Recensione: Heavenseeker

Di Matteo Lasagni - 4 Dicembre 2005 - 0:00
Heavenseeker
Band: Galloglass
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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68

La seconda release dei teutonici Galloglass continua in modo pressochè similare il discorso iniziato col precedente “Legends From Now And Nevermore“. Il nuovo “Heavenseeker” infatti riprende a grandi linee il sound contenuto nel debutto, fatto di vorticosi chitarroni german-power, doppia cassa costante e corettoni di stampo alpino. Il tutto anche questa volta presentato nel migliore dei modi, grazie a una produzione molto curata, sia sotto il profilo strettamente audio, sia dal punto di vista grafico, che gode di una limited edition in digipack veramente lussuosa, contenente pure un ricco dvd.

Ma andiamo con ordine e parliamo immediatamente dell’elemento principale, ovvero la musica. Come già detto in precedenza non ci discostiamo di un millimetro da quanto ci si potrebbe aspettare da un disco del genere. Se vogliamo questa impostazione è sicuramente pregio e difetto al tempo stesso, e permette alla band una collocazione ben precisa e idee molto chiare sul target di pubblico da raggiungere, ma dall’altro l’eccessiva standardizzazione della proposta porta un’alone d’insoddisfazione in chi, come il sottoscritto, di album come questo ne ha sentiti fin troppi. In realtà “Heavenseeker” non sbaglia quasi nulla e svolge al meglio il suo compitino, ma purtroppo si limita ad una mera esecuzione dei canoni, ormai fin troppo abusati, di un genere, il power, che ormai per essere definito “di qualità” ha bisogno di ben altra inventiva rispetto a quella che i nostri amici mettono nella loro nuova fatica. E di fatica vera e propria si tratta! Nei 13 solchi di questo cd non c’è un attimo di respiro, il doppio pedale viaggia a ritmi forsennati per buona parte dell’album e le melodie epiche e ariose si sprecano in una fiera del power-crucco tutt’altro che negativa, ma certamente poco originale.

Quello che purtroppo alla lunga lascia l’amaro in bocca è l’eccessiva omogeneità del disco, sia dal punto di vista ritmico (e ve lo dice uno che stravede per la doppia cassa a cannone…), sia da quello melodico, che vede un alternarsi di refrain in molti casi simili fra loro e poco ispirati in alcune tracks. Per fortuna alcuni brani sopra la media e decisamente ben confenzionati permettono a quest’album di rendersi appetibile per molti listeners, e parlo in particolare dell’ottima opener “Burden Of Grief“, dotata di una attacco terremotante e di ottime linee vocali, ma anche delle seguenti “After Forever“, molto aggressiva e quasi trashy nelle vocals, e “Dawn Of A New Age“, probabilmente la song più positiva e “aperta” dell’intero platter, titolare di un chorus sopra le righe che esemplifica al meglio le attuali potenzialità di questa band. Ma non sono da buttare nemmeno “At The Shadowcross“, la title-track e la high-speed “Signs“, che in alcuni passaggi ricorda gli Angra di “Holy Land“. Unico momento di vero relax è “Kings Who Die“, discreto episodio prima  acustico e corale, poi in crescendo elettrico, in cui le atmosfere si fanno finalmente più soffuse e particolari. La voce del singer Carsten Frank è tecnicamente valida, e anche come espressività direi che non possiamo lamentarci, quello che purtroppo non convince è il suo timbro vocale, un po’ troppo “fragile” per il sound roccioso e tirato dei nostri.

Parlando invece della veste video, diciamo subito che il dvd presente contiene, oltre al classico making of (ben realizzato e simpatico) del nuovo disco, anche un evento live della band, ovvero il concerto di Wilhelmshaven (Germania) del 2004. L’esibizione dei Galloglass è sicuramente buona, ma soffre terribilmente delle inquadrature strettissime a cui siamo costretti per tutto la durata del concerto, a causa della mancanza totale di una camera a lungo raggio che riprenda il palco da distanza quantomeno accettabile.
In pratica “Heavenseeker” apparirà degnamente nella vostra cdteca, facendo bella mostra dell’ottima cover e di un impatto sonoro di tutto rispetto. Certo la longevità e l’originalità scarseggiano assai… a voi la scelta.

Matteo ‘once’ Lasagni

Tracklist:

1. Burden of Grief
2. After Forever
3. Perished in Flames
4. Dawn of a new Age
5. Banished from Eternity
6. At the Shadowcross
7. To kneel is to suffer
8. Heavenseeker
9. Signs
10. Beyond the Mirror
11. Kings who die
12. Golden Years (Bonus Track)
13. Fragments (Bonus Track)

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