Recensione: Im Abendrot

Di Alessandro Calvi - 14 Febbraio 2012 - 0:00
Im Abendrot
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
75

Dopo un demo pubblicato nel 2006 intitolato “Des Herbstes Trauerhymnen”, nato come progetto solista di Blackheart Nostarion (un nome non nuovo, per chi conosce gruppi come Folkearth, Autumn in Frost, etc.), i Dämmerfarben hanno rimpinguato la line-up giungendo ad essere una band vera e propria. Con la nuova formazione, quindi, giungono alla realizzazione di questo loro esordio discografico che prende il nome di “Im Abendrot”. In seguito alle registrazioni del CD la band ha visto anche un significativo avvicendarsi dietro al microfono, con il fondatore Blackheart Nostarion sostituito dall’astro emergente Nachtgarm (da poco in forza anche ai Dark Funeral), fatto che non potrà che accendere qualche riflettore in più su questo combo tedesco.

Si diceva Germania, dunque, a cui si aggiunge che il sound scelto dai Dämmerfarben è un black metal molto atmosferico, capace di rallentamenti quasi ambient, fatti di lunghi momenti che potremmo definire intimistici e dedicati esclusivamente alla musica, ma anche di ripartenze furiose e devastanti. Impossibile, con queste premesse, non pensare immediatamente a chi, su queste caratteristiche, ha basato la propria carriera e le ha portate a vette sublimi. I Nocte Obducta, infatti, sembrano fare capolino molte volte nelle scelte compositive di questo gruppo, nelle strutture delle canzoni e nel gusto per la melodia.
Per fortuna, però, non ci troviamo di fronte a un mero clone di quella che, finora, è stata una delle band migliori e più sottovalutate del panorama metal contemporaneo. I Dämmerfarben hanno dalla loro sia la bravura di riuscire a risultare originali, pur proponendo la ricetta di qualcun altro, sia la capacità di miscelare anche altre influenze nel sound che propongono al pubblico. Meritevole di menzione, infatti, è ad esempio l’uso del violoncello, i cui assoli sono una delle cose migliori dell’album, scritti ed eseguiti proprio dal mastermind Blackheart Nostarion.
Oltre a questo elemento di originalità, qui e là lungo la scaletta si possono ritrovare ancora echi di altri gruppi, ad esempio le scale di alcuni riff ricordano da vicino Burzum, mentre l’uso di rumori della foresta (dal fruscio delle foglie al cinghettio degli uccellini) come sottofondo campionato ai vari strumenti non può che riportare alla mente gli Ulver. Tutti elementi chiaramente già sentiti, ma qui ben riproposti in chiave personale e, soprattutto, non piazzati nel brano come fossero avulsi dalla composizione, a voler dimostrare di essere ecclettici a tutti i costi, bensì ottimamente arrangiati e inseriti nel quadro generale che si vuole ottenere.
La voce, sempre ad opera di Blackheart Nostarion (anche autore di buona parte delle musiche e chitarrista, oltre che suonatore del già citato violoncello) non fa gridare al miracolo per personalità, rimanendo su uno scream piuttosto classico, ma si inserisce bene nel sound e riesce, attraverso qualche variazione, a seguire le evoluzioni delle composizioni. Sarà quindi interessante vedere come si inserirà un vero cantante come Nachtgarm e quale sarà il suo apporto alla melodia e all’espressività delle canzoni.
Menzione a parte meritano i testi, i quali non sono stati composti, per nessuna delle 6 tracce che li presentano (le altre 3 sono solo strumentali), dai componenti del gruppo. I Dämmerfarben, infatti, si son permessi di prendere a prestito le parole di opere e poeti ben più illustri di loro, che meritano di essere citati. Titolo e testo di “Nebel und Regen” sono tratti dall’omonima poesia di Charles Baudelaire (trad. it. “Nebbie e Piogge”, poesia n° 101 da “I Fiori del Male”); stessa cosa per “Graues Land” di Stefan Zweig (purtroppo non sono stato in grado di rintracciare una traduzione italiana del suo “Campagna Grigia”); “Oktobersturm” è un titolo originale, ma il testo è dalla poesia “Herbstwind” di Clara Müller (anche per “Vento d’Autunno”, purtroppo, vale lo stesso discorso fatto in precedenza); “Regen in der Dammerung” presenta l’omonima poesia di Hugo von Hofmannsthal (trad. it. “La Pioggia nel Crepuscolo, presente in “Narrazioni e Poesie”, I Meridiani, Mondadori); “Im Abendrot”, che dà titolo anche all’album, è una poesia di Joseph Freiherr von Eichendorff (trad. it. “Al Tramonto”, non mi è stato possibile trovare una edizione italiana); concludiamo con “Nachtgedanken” di Rainer Maria Rilke (i cui “Pensieri Negativi” sono presenti nell’antologia cronologica delle poesie del poeta tedesco edita da Einaudi-Gallimard).

“Im Abendrot” è un disco non semplice, un esordio discografico coraggioso e impegnativo per i Dämmerfarben che dimostrano di aver ben chiara in mente la musica che vogliono proporre. Qualche riferimento a gruppi più conosciuti è quasi obbligatorio, ma questi tedeschi dimostrano di saper assimilare le influenze per riproporle in maniera personale e intrigante. La scelta, infine, di sviluppare un disco composto esclusivamente dai testi di alcune poesie è sicuramente originale e un plus di notevole interesse. Rimaniamo in attesa di buone nuove dalla Vestfalia.

Tracklist:
01 Wandernd
02 Nebel und Regen
03 Graues Land
04 Oktobersturm
05 Einsamkeit
06 Regen in der Dämmerung
07 Im Abendrot
08 Nachtgedanken
09 Hinaus in die Nacht

Alex “Engash-Krul” Calvi

Ultimi album di Dämmerfarben

Genere:
Anno: 2011
75