Recensione: Hurricane Eyes

Di Thrashing_Rage - 13 Agosto 2004 - 0:00
Hurricane Eyes
Band: Loudness
Etichetta:
Genere:
Anno: 1987
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
85

La terra del sol levante ha, da quanto ascolto Heavy Metal, suscitato in me un sentimento di grande stima. Basti pensare ai mirabolanti lavori usciti nell’isola del Pacifico: i bellissimi Lp degli Anthem (tutti ad alto contenuto metallico), i thrashers Gargoyle e Outrage, per non parlare del fantomatico chitarrista Kuni (autore con Jeff Scott Soto di uno dei più belli Lp nippo-americani: Looking for Action).
Ma adesso sono qua a parlarvi della band per eccellenza, della band che grazie alla ATCO riusci a sbancare il lunario anche nei fiammeggianti (all’epoca) Stati Uniti: sto parlando dei fantastici Loudness, che prima con Thunder in the East e poi con Hurricane Eyes, riuscirono ad inserirsi con potenza e fierezza del mercato americano.
Il disco in questione, Hurricane Eyes, è uscito nel 1987 e fu presentato come un progetto ambizioso: infatti la band puntò verso un sound più cromato e vellutato (come fecero le big-bands del periodo) e affidarono le tastiere ad uno dei più quotati maestro dei tasti d’avorio: Mr.Gregg Giuffria (Angel, Giuffria, House of Lords) ed inoltre troviamo ai cori due garanzie come David Glen Aisley dei Giuffria e Todd Howarth della “meteora” Frehley’s Comet.
Il disco è un susseguirsi di Heavy Metal Anthems, che riescono a trasmettere, a noi fans dell’H/M sensazioni uniche.
Protagonista di questo platter è come di consueto la spumeggiante chitarra di Akira Takasaki, che grazie alle sue grandissime capacità di Heavy Metal-player riesce a scrivere canzoni bellissime ed incantevoli.
Songs come Rock’n’Roll Gypsy (dannamente bella), This Lonely Heart , In My Dreams (incantevole) sono piccole grandi gemme, che nessun gruppo potrà mai e poi mai ripetere, il sound che venne forgiato in quegli anni fu qualcosa di magico, che solo riascoltando questi veri capolavori può tornare in vita in questi anni di plastica.
Ci sono inoltre altre songs su cui spendere un commento: le speedy S.D.I. e Strike of the Sword (che mi ricorda lontanamente gli Strana Officina di The Ritual nel riffing chitarristico), la deliziosa ballad So Lonely e la ipnotica In this world beyond fanno si che Hurricane Eyes sia il disco più cromato e platinato mai stato concepito dai 4 nipponici.
P.S.: il disco successivo sarà inciso con il nuovo singer americano Mike Vescera. Soldier of Fortune sposta il tiro verso un sound più diretto e meno cromato, ma sembra di grande caratura.
Il singer originario, Minoru Nihara, scrive un disco solista, One, e si circonda nei migliori musicisti in campo hard come: Doug Aldritch (ex Lion, ex Dio, Whitesnake), Reb Beach (ex Winger, ex Dokken, ex Alice Cooper, Whitesnake) alle chitarre, Kal Swan (ex Tytan e Lion) e Mark Slaughter ai cori, più una serie infinita di guest.
Tracklist:
1.S.D.I
2.This lonely heart
3.Rock’n’Roll gypsy
4.In my dreams
5.Take me home
6.Strike of the sword
7.Rock this way
8.In this world beyond
9.Hungry hunter
10.So lonely
Line Up:
Minoru Nihara – vocals
Akira Takasaki – guitar
Masayoshi Yamashita – bass
Munetake Higuchi – drums
special guest:
Gregg Giuffria – keyboards, David Glen Aisley & Todd Howarth – backing vocals

Ultimi album di Loudness

Band: Loudness
Genere: Heavy 
Anno: 2018
80
Band: Loudness
Genere:
Anno: 1989
84
Band: Loudness
Genere:
Anno: 2004
66
Band: Loudness
Genere:
Anno: 1987
85