Recensione: Hell Force One

Di Stefano Ricetti - 8 Maggio 2007 - 0:00
Hell Force One
Band: Radio Hell
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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60

Radio Hell è un quartetto che esiste dal 2000 nelle zone fra Ravenna e Bologna, Hell Force One è il demo che comprende quattro dei pezzi che poi probabilmente finiranno sul loro primo full length. La formazione annovera Antonio “Silver Drake” (voce e chitarra), Dario (chitarra), Alex (basso) e Joey (batteria). Nelle ultime settimane il nuovo entrato Don ha rilevato il posto di chitarrista di Drake, che così si può concentrare al 100% sulla voce.

Hell Force One

Hollowgram, l’apripista, viene considerato dalla band il manifesto musicale del gruppo: si tratta di un brano fortemente ispirato ai Queensryche, con un’interpretazione vocale ora sofferta, ora sguaiata, in definitiva un incipit interessante, grazie anche all’intenso lavoro delle chitarre, molto più dure rispetto ai lavori di Geoff Tate e soci.       

Malestrom Diver è un diretto discendente della Vergine di Ferro britannica, soprattutto per quanto attiene i riff portanti di chitarra. Da sottolineare il solo “liquido” di Dario circa a metà brano, che sa di psichedelia e riporta a certe atmosfere rarefatte degli anni Settanta che però non riesce a fare decollare il brano del tutto.       

Children of the Western World risulta essere il pezzo meno riuscito del demo, a causa della ripetitività di certe trame e dall’interpretazione poco ficcante da parte di Silver Drake

Under God’s Bridge parte con un bel riffone di ampio respiro anni Ottanta, subito doppiato dal basso in bell’evidenza di Alex, per poi lasciare spazio al singer, nella fattispecie particolarmente ispirato e ficcante. Per chi scrive l’highlight del demo, compreso l’ottimo il solo di chitarra centrale in stile Eighties: chiaro, potente e pulito.

 

In definitiva i Radio Hell riescono a colpire nel segno soltanto a metà: le idee ci sono, soprattutto quando accompagnate da un songwriting di livello come in Hollowgram e Under God’s Bridge, cosa che non si può affermare per le due canzoni restanti. A mio avviso un gruppo come il loro dovrebbe cercare di trovare nuovi spunti in territori come il dark, dove potrebbero riservarci alcune buone sorprese per il futuro, soprattutto se la voce di Silver Drake riuscirà a fare il salto di qualità, migliorandosi nei toni medio bassi.

Stefano “Steven Rich” Ricetti       

 

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