Recensione: Icon of Sin

Di deloose - 10 Dicembre 2001 - 0:00
Icon of Sin
Band: Aydra
Etichetta:
Genere:
Anno: 2001
Nazione:
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80

Gli Aydra nacquero originariamente sotto il nome di Hydra nel 1985, da un progetto del cantante chitarrista del tempo G.Rovatti. L’intera line up e’ completamente cambiata, e ora hanno una differente identita’ rispetto al gruppo che produsse i 5 demo tape che costituiscono il curriculum degli Aydra prima della collaborazione con David Lenci. Il risultato di questa cooperazione porto’ in un primo tempo ad un mini CD chiamato Psycho Pain Control, in seguito alla partecipazione in 2 CD compilation “Scream for me Italy 2” e “Scream for me Italy 3“. Hanno un buon back ground per l’aver suonato in parecchie citta’ italiane, assieme anche a gruppi quali Sadist, Detestor, Natron, Undertakers, Necromass e altri, che sono state molto importanti per l’esperienze poi maturate.Considerata come una delle migliori band italiane di “Thecno Death“, gli Aydra hanno finalmente terminato il loro primo lavoro completo, dieci tracce per il loro Icon of Sin

Bene, dopo questo breve preambolo arriviamo ad un giudizio su questi quasi debuttanti, nonostante siano ormai in giro da quasi 17 anni, Aydra. Partiamo dal nome storpiato preso da uno dei forse piu’ usati nomi per band di giovani metallers (Hidra e’ davvero svalutato, il mio stesso primo gruppetto di giovani musicisti si chiamava cosi’ eheh), che suona tutto sommato bene, anche se forse troppo delicato per il tipo di musica che i nostri rappresentano.
E parliamo del sound generale che comprende un ottimo death che sale alla ribalta nella voce dell’ottimo e “vigoroso” cantante. Poi troviamo un po’ di tutto, dal classico speed metal, un po’ di sano progressive fino a giungere a punte di jazz e fusion non indifferenti (davvero ben miscelato).
Tecnicamente ineccepibili, davvero tutti molto bravi e molto bravi a dare spazio ad ogni strumento con l’andare del CD. Forse non sono blasonati come altri, forse non attirano le masse come i piu’ famosi esponenti del genere, ma di sicuro questi ragazzi sanno suonare, e dai video comrpesi nel cd si capisce la carica che emanano nelle loro rappresentazioni live.

Davvero interessanti alcune scelte come ad esempio in No R.M.X. (sarei curioso di sapere cosa effettivamente significhi), pezzo strumentale sperimentale molto ben riuscito e decisamente particolare.
Ottimi tutti i brani, a partire da Icon of Sin, canzone traino con cui inizia il CD, pezzo che riporta il sano power con riffs graffianti e veloci, un assolo tecnicamente ottimo e dall’ottima sonorita’ e melodia, cosa quest’ultima che non manca in nessuno dei brani qui proposti dagli Aydra, e ottimi arrangiamenti sul progressive tendente.

Ben fatta anche Reflect and Desist con un bel arpeggio iniziale che ci porta in seguito a sonorita’ sempre decise, molto ritmate e decisamente tecniche (anche qui si sente la parte progressiva del gruppo). Ottimo il suono della chitarra solista, come del resto in tutto l’album.

The Day of the Wedding e’ forse la canzone con il sound migliore, si sente tutto molto bene, ottime le sleppate del bravo bassista, e come sempre stacchi e variazioni a tutto andare, con le solite melodie molto tetre, ma allo stesso tempo decise e accattivanti. Un elogio anche al batterista, che dimostra di saper davvero suonare il suo strumento.

Una segnalazione per Lost Time Fury la canzone piu’ impressionante per struttura, complessita’, arrangiamento. Un pezzo stupendo che culmina in un assolo perfetto in ogni sua parte. Bellissima la parte ritmica di basso e batteria. E qui si fondono la fusion e il metal in un incredibile brano che dovrebbe essere ascoltato almeno una volta da ogni appasionato del genere. Fantastico! (e io NON sono un appassionato del genere eheh).

Che dire? Icon of Sin e’ un ottimo lavoro, senza ombra di dubbio, sia dal punto di vista dei brani e dei loro arrangiamenti (si sente che sono in giro da parecchio tempo), sia a livello di sound generale, abbastanza cattivo, ma caldo allo stesso tempo, soprattutto nelle sue chitarre. Un gran miscuglio di generi, ma tutti ben misceltati all’interno dei vari brani. Mi ripeto, un ottimo lavoro per questi ragazzi.

Tracks

Icon of sin
between the devil and deep blue sea
noone tale
reflect and desist
pleasure dome
the day of the wedding
xavier’s dream
lost time fury
night drive
No R.M.X

Deloose
deloose@libero.it

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