Recensione: Immortalia

Di Gregorio Fuentes - 15 Novembre 2012 - 0:00
Immortalia
Band: Sound Storm
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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80

Ho ascoltato Immortalia molte volte, ma prima di cominciare ho sentito “Twilight Opera” per farmi meglio un’idea di quel che mi sarei trovato di fronte e mi rendo conto che quando un lavoro lo si sa fare, se lo si fa di nuovo viene 10 volte meglio.
Grande e  imponente ritorno dei piemontesi Sound Storm con Immortalia, un concept album sulla ricerca della vita eterna. Un album carico al massimo di power metal, un lavoro operistico, sinfonico, a volte quasi tendente al black metal, ma soprattutto epico, molto epico!
Un prodotto di alta qualità: suoni energici, cori magistrali e sinfonia unica, un disco power metal solido con influenze nordiche, ma con l’essenza melodica italiana che contraddistingue le band nostrane da quelle estere.

Si inizia con Immortalia, consueto intro che caratterizza il genere musicale, ma non vi lasciate ingannare della durata del brano, la differenza c’è e si può sentire: potente voce e vigorosa ritmica che arriva come una valanga dall’impatto devastante.
Con “Back to the life”, “The course of the Moon” e “Blood of Maiden” ci troviamo di fronte a vocalizzazioni degni di un cantante d’opera,  suoni gutturali e a vari passaggi in lingua italiana che rendono l’inizio del disco molto accattivante.
Il brano “Far Away” pur impallidendo di fronte ai primi tre pezzi, si lascia ascoltare con piacevolezza. La valanga sinfonica riprende invece con “Promises”, brano di stampo heavy, dotato di fantastici riff di chitarra e una possente voce che rende il tutto decisamente appassionante.
Su “Call me devil” devo dire che ad un primo ascolto la voce mi ha tratto in inganno, credevo si trattasse di uno special guest, invece è davvero sublime come Filippo ha adattato il suo timbro vocale per l’occasione. Non tralasciamo le melodie di chitarre e i cori in stile epico che davvero fanno la differenza, con “Seven veils” si può apprezzare molto bene questa particolarità.
Piccola delusione personale, “Watching you fading”, non trasmette le stesse sensazioni e non è all’altezza degli altri pezzi: per fortuna c’è “Wrath of the Storm” che risolleva il morale, grazie ad un mix particolarmente riuscito di affilatissimi riff e veloci sonorità, l’amaro in bocca passa subito.
Infine nove minuti di diversità, con variazioni ritmiche ovunque e una pioggia di orchestrazioni sinfoniche: lasciare “The portrait” come ultimo brano dell’album è stata una scelta azzeccata che impatta ulteriormente sull’ascoltatore.

Che dire, se state cercando una nuova band di riferimento nel metal sinfonico italiano soffermatevi qui: i Sound Storm prendono il posto autorevolmente portando in alto il proprio stile musicale, con un disco che ha la capacità di stimolare chi lo ascolta. Un lavoro curato nei più piccoli dettagli, con l’aggiunta di elementi sonori innovativi in un genere musicale in cui è davvero difficile introdurre delle novità.
Un altro motivo di orgoglio nazionale, ancora una volta: Italians do it better…

Gregorio Fuentes

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Tracklist:
01. Immortalia
02. Back To Life
03. The Curse Of The Moon
04. Blood Of Maiden
05. Faraway
06. Promises
07. Call Me Devil
08. Seven Veil
09. Watching You Fading
10. Wrath Of The Storm
11. The Portrait

Line-up:
Filippo Arancio : Vocals
Valerio Sbriglione : Guitar
Massimiliano Flak : Bass
Federico Brignolo : Drums
Davide Cristofoli : Keyboard
 

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