Recensione: Hate Crew Deathroll

Di Alessandro Calvi - 6 Aprile 2003 - 0:00
Hate Crew Deathroll
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Anno: 2003
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75

Eccoci qui a recensire il quarto album dei figli del lago Bodom, ovviamente mi riferisco ai Children Of Bodom e al loro Hate Crew Deathroll.
Personalmente mi sono avvicinato a questo album con diverse aspettative e con una buona dose di speranza, speranza che la band si risollevasse dopo il precedente Follow the Reaper che ho ritenuto un mezzo passo falso. Non un brutto disco, questo sicuramente non lo si può dire, si trattava di un album molto ben suonato e prodotto, confezionato insomma in maniera ineccepibile, ma dal mio punto di vista probabilmente un po’ carente di idee.

Con questo nuovo Hate Crew Deathroll invece i Children Of Bodom sembrano non voler ricadere nei clichè del passato, che comunque gli hanno valso il successo che hanno avuto, ma danno una spallata al vecchio sound per tentare qualcosa di nuovo.
Attenzione, non intendo dire che si siano messi a fare musica da discoteca, i Children Of Bodom sono sempre loro e si sente, però sono state inserite una serie di novità. La prima, ce ne rendiamo conto fin dalla prima traccia, è un appesantimento della loro musica. Il sound che prima era etichettato come una sorta di power-black metal, ora risente di influenze che definirei quasi speed visto che tutte le tracce sono in generale più veloci di quelle degli album precedenti. Le chitarre inoltre sono spesso più sporche e distorte del recente passato e questo insieme ad altri piccoli elementi e da certi passaggi dal gusto un po’ diverso da quelli a cui ci hanno abituato, danno una connotazione quasi thrash al suono di alcuni brani.

Un capitoletto a se stante riguarderebbe l’uso in un paio di tracce, e qui e là in maniera però più sporadica anche negli altri brani, dell’elettronica. L’uso diciamo più massiccio della suddetta tecnologia è tra l’altro affidato proprio al brano di apertura in cui ci sono diversi passaggi elettronici più o meno lunghi e lunghi momenti di voci filtrate. Personalmente ho sempre osteggiato l’uso dell’elettronica nella musica metal, a volte attirandomi anche le ire della maggior parte dei lettori di TrueMetal.it. E’ proprio per questo motivo che devo quindi ammettere che la prima canzone di questo album mi aveva fatto nascere un po’ di perplessità sulla strada intrapresa dai Bodom.
Per mia fortuna però gli esperimenti con le voci filtrate restano “relegati” solo alla prima traccia e nelle altre si torna a far sul serio, qualche sprazzo di elettronica si avverte ancora qui e là, ma poca roba che non lascia grosse tracce nell’ascoltatore.

In generale e per concludere quindi siamo di fronte a un cambiamento anche piuttosto deciso in un certo modo di suonare e di scrivere le canzoni da parte dei Children Of Bodom, alcune soluzioni e alcuni passaggi sono decisamente di stampo thrash e questo nel complesso ha sicuramente incattivito il sound della band. Mi sento quindi di consigliare questo album a tutti gli appassionati del gruppo e soprattutto a coloro che come me non erano rimasti troppo convinti dal precedente Follow the Reaper, questo album potrebbe riservarvi qualche gradita sorpresa.

Tracklist:
01 Needled 24/7
02 Sixpuonder
03 Chokehold (Cocked ‘n Loaded’)
04 Bodom Beach Terror
05 Angels Don’t Kill
06 Triple Corpse Hammerblow
07 You’re Better Off Dead
08 Lil’ Bloodred Ridin’ Hood
09 Hate Crew Deathroll

Alex “Engash-Krul” Calvi

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