Recensione: Hero

Di Leonardo Arci - 23 Dicembre 2005 - 0:00
Hero

Gli svedesi Divinefire giungono alla pubblicazione del loro secondo lavoro a meno di un anno di distanza dal predecessore “Glory thy name”, ben accolto dalla critica e considerato dal sottoscritto una sorta di fulmine a ciel sereno per la sua freschezza compositiva e per le grandi doti tecniche possedute dai membri della band, che ricordiamo non sono assolutamente dei neofiti, essendo il nucleo storico del gruppo composto dal singer Christian Rivel (già nei Narnia e nei Wisdom Call), dal bassista Andreas Olsson (Narnia, Stormwind) e dal polistrumentista Jani Stefanovic.

Questi ragazzi ci propongono una power metal sinfonico piuttosto lineare, caratterizzato da una sezione ritmica potente e varia e da un costante riffing articolato su intrecci molto accattivanti e melodici, il tutto sullo sfondo di arrangiamenti ed orchestrazioni abbastanza complesse che creano atmosfere di impatto ed epiche, grazie anche all’inclusione di cori maestosi e catchy. La produzione si presenta professionale e precisa, in grado di ben bilanciare le componenti più heavy con quelle melodiche e sinfoniche. La versatile voce di Rivel dà vita a liriche sempre azzeccate e coinvolgenti, essa risulta alta e pulita negli episodi più melodici ma si dimostra a proprio agio anche sulle tonalità più basse, laddove riesce ad impostare linee melodiche più sporche e grezze.
Particolarmente interessanti sono le tematiche trattate, delle quali un’anticipazione può essere colta già nella cover, dove viene raffigurato Gesù Cristo, e anche dai titoli delle tracce presenti su questo disco.

Il cd parte con Resurrection, una breve composizione maestosa e ottimamente arrangiata che anticipa degnamente quanto le nostre orecchie ascolteranno per tutta la durata del disco; veniamo investiti da un muro sonoro composto da magistrali intrecci di chitarra che si sposano alla perfezione con le orchestrazioni, pompose e magniloquenti. La voce di Rivel è leggermente sporca ricordandomi la timbrica di Grzegorz Kupczyk. Secret Weapon esordisce con un riffing serrato, doppia cassa in perfetto power metal style e le onnipresenti tastiere che conferiscono al lavoro una venatura epica di forte impatto, grazie anche a cori piuttosto epici e melodici. La prestazione del vocalist anche qui sale sugli scudi, alternando linee vocali più pulite a inserti più grezzi. Divinefire è una traccia aggressiva e rocciosa, merito di una sezione ritmica eseguita senza sbavature e di un uso delle chitarre in chiave neoclassica che operano delle aperture sapientemente colmate dalle parti sinfoniche. Buono il cantato, in particolare l’esordio di parti growl che risultano perfettamente innestate nell’atmosfera più cupa che si respira per tutta la durata della traccia. La titletrack trova il suo punto di forza principale nel coro che ricorda molto certe produzioni targate Stratovarius, anche la voce di Rivel in alcuni punti si avvicina alla pulizia d’esecuzione di Timo Kotipelto. Anche in questo capitolo è da registrare la perfetta simbiosi raggiunta nell’assemblare parti più heavy e le melodie create dalle tastiere. La successiva United as one esordisce con un riffing grezzo e sporco, ma non si tratta di una traccia aggressiva, è anzi la prima canzone dai ritmi più cadenzati del disco, il chorus mi ha ricordato molto gli Edguy di Vain Glory Opera. Affascinante l’accostamento tra il cantato un po’ sporco di Rivel e una voce femminile che dà vita all’ennesima rappresentazione dell’eterna lotta tra Bene e Male, tipica di certi dischi gothic, ma che qui trova pieno diritto di cittadinanza ed una originalità poco sperimentata. E’ la volta di Leaving the shadows, che parte con un riffing serrato e catchy molto vicino a quanto proposto dai Masterplan del debutto. Il chorus è senza dubbio melodico ed accattivante, orecchiabile ma mai banale, molto simile (e questo, credetemi, non è un difetto) a certe liriche e linee vocali dei già citati Stratovarius. Ottimi l’assolo di chitarra centrale e le onnipresenti orchestrazioni, tema centrale di questo disco. Open your eyes non si discosta di molto da quanto descritto finora, i ritmi sono serrati, gli intrecci di chitarra grezzi, gli assoli della lead guitar virtuosi, le tastiere affidate ad Anders Berlin mai invadenti. E’ una traccia dove sin dalla prima nota si respira epicità e maestosità, sicuramente interessante e coinvolgente. E’ la volta di New beginning, traccia di ampio respiro, molto avvincente grazie ad una prova magistrale di Rivel alla voce, che sapientemente alterna growl aggressivi e parti pulite e melodiche. Nella parte centrale della traccia i ritmi si abbassano, viene inserito un intermezzo d’atmosfera in cui la prestazione vocale del singer si fa decisamente suadente, per poi lasciar spazio alle chitarre, anche qui virtuose e dal sapore vagamente neoclassico. Segue la eterogenea e versatile strumentale Cryptic Passages, si tratta di una composizione dalle differenti anime, barocca e progressiva negli arrangiamenti delle parti sinfoniche, decisamente grezza e heavy nell’uso delle chitarre. Qui la band dimostra perizia tecnica di livello assoluto ed un’abilità nel songwriting di tutto rispetto. Il disco si chiude con la cover dei Queen The show must go on, traccia eseguita con arrangiamenti in power style ma che non si discosta molto dalla versione originale. Evocativa è la presenza di Maria Rådsten che duetta egregiamente con Rivel e con Thomas Vikström. Un’ottima chiusura di disco, non c’è dubbio.

Questo Hero prosegue imperterrito lungo la strada tracciata dal predecessore “Glory thy name”, sebbene si possano notare delle differenze nella migliore produzione, negli arrangiamenti più ricercati e curati e nella più massiccia presenza di parti sinfoniche. I Divinefire non inventano nulla, su questo siamo d’accordo, eppure ciò che propongono suona fresco e coinvolgente che non può non stupire e ottenere i dovuti riconoscimenti. Si tratta dunque di un disco da avere e che si pone ben al di là della media delle recenti uscite in ambito power.

Leonardo ‘kowal80’ Arci

Tracklist:
1. Resurrection
2. Secret Weapon
3. Divinefire
4. Hero
5. United As One
6. Leaving The Shadows
7. Open Your Eyes
8. New Beginning
9. Cryptic Passages
10. The Show Must Go On