Recensione: In Crisis

Di Francesco Sorricaro - 15 Settembre 2011 - 0:00
In Crisis
Band: Defiled
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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68

Si rischia facilmente di scivolare nel banale nel descrivere In Crisis, quarta fatica in studio per i nipponici Defiled eppure, non me ne vogliano i lettori, questo disco non può che essere accostato ad una catastrofe naturale di dimensioni apocalittiche come uno tsunami.

Brutali ed oltranzisti come pochi, questi quattro ragazzi di Tokyo hanno impiegato ben otto anni per mettere insieme 10  tracce (escludendo intro e outro d’ordinanza) che, probabilmente, sono da considerarsi come le più estreme da loro mai scritte.

Completamente sconvolta nella line-up per diverse peripezie ormai passate, è l’unico superstite, il chitarrista e mastermind Yusuke Sumita a tenere insieme una band  davvero vogliosa di far deflagrare finalmente tutta la potenza e la rabbia accumulata negli anni. 

Lethal Agitator non lascia scampo a dubbi, dopo la breve intro: questa formazione non ha alcun tipo di velleità artistoide, vomita in faccia tutto l’orrore demoniaco dell’inferno con trame velocissime che si incastrano in spazi temporali assurdamente angusti. La sessione ritmica è di quelle da mal di testa: il drumming di Takahiro Okada è un ronzio di calabroni, mentre il basso di Haruhisa Takahata, vera sorpresa e presenza ingombrante del disco, si fa sentire con il suo suono martellante, mentre il suo padrone si cimenta in progressioni intricate e sul filo del rasoio.

Il riffing di Sumita sarebbe anche abbastanza “orecchiabile” (passatemi il termine), come quando crea atmosfere diaboliche in Unconscious Slavery o quando prova a delineare una lieve via di fuga dal massacro sanguinario di Resentment Without End, ma ci pensano gli artigli vocali dell’orco Kenji Sato, uno che per concessione di pulizia intende qualche sporadico screaming buttato qua e là, a ritrascinare l’ascoltatore nell’abisso.

Un vero e proprio vortice che non concede rallentamenti e, anzi, sembra sempre in accellerazione (Behind You Pray) la musica di In Crisis, che riesce a  disturbare fin dentro le viscere anche con l’angoscia che sa donare in certi momenti particolarmente atmosferici; la lunga titletrack ne è il perfetto esempio, con la sua compattezza.

E’ un disco che non ha bisogno di molte elucubrazioni, che non ha al suo interno particolari picchi emotivi o architetture particolarmente sperimentali o innovative; come un monolite di granito, così come inizia finisce, bestiale come il disegno in copertina, davvero ben curato, che lo contraddistingue.

Rimasti su Season of Mist, i Defiled hanno avuto la possibilità di girare tutta Europa in tour con gli Hate Eternal durante lo scorso inverno, dimostrando anche dal vivo la propria attitudine da macellai (oltre alla loro grande simpatia come persone), ed è proprio questa loro genuina passione e voglia di fare la freccia più importante all’arco di questo In Crisis: un album che, altrimenti, se non fosse per la provenienza esotica, non potrebbe troppo ergersi nel mare di produzioni di brutal death di stampo americano quale è la loro.

Complice anche una produzione a tratti confusa e confusionaria che amplifica spesso in negativo la percezione di un magma caotico che aleggia nell’ascolto del disco, mettendo in risalto ora quello ora quell’altro strumento, senza una regola omogenea (ma questo è anche, purtroppo, una brutta consuetudine nella maggior parte delle produzioni del genere), In Crisis non può donare molto più che un senso di riempitivo godimento per chi mastica questa musica come il pane quotidiano; tutti gli altri potranno fare tranquillamente a meno di ascoltarne l’intera tracklist per farsene un’idea.

Certo il sol levante continua a stupire per la maestria in qualsivoglia forma di estremismo, ma dopo tanto sangue ora ci aspettiamo qualcosa di più.

Francesco ‘Darkshine’ Sorricaro

 

Tracklist
01. From Alpha  00:23     
02. Lethal Agitator  03:31     
03. Retrogression  03:33     
04. Unconscious Slavery  06:05     
05. Paradoxical Chaos  02:50     
06. In Crisis  05:08     
07. Behind You Pray  04:31     
08. Resentment Without End  05:20     
09. Intolerant  04:43     
10. Maze of Nescience  04:11     
11. Revelation of Doom  04:22     
12. To Omega  00:10     

Durata totale  44:44

Line-up     
Yusuke Sumita – chitarre
Kenji Sato – voce
Haruhisa Takahata – basso
Takahiro Okada – batteria

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