Recensione: Inside Information

Di Luca Corsi - 8 Febbraio 2012 - 0:00
Inside Information
Band: Foreigner
Etichetta:
Genere:
Anno: 1987
Nazione:
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92

Quante volte noi appassionati di Adult Oriented Rock abbiamo ricordato le numerose trilogie che caratterizzano l’infinito panorama di questo genere meraviglioso e senza limiti apparenti?

Quante volte ci siamo soffermati a pensare, a dedurre, a controbattere se siano stati i Journey ad aver raggiunto, per primi o in assoluto, la perfezione stilistica e compositiva, o se forse i Toto, o magari i Survivor, o perché no, i Foreigner, siano stati capaci di compiere gesta altrettanto grandiose, o addirittura degne di una più grande e onerosa magnificenza?

La verità, probabilmente, è che le classifiche restrittive e le statistiche puntigliose, troppo spesso fine a se stesse, lasciano il tempo che trovano, in particolar modo se al centro del dibattito ci sono dei nomi altisonanti e di successo interplanetario come quello conquistato dalle band di Schon, Lukather, Peterik e Jones.

Non a caso, tutti gli storici protagonisti sopra citati sono stati in grado, ognuno a modo suo, di innalzare verso vette inimmaginabili la bandiera del rock per tutta la durata di quell’età dell’oro che furono gli anni ottanta, distinguendosi dal resto della “massa musicale” per un elevato tasso di genialità e una capacità compositiva fuori dall’ordinario.
Dunque, se fare paragoni tra le pubblicazioni più vendute e di successo si rivela niente di più di una perdita di tempo, una riflessione necessaria la meritano le opere in sé, ognuna affermatasi a sua volta come portatrice di novità e melodie innovative, ancora oggi oggetto di ammirazione e di superflui tentativi di imitazione.

Come i celeberrimi colleghi Journey, Toto e Survivor, anche l’altro componente dei “Fantastici Quattro” dell’AOR, i Foreigner, esordiscono sul finire degli anni ’70. Dopo una serie di dischi dedicati ad un hard rock molto melodico e raffinato, giungono a quello che può essere definito il “bivio” della loro carriera: con il celeberrimo “4” prima, uscito nel 1981, e “Agent Provocateur” poi (1984), la band del chitarrista Mick Jones e del talentuoso singer Lou Gramm riesce a toccare quel punto massimo di popolarità e successo – complici le hit “Waiting For A Girl Like You” e “I Want To Know What Love Is” – da sempre agognato e in gran parte anticipato dalle passate, e pluripremiate, fatiche discografiche.

Dopo un paio di anni di meritato (ma forse inaspettato) riposo, e di progetti individuali – da non dimenticare il pregevole “Ready Or Not” del Lou Gramm solista – il gruppo si ritrova per dare origine al terzo capitolo della loro personale trilogia: “Inside Information”.

Se “4” può essere considerato come il disco più rock del quintetto newyorkese, e “Agent Provocateur” come quello più pop-oriented, il terzo capolavoro della “trilogia” simboleggia la perfetta sintesi dei due, il sound caratteristico ed esemplare di un’epoca – come quella degli eighties – dove raggiungere il perfetto connubio tra durezza e melodia era qualcosa di più di un sogno. “Noi non vendiamo sogni, ma solide realtà”, sembravano infatti affermare i Foreigner nel 1987, riprendendo un famoso slogan pubblicitario. Ed “Inside Information” questo era, e questo è, anche a distanza di 25 anni dalla sua uscita: tangibile, concreto, diretto, ma allo stesso tempo onirico, celestiale, in grado di far sognare ad occhi aperti, fin dalla sua prima nota sprigionata.

Prima nota, appunto, affidata ad uno dei riff più sontuosi e riusciti del capitano Mick Jones: “Heart Turns To Stone” è infatti un vero e proprio concentrato di adrenalina, nella quale la sei corde rosso fuoco del chitarrista statunitense – messa in bella mostra anche nell’apposito videoclip – detta legge, seguita fedelmente dall’inimitabile voce di Lou Gramm (all’anagrafe Louis Andrew Grammatico) in quel periodo capace di prestazioni canore al limite dell’umana comprensione. Non c’è da stupirsi, dunque, della prova superba del biondo singer, considerato – e con pieno merito – uno dei più grandi frontman di questo genere. Un’ugola molto particolare la sua, pressoché unica, in grado di aggredire l’orecchio come una belva feroce, grazie al suo stile molto blues-rock ‘n’ roll dal forte sapore settantiano, così che “Can’t Wait” e “Counting Every Minute”, ruggenti nei riff quanto roboanti nei ritornelli, ne sono la prova inconfutabile. Un feeling invidiabile e senza eguali quello sapientemente messo in mostra dal duo Gramm-Jones, in grado di andare a nozze quando la temperatura si surriscalda, come accade a causa dei ritmi infuocati del duo “The Beat Of My Heart” “A Night To Remember”, nelle quali risuonano molto forti gli echi provenienti dallo storico “4”.

Ma la forza dei Foreigner non si manifesta solamente quando c’è da tirar fuori le unghie e mostrare i canini aguzzi: “I Don’t Want To Live Without You” – di fatto l’unica, ma struggente ballad presente nel disco – “Say You Will” e “Out Of The Blue”, con ammalianti tastiere in primo piano (suonate principalmente dallo stesso Jones), se da un lato denotano un netto calo delle “precipitazioni”, dall’altro permettono all’udito di cullarsi come un fanciullo nella tranquillità della sua culla, come una quiete tanto attesa dopo una furiosa tempesta. Pace turbata nuovamente da “Face To Face” – sicuramente l’episodio più vicino al precedente “Agent Provocateur” – e dalla curiosa title-track, canzone tanto atipica per i Foreigner – le quali sonorità, se vogliamo, si avvicinano maggiormente a quelle di un certo tipo di raffinato Hi-Tech/AOR – quanto affascinante.

Se, dunque, il 1987 fu una delle ultime annate disponibili per dare alla luce delle vere e proprie pietre miliari, i Foreigner seppero cogliere la palla al balzo. Ai colleghi che in quell’anno misero sul tavolo dischi di grande spessore, come Stan Bush & Barrage, Richard Marx, Starship, Tommy Shaw e Tim Feehan, il quartetto newyorkese rispose alla grande, calando l’asso piglia tutto chiamato “Inside Information”.

Suonato con perizia e con una produzione ancora oggi al passo coi tempi, è il disco che conclude magistralmente la serie di capolavori iniziata sei anni prima. Imprescindibile.

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Tracklist:

01. Heart Turns To Stone     
02. Can’t Wait
03. Say You Will      
04. I Don’t Want To Live Without You      
05. Counting Every Minute
06. Inside Information         
07. The Beat Of My Heart   
08. Face To Face      
09. Out Of The Blue            
10. A Night To Remember   

Line Up:

Lou Gramm – Voce
Mick Jones – Chitarra / Tastiere / Cori
Rick Willis – Basso / Cori
Dennis Elliott – Batteria

Additional Musicians:

Mark Rivera, Ian Lloyd, Jack Allen Smith – Cori
Hugh McCraken – Chitarra
Tom Bailey, Peter-John Vettese – Tastiere
Sammy Merendino – Percussioni
Jack Allen Smith – Batteria
Kevin Jones – Sintetizzatore

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