Recensione: In The Beginning

Di Federico Reale - 16 Aprile 2010 - 0:00
In The Beginning
Band: Malice
Etichetta:
Genere:
Anno: 1985
Nazione:
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86

Gli ottimi Malice si formano nel 1980 grazie al bassista Mark Behn e ai due chitarristi Mick Zane e Jay Reynolds, a cui si uniranno successivamente il cantante James Neal e il batterista Deen Castronovo (divenuto poi famoso per essere stato membro di band del calibro di Journey e Bad English). Dopo due anni, i Malice fanno la loro prima apparizione discografica, infatti vengono contattati per suonare sull’ormai storica compilation Metal Massacre Vol. I, assieme a tanti altri gruppi diventati in seguito più o meno famosi, come Metallica, Cirith Ungol o Steeler. Grazie a Metal Massacre (in cui i Malice inserirono due pezzi, Kick You Down e Captive Of Light), il quintetto americano (che intanto aveva sostituito Deen Castronovo con Cliff Carothers) firmerà un contratto con la major Atlantic Records, tramite la quale verrà pubblicato questo In The Beginning, datato 1985.

Lo stile della band è influenzato dai grandi dell’Hard’N’Heavy: Ufo, Scorpions, Black Sabbath, ma soprattutto Judas Priest, i Malice infatti venivano spesso etichettati come “i Judas Priest americani” negli Eighties, e la voce di Neal era molto simile a quella di Rob Halford.

In The Beginning è aperto dall’heavy compatto e tagliente di “Rockin’ With You” e “Into The Ground“, in cui i due chitarristi Zane e Reynolds sfornano riff spaccamacigni a non finire e James Neal si spinge su vette elevatissime, due episodi senz’altro riusciti, come la successiva, “Air Attack“, canzone da headbanging furioso e scatenato, che presenta la solita scarica di guitar solos indiavolati.

Si continua sullo stesso, elevatissimo livello qualitativo, l’album scorre che è un piacere, e si prosegue così con le cadenzate “Stellar Masters” e “Tarot Dealer“, in cui i due chitarristi si superano e regalano alle orecchie dell’ascoltatore riff potentissimi e assoli mozzafiato, la Kiss-oriented “Squeeze It Dry“, piacevolissima da ascoltare, o la scatenata “Hellrider” (un titolo, un programma), in cui Neal si supera cacciando acuti spaventosi.

E’ il turno dell’unica ballad del disco, “No Haven For The Raven“, paradossalmente la canzone migliore dell’intera tracklist. L’ombra degli Iron Maiden si impone prepotentemente su questo brano, specialmente negli arpeggi iniziali e nei riff precisi introdotti verso il finale. Come al solito James Neal sforna una prova stratosferica, questa traccia da sola vale il prezzo dell’intero album.

Ci addentriamo nella parte finale di In The Beginning, e la potenza Heavy incalzante di “The Unwanted” straborda dalle casse dello stereo, impossibile non impugnare una chitarra fatta di aria e lanciarsi in una sessione di headbanging sfrenato durante l’ascolto di questa coivolgente song… L’album è chiuso da quella che forse è il brano più famoso dei Malice, ovvero “Godz Of Thunder“, scandita dal drumming potente di Carothers e da un riff taglientissimo partorito dalle chitarre dei due ottimi axemen.

Grande disco di debutto, decisamente superiore agli standard. I Malice dopo In The Beginning pubblicheranno License To Kill (1987) e si scioglieranno dopo uno sfortunato tour a supporto degli Slayer. Verrà poi pubblicato nel 1989 un EP postumo, Crazy In The Night (che non vedrà però la partecipazione di Neal). Recentemente i Malice si sono riformati, anche se solo per delle apparizioni live, nella line-up attuale James Neal è stato sostituito da Brian Allen.

 

Federico “Federico95” Reale

 

Tracklist:
01 Rockin’ With You
02 Into The Ground
03 Air Attack
04 Stellar Masters
05 Tarot Dealer
06 Squeeze It Dry
07 Hellrider
08 No Haven For The Raven
09 The Unwanted
10 Godz Of Thunder

Line-up:
James Neal – Vocals
Mick Zane – Guitars
Jay Reynolds – Guitars
Mark Behn – Bass
Cliff Carothers – Drums

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