Recensione: Grand Illusion

Di Matteo Lasagni - 13 Ottobre 2005 - 0:00
Grand Illusion
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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70

Negli ultimi 10 anni il nome dei Nocturnal Rites si è progressivamente insediato nei piani alti del metal che conta e, nonostante nella loro discografia non sia presente un vero e proprio capolavoro, sono comunque stati capaci di mantenere sempre alto il livello qualitativo dei loro album, non concedendo troppi spazi alle critiche e venendo sempre adeguatamente ricompensati da un seguito di fans fedeli e sempre più numerosi. 
Grand Illusion si presenta subito alla grande, con una cover di prim’ordine e un book curato nei dettagli, per non parlare del succoso dvd bonus presente nella versione a tiratura limitata. Ma andiamo con ordine, cominciando a parlare dell’elemento principale, ovvero la musica.
Noto subito con piacere che la produzione di Grand Illusion è meno impastata rispetto al precedente New World Messiah, soprattutto nel guitar-sound, più limpido e potente, anche se rimane, come in passato, un filo troppo sporca nel drumming, ma siamo comunque alle prese con un buonissimo lavoro che valorizza a dovere le composizioni del disco.

Ciò che caratterizza maggiormente questo nuovo platter del gruppo svedese è la quasi totale assenza di brani supertirati, in stile “Avalon” o “Temple Of The Dead” tanto per intederci, e al contrario un parco piuttosto ricco di mezzi tempi più o meno rocciosi, scelta questa che alla lunga si rivela più una lacuna che un pregio. Peraltro tutto il lavoro è ammantato da una splendida livrea melodica che si insinua in ogni brano in modo piacevole e spesso raffinato, anche se dopo svariati ascolti si ha l’impressione che molti brani si assomiglino fra loro e che qualche variazione più marcata, sia a livello velocistico che atmosferico, avrebbe giovato al risultato finale. Detto questo sono indiscutibili l’esperienza e le capacità tecniche del singoli membri della band, ormai ben rodati e altamente professionali in ogni situazione. Il sound compatto dei Nocturnal gode ormai di una rinomata personalità, elemento sempre più difficile da riscontrare nel metal moderno, ed espone in bella vista le doti del singer Jonny Lindqvist, autentica punta di diamante del gruppo.

La partenza è affidata ad un singolo di sicuro impatto commerciale come “Fools Never Die“, che sembra studiata apposta per insinuarsi nel vostro cervello e non abbandonarvi più. Un metal melodico cadenzato e possente dotato di un riffing pesante e di un chorus vincente. La seguente “Never Trust” è decisamente più pimpante e rappresenta probabilmente l’episodio più power-oriented dell’intero lotto. L’attacco ricorda molto “Kind Hearted Light” del primo Masterplan per poi sviluppare il pezzo in modo piuttosto lineare fino al classicissimo ritornello “rotondo” e facilmente memorizzabile. Con “Still Alive” si torna su tempi più rilassati e ci si affida come sempre a linee vocali d’impatto. Il risultato in questo caso è veramente ottimo, grazie soprattutto al refrain magistrale che s’innalza come uno dei momenti più alti del cd. Chiusa la positiva triade iniziale, la quale, seppur senza presentare masterpiece assoluti, scorre via in modo assolutamente piacevole, i nostri si inalberano in una serie di tracce di discreta qualità, ma molti simili tra loro e in qualche modo difficilmente isolabili in un contesto troppo omogeneo per poter essere veramente trascinante. Succede così che pezzi come “Something Undefined“, “Our Wasted Days“, “One By One” e la conclusiva “Deliverance” navighino tutte nello stesso mare, fra acque piuttosto limpide a dire il vero, fra melodie comunque gustose e strutture ben bilanciate, ma senza graffiare quanto ci si aspetterebbe. Mi sembrano invece più ispirate le due incalzanti “End Of Our Rope” e “Never Ending“, dall’incedere più saltellante e dotate di chorus di pregevole fattura. Discorso a parte merita infine “Cuts Like A Knife“, episodio atipico nel clima generale dell’album, che, grazie ad atmosfere oscure e a diaboliche voci di sottofondo, si stacca decisamente dal clima zuccheroso dell’album, per poi lanciarsi in un refrain tirato e di gran spessore.

Per quanto riguarda il dvd bonus, per chi avrà la prontezza e la fortuna di accaparrarsi la versione a tiratura limitata, potrete trovare ben 4 video riguardanti 3 pezzi tratti da New World Messiah e il nuovo bellissimo video di “Fools Never Die“, davvero ben realizzato e accostabile alle migliori produzioni metal in circolazione. Inoltre è presente anche un lungo documentario sull’attività della band in questi ultimi mesi, fra il “making of” del nuovo album ed altre gustose riprese.
Grand Illusion è sicuramente un’ulteriore conferma del valore dei 5 svedesi, i quali ancora una volta hanno saputo confezionare un prodotto competitivo e qualitativamente superiore alla media, anche se come sempre manca quel “quid” che potrebbe renderli eccezionali. In questo frangente i fattori debilitanti sono da ricercare nella carenza di massiccie iniezioni velocistiche che avrebbero certamente aumentato la caratura del disco e in un’eccessiva omogeneità stilistica che a conti fatti contribuisce negativamente alla longevità generale. Rimane comunque un platter gustoso e scorrevole che potrà sicuramente piacere a quanti hanno già apprezzato i precedenti lavori della band e a chi è attirato da un metal ben suonato e prodigo di attraenti melodie.

Tracklist CD:

1) Fools Never Die
2) Never Trust
3) Still Alive
4) Something Undefined
5) Our Wasted Days
6) Cuts Like A Knife
7) End Of Our Rope
8) Never Ending
9) One By One
10) Deliverance

Bonus DVD:

Video:
1) Fools Never Die
2) Against The World
3) Avalon
4) Awakening
Making Of Grand Illusion
Making Of Fools Never Die Video
Demons Of The Opera Documentary

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