Recensione: In this life or the next

Di Claudio Casero - 3 Dicembre 2007 - 0:00
In this life or the next
Band: Damnation AD
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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60

Dopo alcuni anni di continue vicissitudini che hanno portato la band allo scioglimento, i Damnation AD si riuniscono nel 2005 per partorire questo loro terzo full-lenght intitolato “In this life or the next” distribuito dalla Victory Records.

La band in questione è sempre stata abbastanza difficile da catalogare e rinchiudere in un genere musicale ben preciso dal momento che spazia dal thrash americano al death metal passando dal nu metal.
Si parte con esagerata violenza con “Knot” che riesce subito a far agitare l’ascoltatore fin da un primo sommario ascolto grazie ai riff granitici di chitarra che ricordano gli Slayer più moderni per poi passare attraverso ad un nu metal alla Slipknot , di sicuro impatto ma di dubbio gusto musicale.
In “Don’t feel a thing” è la voce di Mike DC ad essere in primo piano grazie a continui cambi di intonazione che passano dal growl ad urla vere e proprie attraversando momenti di fraseggi tra più voci che sono di sicuro interesse e di piacevole resa.
“Let me in” e “Jigsaw” ci spostiamo verso lidi metal-core e noise, due generi che stanno andando tanto di moda in questi anni; la voce tagliente e gridata è senza ombra di dubbio piacevole, ma non si può dire la stessa cosa del sound della sei corde di K.O. che, a causa della sua scelta di usare sonorità a tratti troppo acute, risulta a tratti quasi fastidioso per i nostri padiglioni auricolari.
Unica canzone che si distingue dalla piattezza del resto del cd è “If you could remember”, brano in cui troviamo alla voce il singer dei Fall Out Boy che, con la sua voce melodica ma potente, riesce a dare quella nota di diversità che di certo non guasta.
Tutto il resto del platter scivola insignificante alle nostre orecchie tra brani già editi (“Rain as my veil” e “The hangedman” presi da “No more dreams of happy endings” e “Addiction” estrapolato da “Misericordia” N.d.R.) e incisi nuovamente senza cambiare nemmeno un arrangiamento e tra momenti monotoni e noiosi che fanno venir voglia solo di spegnere il lettore cd.

Questo “In this life or the next” è quindi un cd abbastanza insignificante ed inutile che può interessare solo ai cultori del genere. Per il resto tutto fa pensare ad una reuinion esclusivamente commerciale che, a parer mio poteva anche essere evitata. Ci sono pochi spunti davvero interessanti e, il più delle volte vengono svolti in maniera un po’ troppo banale.

TRACKLIST:
1. Expecta taut asyssus (intro)
2. Knot
3. Don’t fell a thing
4. Let me in
5. Jigsaw
6. The hangedman
7. If you could remember
8. Consider this a warning
9. Rain as my veil
10. Addiction
11. Jiigsaw reprise
12. In this life or the next

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