Recensione: Heavy Metal

Di Stefano Ricetti - 23 Novembre 2011 - 0:00
Heavy Metal
Band: T.I.R.
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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80

L’HM italiano degli anni Ottanta, fra le varie sfaccettature, annovera anche un buon numero di ensemble che, per i più disparati motivi, non sono mai riusciti ad arrivare al fatidico traguardo di incidere un Lp, pur possedendo tutte le connotazioni necessarie per realizzarlo dignitosamente: pezzi, capacità, attitudine e esperienze live. I T.I.R. di Roma – acronimo di Total Inferno Rock piuttosto che Temple Infernal Rock, in base al momento storico – appartengono a questa categoria e, seppur formatisi nel 1980, solo oggi hanno la soddisfazione di poter vedere in carne e ossa il frutto tangibile di tanto sbattimento e passione. 

A eccezion fatta per il brano Amsterdam, comparso insieme con quelli di monumenti tricolori come Vanexa, Elektradrive, Steel Crown e The Raff – solo per citarne quattro – a costituire la spina dorsale della compilation Metallo Italia del 1985, dei T.I.R. a livello ufficiale, demotape esclusi, non esiste nulla fino a questo Heavy Metal, esordio – disponibile anche in vinile e vinile edizione limitata – che vede la luce sotto l’egida della Jolly Roger Records.

La storia dei romani è sinteticamente riassumibile in due fasi, con la prima assimilabile a quella di tante altre band del periodo – prove su prove, entusiasmo a 1000, concerti laddove possibile senza puzza sotto il naso, precarietà diffusa – e la seconda successiva allo split del 1986. Nel 1989, infatti, i Nostri si riformano attuando una proposta musicale meno intransigente e nel 2006 il chitarrista Sergio Bonelli si riunisce al primissimo chitarrista Danilo Antonini, completando la line–up con il cantante Giuseppe “Ciape” Cialone e Piero Arioni alla batteria, entrambi membri dei concittadini Rosae Crucis.

Il processo di lavorazione al full length parte nel 2010 e si conclude quest’anno. Come ormai da tradizione in casa Jolly Roger i testi dei T.I.R. sono in lingua madre e fra i dieci brani proposti – molti dei quali risalenti proprio al primo anno di attività, il 1980 – appare anche l’antica Amsterdam, per l’occasione ribattezzata Nell’Anima.  

Avvio a la Motorhead classic-style per Satan’s Ride, un terremotante biglietto da visita per Heavy Metal, all’insegna della tradizione senza scordarsi di essere nel 2011 e non trent’anni e più fa. Emerge fin da subito la caratterizzazione del recente corso dei T.I.R. : accanto a due vecchie triglie del Metallo come la coppia d’asce griffata Bonelli/Antonini, tre assaltatori con il cuore legato all’ortodossia nonostante in generale l’anagrafe non sia dalla Loro parte, a perpetuare un culto per la fede siderurgica partito da lontano. Il taglio che sa dare Giuseppe Cialone alle tavole metalliche scritte nell’umidità delle catacombe romane decenni or sono e ora magicamente risorte è tangibile, così come il drumming fornito da Piero Arioni denota la piena assimilazione della grande lezione fornita a suon di mazzate dal Signor Scott Travis, funambolo troneggiante sopra il drum kit del Sacredote di Giuda di Birmingham. A completare cotanta colata lavica imperiale il centurione Dino Gubinelli al basso.
 

Un esempio di HM italiano anni Ottanta dal flavour inglese con retrogusto Epic?

Dark Rebel

L’anthem?

Heavy Metal TIR

La cavalcata?

Vai

La calma – di classe – dopo la tempesta?

Il Volo Delle Aquile

Il passato rivisitato?

Vedasi  sopra: Amsterdam/Nell’Anima, dopo la tellurica strumentale Fire Sword.

Poker a chiudere l’album con la velocità e l’enfasi dell’acciaio protagonista (Shout, Roma), il mid tempo granitico (Metal In My Life) e lo sguardo alla irripetibile lezione inglese anni Ottanta (Hidra). Da segnalare gli acuti SPQR Docg in Shout e Roma da parte di Ciape, gladiatore di razza qui come nei ‘Crucis.      

Booklet di otto pagine con tutti i testi, quella finale dedicata alla foto dei cinque componenti e produzione curata da Andrea “Kiraya” Magini insieme con il singer.

Heavy Metal è un album di HM puro completo dove l’osservanza  per i dogmi metallici è totale. Niente dubbi di lesa maestà, quindi per aver utilizzato titolo cotanto altisonante, ma onore a chi crede ancora che finché esisteranno gruppi come i T.I.R. l’acciaio fatto musica non morirà mai. La pecca? Vedere la luce trenta e passa anni dopo la sua uscita naturale, in un’epoca nella quale i Nostri potevano dettare legge in ambito heavy rock capitolino.      

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

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Tracklist:
Satan’s Ride
Dark Rebel
Heavy Metal TIR
Vai
Il Volo Delle Aquile
Fire Sword (Instrumental)
Nell’ Anima
Shout
Metal In My Life
Hidra
Roma

Line-up:
Giuseppe “Ciape” Cialone – Lead Vocals
Danilo Antonini  – Guitars
Sergio Bonelli – Guitars
Dino Gubinelli – Bass
Piero Arioni – Drums

 

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