Recensione: In Every Frozen Tear

Di Silvia Graziola - 10 Maggio 2008 - 0:00
In Every Frozen Tear
Band: Seven Tears
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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La vita artistica dei Seven Tears nasce nei primi anni del nuovo secolo da un’idea di due ragazzi svedesi appena tredicenni, Jonathan Carleman e Fredrik Lager che formano la loro prima band di nome Demonslave, in cui militare rispettivamente come chitarrista e come cantante. Affiancati da Niklas Lindahl al basso e da Richard Harbrecht alla batteria, il gruppo si dedica alla composizione di canzoni di ispirazione power metal e subisce con il passare del tempo piccole ma frequenti rivoluzioni all’interno della sua formazione. Prima è il turno dell’ingresso della cantante Elin Johansson, accompagnato dalla scelta di Lager di passare al basso; poi si uniscono a loro il batterista Michael Sjöö e il nuovo Martin Rydlund. Nascono in questo modo gli Atlantica, con cui i musicisti incidono il loro primo demo nell’autunno 2005, accolto positivamente dalla critica.

Un nuovo cambio di lineup porta alla tastiera Kristofer Von Wachenfeldt (Platitude, Neon Diver) e alla ricerca di un nuovo cantante, che viene trovato nella persona di Zoran Djorem: nascono così i Seven Tears, monicker con cui viene pubblicato nel 2006 il demo The Story Unfolds, seguito dall’album di esordio In Every Frozen Tear, che vede la luce alla fine del 2007.

“Evergrey meets Journey”: è questo il modo con cui il gruppo ama descrivere in modo tanto coinciso quanto efficace la musica che propone; a ragione la musica di questo quintetto svedese è una fusione interessante tra un rock melodico di stampo AOR e un prog più energico e aggressivo, seppur di facile assimilazione e immediato impatto. Le dodici canzoni che compongono l’album hanno ognuna una propria personalità e il loro susseguirsi risulta piacevole all’ascolto, grazie soprattutto alle diverse atmosfere che si rincorrono all’interno dello stesso brano.

In Every Frozen Tear è un disco in cui protagoniste sono chitarre e tastiere, che collaborano nel migliore dei modi all’interno delle partiture dei brani, dividendosi equamente sia le parti ritmiche e di atmosfera, sia quelle soliste in cui prevale uno strumento sull’altro. Si passa così con una grande disinvoltura da brani dall’animo più heavy e più grintoso, che rappresentano forse l’aspetto più interessante della musica dei Seven Tears a un lato più melodico e disteso, che predilige il suono degli strings e delle tastiere nel sorreggere le linee di cantato.

Il lato più aggressivo del quintetto emerge sin dal brano di apertura Twist Of Fate, dove un’introduzione di strings ricorda un po’ le sonorità introduttive del celebre brano dei Queen One Visions, fa da preludio a riff di chitarra potenti e accattivanti. Fa capolino inoltre nella successiva Faded Memory, investita da atmosfere decisamente più AOR; entra prepotentemente in scena con la title-track sincopata, trascinante e ricca di virtuosismi; irrompe con l’introduzione quasi speed metal di Sorrows che ammicca ai primi Stratovarius. Non meno interessante da questo punto di vista è Prayer For The Dying, con la sua struttura cadenzata e nel suo approccio meno solare rispetto agli altri brani; le stesse atmosfere un po’ cupe proseguono con la successiva The Story Unfolds, dall’approccio compositivo più progressive, in stile Evergrey.

È però anche la melodia una buona arma con cui In Every Frozen Tear mostra l’abilità dei musicisti che l’hanno composto: brani come All Alone e la parte acustica iniziale di Truth Of Tomorrow affidano molta della loro forza alla voce di Djorem; numerose sono anche le distensioni strumentali e i rallentamenti con cui la band si serve per allontanare e distanziare tra loro le parti più aggressive ed energiche all’interno dello stesso brano.

In conclusione, il disco di esordio dei Seven Tears è un album piacevole da ascoltare che, dalla prima all’ultima traccia potrà donare a chi lo ascolta dei momenti piacevoli; vi sono comunque degli ottimi margini di miglioramento per il futuro di questo giovane quintetto ma In Every Frozen Tear può essere un ottimo modo per ingannare l’attesa.

Silvia “VentoGrigio” Graziola

Tracklist:

01. Twist Of Fate
02. Faded Memory
03. Hollow Ground
04. Reflections
05. All Alone
06. In Every Frozen Tear

07. Sorrows
08. Prayer For The Dying

09. The Story Unfolds
10. Dream Of Insanity
11. Fragments
12. Truth Of Tomorrow

Lineup:

Zoran Djorem: voce
Jonathan Carlemar: chitarra elettrica e acustica
Fredrik Lager: basso
Kristofer Von Wachenfeldt: tastiere, backing vocals
Michael Sjoo: batteria, backing bocals

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