Recensione: Haereticus

Di Alessandro Calvi - 9 Aprile 2009 - 0:00
Haereticus
Band: Ecnephias
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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62

A un paio d’anni dal loro esordio discografico con “Dominium Noctis” ed esser passati attraverso le forche caudine di un cambio di line-up che ha interessato più di metà del vecchio gruppo, tornano a farsi sentire i potentini Ecnephias con questo nuovo “Haereticus”. Un EP di sette brani di cui solo 4 vere e proprie canzoni e i restanti 3 (“De Natura Deorum”, “Eterno Silenzio” e “Ave Maestro”) a fare da intro, intermezzo e outro per un totale circa 20 minuti di musica.

L’inizio con “De Natura Deorum” è qualcosa a cui gli Ecnephias ci avevano già abituato. L’intro infatti è dimandata a cori in latino dal sapore gregoriano che creano una atmosfera tetra e decadente a cui solo nel finale si affianca la voce soffocata e sofferta di Mancan. Subito attaccano le chitarre e la batteria di “Haereticus”, titletrack potente e cattiva che mixa black, death e radi passaggi d’organo.
La differenza rispetto al passato è subito evidente. Non sappiamo se le divergenze stilistiche alla base dello split abbiano riguardato proprio questi elementi della musica degli Ecnephias, ma il sound è nettamente cambiato. I brani sono più lineari e rocciosi, meno inclini a svariare tra i generi e più inquadrati in uno stile. Gli elementi di rottura con questo death-black piuttosto classico, che sembra essere diventato la base della proposta musicale degli Ecnephias, vengono dalla musica classica e in particolare dall’uso di cori gregoriani in latino.
Indubbiamente apprezzata la scelta di avvalersi anche di una soprano (sulla conclusiva outro “Ave Maestro”), ma in generale sembra mancare quell’ulteriore spinta a rompere gli schemi, a svariare tra i generi, che aveva invece reso tanto apprezzabile l’esordio “Dominius Noctis”. L’impressione è, purtroppo, quella di una certa mancanza di idee o, forse, di una scelta deliberata di puntare esclusivamente su alcuni elementi. Il risultato è, comunque, un impoverimento del sound del gruppo che rischia di far ricadere la band nel calderone delle proposte mediocri con qualche elemento di originalità non sufficiente a fargli fare il salto. Un vero peccato se si pensa a quello che son stati capaci di produrre neanche un paio di anni fa.

Per concludere gli Ecnephias sfornano un EP sicuramente apprezzabile, ma decisamente lontano dai fasti del loro primo cd sotto etichetta. Questo “Haereticus” risulta essere un passo indietro sotto il profilo delle idee e della varietà delle scelte compositive rispetto al precedente “Dominius Noctis”. Non sappiamo se si tratta di una evoluzione, o semplicemente di un mezzo passo falso, speriamo, però, che per il loro prossimo studio-album tornino a stupirci come già hanno dimostrato di saper fare.

Tracklist:
01 De Natura Deorum
02 Haeretics
03 Deviations
04 Eterno Silenzio
05 A Darkened Room
06 Hills On a Desert
07 Ave Maestro

Alex “Engash-Krul” Calvi

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