Recensione: In The Middle Of The Storm

Di Alkaflatz - 6 Febbraio 2003 - 0:00
In The Middle Of The Storm
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Anno: 2002
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65

Debutto discografico all’insegna dell’Heavy Metal più ortodosso ed ottantiano possibile per i genovesi Death or Glory.
E non è un caso che questo gruppo si sia formato nel ’98 proprio come “cover band” dei Judas Priest, assimilandone sia il suond che le tematiche (We are defenders of the faith).Composti da Vyper alla voce, Lex alla chitarra solista, Kriminal a quella ritmica, Ace al basso, Danyhell alla tastiere ed Animal alla batteria, il sestetto dimostra di saperci chiaramente fare, soprattutto i primi due (cantante e chitarrista) dotati rispettivamente di una bella voce dai buonissimi acuti e di una “mano” veloce, autrice di assoli e linee melodiche che si lasciano ascoltare con piacere.Peccato che però la produzione, secondo me non proprio ottimale, impedisca di esaltare canzoni altrimenti di tutt’altro effetto. Il disco si apre con Consacrated Steel ed abbiamo subito “l’eccezione” dell’album :si nota infatti una fortissima influenza Power (assente nelle altre tracks) che la rende subito molto orecchiabile. Ottima veramente la prestazione del chitarrista Lex. Con la seguente Fight for Glory si ritorna ai canoni più classici della musica heavy, ma se si esclude il ritornello le motivazioni per ascoltarla più di una volta non sono molte….mentre ci sono eccome per Metal Crow (dove canta anche Miroslava Mirceva) la migliore track dell’album, ben crostuita, soprattutto nella sua parte iniziale, ben suonata e ben cantata: è infatti qui che Vyper riesce a dare il meglio di se.Non c’è che dire questa canzone ha proprio il “tiro” giusto per fare macelli, soprattutto in sede live.
Purtroppo altre songs al suo livello non se ne trovano in questo “In The Middle Of The Storm“, anche se è da apprezzare la maidenissima March of The Titans, quasi un “omaggio” alla storica band inglese.
Insomma, il cd piacerà sicuramente a chi ha vissuto i magici momenti degli anni ’80 e ne ha amato il sound diretto e grezzo,mentre chi è in ricerca di nuove sonorità od amasse solo quello che è stato prodotto durante gli ultimi anni ’90 difficilmente troverà qui quello che cerca.
Innovazione si,innovazione no? Seguire fedelmente uno stile di vent’anni fa o farsi trascinare dalle moderne correnti musicali?
I Death or Glory hanno detto la loro.

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