Recensione: In The Wake Of Evolution

Di Angelo D'Acunto - 15 Marzo 2010 - 0:00
In The Wake Of Evolution
Band: Kaipa
Etichetta:
Genere: Prog Rock 
Anno: 2010
Nazione:
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72

Non solo Flower Kings, Beardfish e compagnia bella, a tenere alta la bandiera del prog rock svedese c’è anche un altro nome, quello dei Kaipa, in molti casi anche fin troppo sottovalutato, nonostante il glorioso passato. E infatti la band, attiva sin dal lontano 1974, rappresenta a tutti gli effetti un pezzo di storia del rock scandinavo. Dopo tre ottimi studio album usciti tra il 1975 e il 1978, gli svedesi passano un periodo di crisi che vede una band letteralmente spezzata in due, dove poi sarà il solo Hans Lundin l’unico a tentare di tenere in piedi il progetto. La conseguenza è la release dello scialbo Händer, seguito da altri due dischi altrettanto sottotono che portano poi il gruppo (o quel che ne rimane) allo scioglimento. Ma il silenzio dura all’incirca una ventina d’anni, fino a quando Lundin e Stolt non decidono di riesumare la band avvalendosi della collaborazione di personaggi del calibro di Jonas Reingold e Patrik Lundström. Vede così la luce Notes From The Past, disco che darà il via ad una seconda vita dei Kaipa. I successivi Keyholder e Mindrevolutions dimostrano che la nuova formazione riesce ad esprimersi su livelli molto alti, senza nulla da invidiare ai vecchi dischi dei 70’s, mentre il penultimo Angling Feelings, probabilmente a causa dell’abbandono in corsa da parte di Roine Stolt,  non riesce a splendere come dovrebbe, ponendosi sicuramente ad un livello nettamente inferiore già rispetto alle ultime release.

A circa tre anni di distanza dall’uscita del disco precedente arriva dunque sugli scaffali dei negozi In The Wake Of Evolution, album che, indubbiamente, nasce con l’intenzione di risollevare le sorti della band dopo l’ultimo e clamoroso passo falso. Anche perché, quando una lista di musicisti di cotanto valore si ritrova a suonare nello stesso gruppo, sembra quasi impossibile che si possa arrivare a sbagliare in modo così netto. Eppure è successo, così come ha dimostrato Angling Feelings, appunto. E quindi, a che livello si pone sostanzialmente In The Wake Of Evolution? In questo caso i segni di cedimento completo sembrano essere spariti, anche se non del tutto. Effettivamente da una parte la band continua ancora a zoppicare vistosamente, mentre dall’altra torna a fare bella figura l’ispirazione che già contraddistingue lavori come Keyholder o Mindrevolutions, giusto per citarne due. Pochi dubbi in questo secondo caso, visto l’indubbio valore tecnico dei singoli musicisti, bravi sempre a mettersi al servizio del collettivo, come i giri di basso puramente fusion-oriented di Reingold capaci di guidare agevolmente la sezione ritmica, o le tastiere di Lundin a dare pieno colore ad ogni singolo brano e fino ad arrivare all’ennesima ottima prestazione dei cantanti Patrik Lundström e Aleena Gibson. Le perplessità restano quindi solo sulle composizioni: a tratti coinvolgenti e anche molto immediate, mentre in altri casi piuttosto scialbe e fin troppo dispersive, il tutto comunque votato ad un sound che, ovviamente, non cambia di una virgola, rimanendo sempre fedele a quel prog folk solare ed energico che ha da sempre contraddistinto i dischi targati Kaipa. Fra gli episodi migliori ci sono sicuramente le melodie armoniose della title-track, la breve strumentale Folkia’s First Decision che vede la presenza anche di flauto e violino, o anche la splendida The Words Are Like Leaves; tutti brani composti a regola d’arte e che, da soli, potrebbero valere tranquillamente l’acquisto dal CD. D’altra parte invece alcuni episodi continuano a far storcere il naso, senza comunque scadere nel fallimento più completo, come nel caso della lunga suite Electric Power Water Notes, ottima sì nella sua parte iniziale, ma anche decisamente poco convincente nella restante sezione.

Un disco caratterizzato da molte luci e qualche ombra di troppo, quindi. Resta comunque il fatto che, già rispetto al precedente Angling Feelings, i segni di ripresa ci sono eccome. In The Wake Of Evolution è comunque un disco piacevole, tutto sommato di buon livello e che, soprattutto, dovrebbe far ben sperare per le sorti future dei Kaipa, anche se, diciamocela tutta, l’assenza di un compositore del calibro di Roine Stolt si sente eccome.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

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Tracklist:

01 In The Wake Of Evolution
02 In The Heart Of Her Own Magic Field
03 Electric Power Water Notes
04 Folkia’s First Decision
05 The Words Are Like Leaves
06 Arcs Of Sound
07 Smoke From A Secret Source
08 The Seven Oceans Of Our Mind

Line Up:

Patrik Lundström: vocals
Aleena Gibson: vocals
Per Nilsson: guitars
Hans Lundin: keyboards
Jonas Reingold: bass
Morgan Ågren: drums

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