Recensione: In Case Of Loss…

Di Angelo D'Acunto - 6 Marzo 2011 - 0:00
In Case Of Loss…
Band: Areknamés
Etichetta:
Genere: Prog Rock 
Anno: 2010
Nazione:
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80

Se, per puro caso, ci fosse davvero il bisogno di ulteriori conferme
dell’ottimo stato di forma della scena progressive rock italiana, gli
Areknamés
fanno davvero al caso nostro. La formazione abruzzese, giunta al
suo terzo sigillo in una carriera iniziata nel 2003 con l’omonimo esordio, arriva a quella che forse è la piena maturità compositiva. All’interno di
In Case Of Loss…
la band guidata dall’eclettico Michele Epifani
riversa sì quello che è un amore ampiamente dichiarato per il prog settantiano,
ma lo fa con la classe e, soprattutto, la personalità dei grandi nomi del
genere.

Con In Case Of Loss… non c’è una vera e propria ricerca del
nuovo e, soprattutto, dell’originale, ma bensì una rielaborazione dei modelli
tradizionali. Rielaborazione che, ovviamente, avviene secondo schemi piuttosto
moderni ed eclettici, e che convince anche grazie ad una caratura tecnica
senz’altro invidiabile e, ancora più importante, alle doti compositive degli
Areknamés
.
La note dell’iniziale Beached servono più che altro a far capire
su che livelli può esprimersi la band nostrana, capace di attingere da
influenze diverse, riuscendo comunque a farle proprie in modo da dare alla luce
un lavoro che suoni il più personale possibile. Le parti più pacate e
atmosferiche del disco, condite da divagazioni oscure e psichedeliche, strizzano
l’occhio ai primi King Crimson, come nel caso della già citata traccia
iniziale. Echi di Van Der Graaf Generator si fanno sentire invece con la
seconda Alone, pezzo dalle ritmiche marcatamente più jazzate,
impreziosito ancor di più dagli inserti di sassofono presenti nella seconda
parte. Se i richiami ai Genesis di Dateless Diary e,
soprattutto, di Don’t Move risultano essere quasi espliciti, la
successiva A New Song si impone invece con una decisa personalità,
valorizzata anche da una seconda parte più diretta e “rock” oriented, dove a
prendere il sopravvento sono soprattutto i suoni di hammond di un Epifani
sempre bravo a destreggiarsi nel doppio ruolo di tastierista e cantante. Il
finale è invece dedicato alle atmosfere oscure e malinconiche della visionaria
Where, per poi lasciare spazio alle influenze pinkfloydiane della
lunga suite The Very Last Number.

Non ci sono solo i grandi nomi a confermare quello che è l’ottimo stato di
forma di un determinato genere, ma esistono anche dischi che, senza troppo
mischiare le carte in tavola, riescono ad interpretare come si deve le lezioni
dei grandi maestri. Dischi come In Case Of Loss…, ad esempio,
legati indissolubilmente ad una determinata epoca musicale, ma capaci anche di
suonare piuttosto moderni e, ancora più importante, composti da musicisti in grado di esprimersi con
una spiccata personalità.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

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Tracklist:

01 Beached
02 Alone
03 Dateless Diary
04 Don’t Move
05 A New Song
06 Where
07 The Very Last Number

Line Up:

Michele Epifani: vocals, hammond organ, synth
Stefano Colombi: guitars
Piero Ranalli: bass
Luca Falsetti: drums

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