Recensione: House Of Dreams

Di Fabio Vellata - 22 Aprile 2009 - 0:00
House Of Dreams
Band: Sunstorm
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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90

 

Un ritorno dei Sunstorm, monicker dietro il quale si cela il nome altisonante del celebre Joe Lynn Turner, non era affatto un evento prevedibile.
Lanciato in una carriera solista sempre ricca di soddisfazioni e riconoscimenti, il singer statunitense pareva, in effetti, pago di quanto inciso con l’eccellente debut album del 2006, ed ormai votato a proseguire sulla strada dell’hard rock-blues, protagonista indiscusso della discografia targata JLT da numerosi anni a questa parte.

In un epoca in cui le sorprese musicali abbondano, non poteva di certo non esserci spazio anche per un secondo capitolo del piacevolissimo progetto AOR patrocinato da Turner, concretizzatosi in questi giorni con il ben augurante titolo di “House Of Dreams”.
Decisamente corretto parlare di “sogno” nell’accingersi a fornire un resoconto del nucleo di brani qui rappresentato, tanto intriso di magia e grazia, da poter rientrare con assoluta veridicità nell’edulcorata e suggestiva definizione di “AOR Heaven”.

Desiderate un esaustivo esempio di ciò che può essere catalogato come rock melodico ed adulto di grande qualità, valore ed ispirazione?
Date un ascolto ad ”House Of Dreams” e sarete soddisfatti.
Basterebbe solo questa battuta per chiudere senza colpo ferire un commento che non può far altro che essere entusiastico, chiarendo in breve la vera essenza del nuovo cd nato sotto l’egida dei Sunstorm. Una collezione di brani indiscutibilmente fascinosa che trova radice nei classici ed attinge a piane mani dal talento di un singer impareggiabile, sostenuta da un songwriting da “manuale”, messo in opera quasi a voler ricordare all’intera comunità d’appassionati cosa voglia dire suonare Adult Oriented Rock.
Non potrebbe essere altrimenti d’altronde, considerata la caratura eccelsa degli artisti coinvolti nella composizione dei brani piazzati in tracklist, anche questa volta come già successo per il debutto, raccolta costruita su pezzi recuperati dai ricchi archivi di JLT, frammisti a cose nuove.
James e Tom Martin, Paul Sabu, Russ Ballard e “Re Mida” Jim Peterik, sono personalità che non necessitano di presentazioni ed esibiscono credenziali immediate per un disco che, “classico” e manieristico quanto si voglia, risulta davvero in grado di suscitare sensazioni da sogno, ravvivando quella tradizione quasi “hollywoodiana”, guarda caso, negli anni identificata proprio con l’amabile icona di Peterik, complice, prima con i Survivor, poi con i Pride of Lions, quindi in una serie innumerevole d’altre collaborazioni (esemplare quella con Jimi Jamison dell’anno scorso), di album che si sono rivelati autentico “nettare” per chi di AOR suonato e prodotto con classe non ne ha mai abbastanza.

Calarsi nelle atmosfere dalle intense connotazioni melodiche che caratterizzano “House Of Dreams” nella sua interezza, non è compito arduo o complicato.
La doppietta costituita dalle esuberanti, “Divided” e “Don’t Give Up”, posta in apertura, è pronta per dare l’assalto, accendendo le fantasie di rockers romantici alla caccia di armonie zucherose e, più in generale, di tutti coloro che alla musica domandano principalmente eleganza e sensazioni ad ampio respiro.
Ciò che, tuttavia, lascia paradossalmente senza fiato, è l’altissima qualità distribuita in maniera omogenea lungo gli undici brani offerti, davvero mai sottotono o scarsamente ispirati.
Una scaletta da capogiro che non lesina in emozioni, lasciando un perpetuo sorriso stampato in volto sia per la bellezza ed il calore “estivo” emanato ad ogni singola nota dalle gioiose “I Found Love”, “Save A Place In Your Heart” e “Forever Now”, sia per la poesia di immancabili canzoni slow come “Say You Will”, “Tears On The Pages” e “Walk On”, ai vertici della loro categoria.

Sensazionale inoltre la cura maniacale con cui ogni episodio viene elaborato e messo in pista. Un nucleo di session di lusso (tra cui gli onnipresenti Dennis Ward e Gunther Werno), che tradisce l’unico rammarico connesso all’impossibilità di vedere un giorno i Sunstorm dal vivo, è il mattatore assoluto insieme al sempreverde JLT di un prodotto de-luxe e senza punti deboli.

Inutile a questo punto, sottolineare con eccessiva pignoleria ogni traccia nelle sue peculiarità. Quando un album si presenta ai limiti dell’eccellenza, senza sbavature ed impeccabile sotto ogni aspetto – dal songwriting, ai suoni, sino all’esecuzione – non serve parlare più di tanto. Resta solo da ascoltare e riascoltare senza sosta un disco che, osservato nel suo complesso può essere posizionato già da subito ai massimi vertici, ed investito con largo anticipo del ruolo di leader, difficilmente contrastabile, dell’intera annata melodica.

Un raggio di sole nella casa dei sogni…

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Tracklist:

01. Divided 4:38
02. Don’t Give Up 4:49
03. The Spirit Inside 4:02
04. I Found Love 4:00
05. Say You Will 4:34
06. Gutters Of Gold 4:39
07. Save A Place In Your Heart 4:14
08. Forever Now 4:16
09. Tears On The Pages 4:36
10. House Of Dreams 4:51
11. Walk On 4:35

Line Up:

Joe Lynn Turner – Voce
Dennis Ward – Basso / Cori
Uwe Reitenauer – Chitarra
Thorsten Koehne – Chitarra
Chris Schmidt – Batteria
Gunter Werno – Tastiere

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