto sulle ritmiche di chitarre, davvero molto bella la voce del cantante Alessandro Gazzola, che con i suoi 20 anni è “l’anziano” del gruppo, che riesce a mantenere una buona potenza anche su tonalità piuttosto alte.
La seguente “Genesis” è una strumentale piuttosto particolare, giocata molto più su riff e cambi di tempo, ed atmosfere, decisamente ben studiati, piuttosto che sugli assoli, senza che per questo l’abilità tecnica del gruppo svenga sminuita, anzi al contrario oltre alla tecnica la band mette in mostra anche delle pregevoli capacità compositive.
Con “To the Dream” gli Stormrider si lanciano  in una Power Ballad che alterna momenti pacati, nelle strofe, a momenti più elettrici, il ritornello, ed il risultato è, a mio parere, anch’esso in chiaro-scuro, cioè l parte elettrica e decisamente coinvolgente mentre la parte più rilassata, pur essendo decisamente ben studiata ed arrangiata, mi è parsa un po’ sottotono e scontata. Detto questo bisogna sottolineare ancora una volta il gran lavoro dei due chitarristi Niccolò Savelli e Luca Fina, che soprattutto nel finale del pezzo fanno davvero un gran lavoro.
Con “Over the Top” si torna su territori musicali più massicci, grazie a riff davvero possenti, forse in questo caso la voce del buon Alessandro poteva essere più aggressiva, facendo ulteriormente guadagnare in cattiveria al pezzo. Ottimo lo stacco solista centrale, anche se le soluzioni mi sono parse di quelle già utilizzate troppe volte da molti gruppi.
“Devoid of You” ha un inizio fatto di chitarre arpeggiate e linee vocali molto atmosferiche, prima che la band attacchi il distorsore e parta in quarta con un ottimo Metal riff. Non mi ha convinto pienamente la linea vocale della strafa, mentre il ritornello è davvero massiccio. Molto bello anche lo stacco centrale a più voci, davvero ben arrangiato, nonostante la giovane età dei componenti del gruppo.
La conclusiva “Heavy Metal Storm” dice tutto già dal titolo. Metal classico quadrato e potente, forse il pezzo  non ha nell’originalità il suo pregio, ma di sicuro ascoltare canzoni del genere fa sempre piacere, soprattutto a chi ha qualche anno di “militanza” alle spalle, quando sono suonate con questa passione e composte comunque molto bene.
I suoni, pur essendo a detta del gruppo casalinghi, pur se registrati con apparecchiature semiprofessionali, sono piuttosto buoni, anche se forse mancano un po’ in potenza e risultano un leggeremente ovattati, soprattutto basso e batteria.
Tecnicamente gli Stormrider mi hanno stupito, l’età media del gruppo si aggira sui 18 anni, eppure tutti i musicisti sfoderano su questo “Genesis” una prestazione davvero splendida, e dimostrano, a parte qualche piccola eccezione qua e la, di avere la maturità musicale per mettere al servizio delle canzone la loro perizia.
In conclusione posso tranquillamente affermare che secondo me il gruppo ha davvero tutte le carte in regola per poter ambire a traguardi prestigiosi, l’importante è che non si perdano per strada e che mettano a punto le piccole ingenuità che spuntano ogni tanto, ma l’età è dalla loro parte. Mi aspetto sinceramente di sentir parlare di loro in futuro.

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