Recensione: In Advanced Haemorrhaging Conditions

Di Michele Carli - 14 Dicembre 2006 - 0:00
In Advanced Haemorrhaging Conditions
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Anno: 2005
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70

Dopo quattro anni di split vari, un album live e partecipazioni in qualche compilation gli allegri mattacchioni di punta della Bones Brigade Records, ovvero i
Last Days Of Humanity, decisero di tornare sulla piazza con un mini-cd in attesa di un altro full lenght vero e proprio. A dire il vero, le voci che giravano al tempo dell’uscita lasciavano intendere che questo mini avrebbe chiuso la carriera del gruppo dei Paesi Bassi, una sorta di finale con il botto insomma. Per fortuna non fu così, ed anzi, i
LDOH tirarono fuori un disco con un suono personale, diverso dal resto della loro discografia e decisamente più violento.

Dieci tracce per otto minuti di caos spiazzante e senza respiro: il suono si discosta dai canoni del goregrind classico ed entra in una dimensione più indirizzata al
noise/grind; le ritmiche mollano del tutto il groove e si posano su un tappeto di blast beat praticamente incessante e chitarre e basso si fondono assieme per formare un rumore di fondo impastato e disturbante. Il povero, classico rullante delle precedenti uscite va in onorata pensione ed al suo posto entra in funzione il mitico e inimitabile rullante a padella di ferro battuto, cosa che verrà adottata con successo anche nel successivo
Putrefaction in Progress. La voce rimane li, sempre fognosa, con quel bel pitch shifter acquoso e dilatato: l’unica vera voce per un disco del genere. Caos, caos e caos, tutta la brutalità possibile del goregrind nel suo splendore, interrotta ogni tanto da qualche intro o voce registrata estremamente utile per tornare alla realtà e capire dove ci troviamo. I testi non c’è neanche bisogno di citarli perché sono inutili, eventuali messaggi sociali o costruttivi non c’è neanche bisogno di cercarli perché non ci sono, c’è solo quello che alla fine cerca una persona che compra un disco dei
LDOH: violenza a palate.

Un disco trascurabile per chi ha Putrefaction in Progress, visto che le coordinate sono le stesse, e che certamente sarà mollato da chi cerca un minimo di groove e di capacità compositiva, anche a causa della durata ridicola che però evita in modo efficace la noia. D’altro canto, però, questo mini-cd diventa assolutamente indispensabile per chi è un amante del quartetto e del goregrind in generale. Insomma, se l’estremo vi attira e non avete ancora trovato qualcosa di abbastanza cattivo, veloce e brutale,
In Advanced Haemorrhaging Conditions potrebbe essere il candidato numero uno a farvi felici una volta per tutte.

Tracklist:

1. A portion of pulpified leftovers
2. Fungating sexual orifice
3. Multiple & increased lividious layers of skin
4. In advanced haemorrhaging conditions [MP3]
5. Prefering accidious formats of discharge
6. Fluidfilled contents exposed from theabdominal dysfunctioning section
7. Obscene compulsion towards fecal digestion
8. Frozen remnants collections
9. Suppurated secretion through gestation
10. Oozing saprogenic scrotal liquids

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