Recensione: Ice and Knives

Di Lorenzo Bacega - 12 Giugno 2010 - 0:00
Ice and Knives
Band: Utopia
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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78

Che ci crediate o meno, una delle migliori sorprese in ambito prog di questo primo scorcio di 2010 porta sicuramente la firma degli Utopia, quintetto proveniente dai dintorni di Roma (da non confondere con l’omonimo gruppo prog rock americano in attività durante gli anni settanta), giunto nel corso di quest’anno al debutto ufficiale. Un disco che, premetto, non ha assolutamente nulla di rivoluzionario e che non si ripromette di inventare nessun genere nuovo, ma che in ogni modo mette in mostra delle capacità compositive di primissimo livello (oltre che un bagaglio tecnico fuori dal comune), considerato soprattutto che ci troviamo al cospetto di una band all’esordio assoluto. Stiamo parlando di Ice and Knives, primo full length targato Utopia, dato alle stampe nel mese di aprile del 2010 dall’etichetta romana Anteo Records.

Composto da dodici tracce (per un minutaggio complessivo che si aggira sui settanta primi di durata), questo Ice and Knives si rifà principalmente a un progressive metal di stampo piuttosto classico (di chiara derivazione Dream Theater e Shadow Gallery per intenderci), al quale vanno inoltre ad aggiungersi influenze più marcatamente fusion e AOR. Queste ultime sono riscontrabili, a dire il vero, soprattutto nel cantato di Riccardo Fenaroli, un frontman dalla voce piuttosto calda e avvolgente, ottimo sia nelle parti più tirate e aggressive, che in quelle più basse e votate all’interpretazione. Al suo fianco troviamo una sezione ritmica di tutto rispetto, davvero molto varia e precisa per tutta la durata del disco, composta da Enrico Sandri al basso e Valerio Lucantoni alla batteria, mentre il chitarrista Lorenzo Venza e il tastierista Lorenzo Antonelli si fanno notare per una prova estremamente valida sia in fase di accompagnamento che negli assoli. Da segnalare inoltre la presenza di uno special guest di eccezione, vale a dire il talentuoso chitarrista Marco Sfogli (James LaBrie), che ha preso parte alla registrazione di una delle traccia all’interno di questo lavoro (più precisamente di Walk Alone).

Un disco, questo Ice and Knives, che ci mette a disposizione dei brani piuttosto ispirati e interessanti, ben bilanciati tra virtuosismi vari (ma raramente fini a sé stessi) e inserti invece più marcatamente melodici, e sorretti in questo caso da una produzione assolutamente impeccabile sotto ogni punto di vista. Un lavoro che appare inoltre già discretamente maturo per quanto riguarda il songwriting (davvero molto organico, complesso e articolato), che propone una manciata di pezzi tutto sommato immediati, orecchiabili e capaci di imprimersi nella mente già dopo pochi ascolti, ma che nonostante ciò non risulta in alcun modo eccessivamente banale o scontato. Aggiungiamo a questo il fatto che le tutte le tracce qui proposte si attestano su livelli qualitativi più che buoni, e che di passaggi a vuoto veri e propri non ce ne sono (fatta eccezione forse per la title-track Ice and Knives, l’unica canzone leggermente sottotono di tutto l’album). Tra gli episodi meglio riusciti possiamo senza dubbio citare la ariosa Escape, un brano decisamente easy-listening e immediato, che si fa notare per delle linee vocali davvero entusiasmanti. Molto interessante anche la seguente Blue, una ballad estremamente intensa e coinvolgente che si mette in evidenza per un refrain particolarmente azzeccato, mentre invece la convulsa e nervosa The Flood (uno dei pezzi più ostici del disco) mette in risalto il lato più modernista e sperimentale della band. Da segnalare inoltre la presenza all’interno della tracklist di una cover della celebre Bad (originariamente cantata da Michael Jackson): si tratta di un rifacimento tutto sommato fedele all’originale, ma che in ogni modo si sposa abbastanza bene con le sonorità proposte nel resto del disco.

Insomma, che altro aggiungere? Questo Ice and Knives si rivela essere un ottimo biglietto da visita per i romani Utopia, un disco già discretamente maturo (nonostante in fin dei conti questa sia la prima uscita ufficiale del gruppo), piuttosto ispirato sotto il profilo del songwriting e sorretto inoltre da una produzione davvero pulita e perfetta sotto ogni punto di vista. Certo, ancora non siamo al cospetto di un capolavoro, e, anzi, c’è ancora qualcosa all’interno delle composizioni che avrebbe bisogno di una sistemata, ma ciò non toglie che questi ragazzi siano comunque riusciti a dare alla luce un album assolutamente valido e piacevole da ascoltare. Avanti così.

Lorenzo “KaiHansen85” Bacega

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Tracklist:
01. Ice and Knives
02. Criminal Underworld
03. Escape
04. Blue
05. Walk Alone
06. City Lights
07. Bad
08. Here And Now
09. The Flood
10. Your Next Wish
11. War
12. It’s Not Our Place

Line Up:
Lorenzo Antonelli – Keyboards
Riccardo Fenaroli – Vocals
Valerio Lucantoni – Drums
Enrico Sandri – Bass
Lorenzo Venza – Guitars

Marco Sfogli – Guitars (Guest on Walk Alone)

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