Recensione: I Fiori del Male

Di Matteo Bovio - 16 Novembre 2003 - 0:00
I Fiori del Male
Band: AA. VV.
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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70

Premetto che se fosse stato possibile avrei evitato con molto piacere di assegnare un voto a questo lavoro; lungi dall’essere una compilation con scopo commerciale, questo album intitolato I Fiori Del Male si propone infatti come un’ottima idea dal valore promozionale. Quindici gruppi underground, per lo più provenienti dal territorio Bolognese, tra i quali ho trovato piacevolissime sorprese, e che con questo progetto spero trovino la giusta considerazione; la grande eterogeneità della proposta non rende sicuramente il cd molto appetibile da un punto di vista strettamente commerciale, ma la sincerità che evidentemente traspare spero spinga la curiosità di molti almeno a prestare un ascolto attento. Intanto qualche riferimento sparso ai brani più meritevoli è d’obbligo.

Partirei con i De Profundis Clamavi, che con “Sephulcre” colpiscono nel segno: un brano che sa prendersi le giuste pause, così come sa essere terrificante nei momenti più tirati. Il suono delle tastiere a tratti è veramente molto scarno, ma come song-writing si dimostrano perfettamente integrate con il bel lavoro chitarristico. Con i Crystal Tear arriva una delle più piacevoli sorprese per il sottoscritto; Death metal molto propenso a soluzioni melodiche ma tanto originale quanto accattivante. Talvolta il gruppo sembra perdersi in armonizzazioni un po’ forzate, ma immancabilmente si risollevano al passaggio successivo e realizzano così “Cerebration Grind”.

Tanti altri nomi meriterebbero ancora di essere menzionati. I Deforge, fautori di un Death metal molto diretto e a modo suo orecchiabile; i Tod, portavoce all’interno di questa compilation del black metal più attaccato alle origini, ma con un gusto per il riffing veramente particolare; e poi anche i Death Dies, qui presenti con un classico pezzo tirato ma non banale. Preferisco non esprimermi sui gruppi heavy e prog presenti, non essendo generi che mi competono; faccio notare tuttavia la presenza dei Rain, che tra le nostre pagine (e non solo) sono stati recensiti in maniera altamente positiva.

La qualità media delle canzoni presenti, a livello di suono, è quella di un demo, ma non esistono episodi inascoltabili o di cattivo gusto. Come è chiaro, l’enorme eterogeneità delle proposte qui raccolte lascerà chi decide di acquistare il cd non sempre soddisfatto, ma se pensiamo agli scopi di questa raccolta mi sembra giusto dare una possibilità al progetto; in cambio avrete la possibilità di esplorare ambiti dell’underground che ancora erano per voi sconosciuti (e in fondo è proprio questo il fine ultimo de I Fiori Del Male).

Ripeto ancora una volta: toglietevi dalla testa il voto assegnato, che per le ragioni già spiegate ha valenza nulla, e giudicate piuttosto il tipo di proposta. Di gruppi validi ce ne sono parecchi, e alcuni di questi pagano come unico pegno un suono che, ingiustamente ma per ovvie ragioni, non rispecchia la professionalità che dimostrano invece con la musica. Massimo rispetto e supporto.
Matteo Bovio

Tracklist
01. Death Dies “Thorazine” (da Product Of Hate)
02. Malnatt “La Vampira” (da Perle Per Porci)
03. Tod “Plenilune Of Sorrow” (da Black Vengeance)
04. De Profundis Clamavi “Sephulcre” (da Artes Moriendi)
05. Deforge “Immortality” (da Freedom Release)
06. Icon Of Hyemes “Start To Blame” (da Unpopular)
07. Bad To The Bone “The Fall Of The Heavenly Father” (da Darkness Obsessed)
08. Crystal Tear “Cerebration Grind” (da Counsciousness Of Evil)
09. Hesperia “The Return Of An Archaic Civilization” (da Aeneidos Metalla Apotheosis)
10. Tail “Guilty” (da [Un]Spire)
11. Rain “Headshaker” (da Headshaker)
12. Hell Done “Just Began” (da The Dark Fairytale)
13. Fire Makers “Fight In The Sky” (da Fight In The Sky)
14. Moonshine “The Unbeliever” (da Fuckin’ Prisoners)
15. Cancelli d’Inverno “Vampyria” (da Official Demo)

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