Recensione: Hanc Aciem Sola Retundit Virtus

Di Alessandro Cuoghi - 1 Ottobre 2011 - 0:00
Hanc Aciem Sola Retundit Virtus
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
65

Che il ricalcare dettami consolidati e stantii sia ormai divenuto un italico clichè è, nel bene e nel male, cosa risaputa. Che gli italiani riescano tuttavia, in alcuni casi, ad infondere una certa dose di classe in quello che fanno è quantomeno cosa buona e giusta, dato anche l’ampio ritardo con cui la nostra amata e odiata penisola è giunta a deteminate sonorità fra cui quella del metal estremo ed in particolare del Black Metal, genere cattivo ed anticommerciale per antonomasia.
Nel caso dei romani Fides Inversa, band attiva dal 2006, i parallelismi stilistico-tematici si sprecano, al pari della potenza sprigionata dal lavoro recensito in questa sede.

Ma par giusto procedere per gradi.

Si parte subito in quarta con un bel contratto in casa Osmose per un primo full lenght composto da quattro tracce da dieci minuti. Una copertina curata,oscura e confusa, un moniker che la dice lunga sulle tematiche trattate ed una line up minimale in stile simil-Darkthrone: cantante/batterista e chitarrista/bassista.  Bene, abbiamo le basi per costruire un ensamble inneggiante al lato più puro ed incontaminato del genere, quell’inflazionato e deturpato Raw Black che continua ad alzare il capo nonostante i colpi mortali inflitti dalle leggi del marketing, dalle mode e dalla gioventù repressa.

Per quanto riguarda l’aspetto musicale, che a dirla tutta dovrebbe essere quello che più conta, ritroviamo nel lavoro citazioni su citazioni. Sin dall’opener è infatti notevole come la band abbia studiato a fondo i registri musicali dei maestri, estrapolando una violentissima ed acida miscela sonora che a tutta prima risulta decisamente appetibile. Pacchiani inserti di musica classica esplodono contorcendosi attraverso le rasoiate metalliche di Void A.D., chiaramente derivate da quanto espresso nel secondo ciclo compositivo dei Marduk, mentre il canonico ma comunque ottimo screaming di Omega A.D. infonde al sound una glaciale sensazione di odio inverecondo. A completare il tutto troviamo il solito basso semi-inestente ed una batteria al fulmicotone, gestita dallo stesso cantante, che risulta tanto devastante durante i blast beat quanto effetivamente varia nei passaggi più ponderati. L’aspetto lirico, purtroppo non valutabile appieno nello scarno promo fornito dalla casa discografica, sembra comunque curato e risulta interessante la sequenza morbosamente logica dei titoli in tracklist.
Il disco si snoda quindi rapidamente, attraverso conicoli oscuri, pervaso da un’atmosfera violenta e soffocante. Si susseguono così ricordi e sonorità dei tempi che furono, dai Mayhem fino ai Funeral Mist, in una carrellata stilistica che fa delle rimembranze il proprio punto focale. “HASRV” scorre in modo gradevole dalla prima all’ultima nota, dimostrando come, anche senza in’innovazione frenetica, si possa costruire un prodotto azzeccato e maturo, dotato addirittura di un pizzico di personalità.
Tuttavia duole dover ammettere che tutto ciò non basta a costruire una grande band: se quel pizzico di personalità infatti fosse stato una manciata, il disco sarebbe stato sicuramente più graffiante, e magari non avrebbe corso il rischio di finire nell’ormai immenso dimenticatoio del Black Metal.

Alessandro Cuoghi

Discutine sul topic relativo

Line Up

Omega A.D.: vocals; drums
Void A.D.: guitar; bass

TRACKLIST
1. Decollatio     
2. Suicidium     
3. Homicidium     
4. Algolagnia Divine

Ultimi album di Fides Inversa