Recensione: Grey Maiden [EP]

Di Stefano Usardi - 25 Febbraio 2019 - 10:00
Grey Maiden [EP]
Band: Gatekeeper
Etichetta:
Genere: Heavy 
Anno: 2019
Nazione:
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72

La scorsa primavera ho avuto l’onore di recensire quella bombetta che risponde al nome di “East of Sun”, esordio dei canadesi Gatekeeper che, col loro heavy metal della vecchia scuola tutto spade, eroismo e arroganza, avevano attirato l’attenzione di più di un metallaro. Oggi, a neanche un anno di distanza, mi trovo per le mani il loro nuovo EP, pubblicato pochi giorni fa ancora una volta sotto l’occhio vigile della nostrana Cruz del Sur. Confermando la tradizione, secondo cui questi EP sarebbero molto spesso dei semplici stuzzichini per tenere alto l’interesse del pubblico in vista di un nuovo album, i canadesi offrono comunque, con il qui presente “Grey Maiden”, un buffet variegato andando a ripescare un loro vecchio pezzo, preso direttamente dal loro primo demo e rielaborato per l’occasione, che si affianca alla cover di un gruppo di culto degli anni ’80 e a due pezzi inediti, nella fattispecie una ballata acustica e un brano aggressivo più in linea col già citato esordio. Si comincia proprio da qui, con la title-track che esplode in tutta la sua sfacciataggine tipicamente ottantiana. Chitarre graffianti tessono melodie battagliere, appoggiandosi a una sezione ritmica semplice ma dinamica e permettendo così alla voce di Jean Pierre di rovesciare sull’ascoltatore pesanti dosi di aggressività pur mantenendosi sempre espressiva. L’intermezzo epico che ospita l’assolo si appropria della seconda parte della canzone, che torna poi ai riff agguerriti giusto in tempo per il finale. “Tale of Twins”, proveniente dal primo demo del gruppo, è una marcia lenta e cadenzata, in cui una batteria insistente detta i tempi su cui si distendono le melodie arcigne delle chitarre, solo di tanto in tanto inframmezzate da fraseggi più distesi ed evocativi. Bella anche la sezione strumentale, che trasmette la giusta dose di fierezza con un assolo semplice ma efficace. Melodie compassate dominano “Moss”, elegante ballata acustica dal retrogusto bucolico, in cui Jean Pierre affianca la sua voce roca a toni più morbidi e delicati per donare pathos alla canzone, che si chiude con una leggera nota di inquietudine. Chiude questo EP la già citata cover di “Richard III”, dei gallesi Tredegar, presente sul loro album omonimo del lontano 1986. Il pezzo è una classica cavalcata in pieno stile NWOBHM, rombante, insistita e trionfale, leggermente irrobustita dai nostri ma senza grossi stravolgimenti, e chiude con una giusta ventata di anni ’80 questo simpatico EP.

In ultima analisi, “Grey Maiden” si presenta come il classico prodotto da “Tranquilli, ci siamo ancora!” per tenere buoni i fan e prendere tempo in vista del nuovo lavoro. Sebbene non sia particolarmente amante di questo tipo di uscite, non si può negare che i brani presentati siano ben fatti, giustamente graffianti ed evocativi il giusto, e garantiscano una ventina di minuti della sana tracotanza cui i Gatekeeper ci hanno abituato con l’esordio. Il che è praticamente tutto ciò che si dovrebbe chiedere a EP come questo.

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