Recensione: Into The Mortuary

Di Stefano Risso - 28 Luglio 2006 - 0:00
Into The Mortuary
Band: Haemophagus
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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70

Into The Mortuary è il primo lavoro partorito dagli
Haemophagus
, formazione siciliana nata nel 2004, che presenta appena un anno
dopo (la registrazione del demo è del maggio 2005) un dischetto molto piacevole,
diretto e conciso, che farà la gioia dei fan del death metal old-school,
delineando un sound per nulla innovativo ma sempre ben accetto.

Gia dalla copertina si dovrebbe capire cosa possiamo trovare all’interno di
questi venti minuti di musica: un tavolo da obitorio, un corpo umano che fa
bella mostra delle proprie viscere, un cono di luce che rompe l’oscurità
illuminando asetticamente la scena. Insomma una piccola dichiarazione d’intenti
che potrà strappare un sadico sorriso ai fan del genere, come il sottoscritto.
Passando alla musica si può dire che gli Haemophagus sanno bene come
ricreare le atmosfere adatte all’immagine che si evince dalla cover, con un
death metal ben strutturato, giocato sull’alternanza di riff lenti e morbosi con
frequenti ripartenze fulminee, in cui le marcate influenze thrashy si uniscono
ad una sottile vena black metal (presente in netta minoranza) e grindcore
vecchia maniera, rendendo le canzoni molto coinvolgenti, subito orecchiabili al
primo ascolto, potenti e grezze al punto giusto. A questo si deve aggiungere una
produzione abbastanza ruvida che, nonostante qualche imprecisione, si adatta
molto bene alla proposta dei nostri.

Dopo una breve intro strumentale, ci accoglie il miglior brano di Into
The Mortuary
, ovvero Waiting For Your Funeral. Un pezzo in cui
tutte le influenze degli Haemophagus vengono espresse al meglio, tra
rallentamenti, accelerazioni brucianti, sfuriate black metal, il tutto condito
da assoli dal forte retrogusto carcassiano e da una buona prova vocale del
cantante Claudio (che nel frattempo ha lasciato la band). Meno efficace
invece la seconda Spinal Deviation, brano un po’ più veloce ma meno
“malato” del precedente, e se vogliamo un po’ troppo canonico. Si prosegue poi
sempre su buoni livelli, con la title-track Into The Mortuary, la più
thrash oriented e la successiva Psychotic Strangulation, aperta da
una bella combinazione molto horror/gore di riff e growl, a cui segue una veloce
composizione che procede sino alla fine senza un attimo di pausa. Conclude il
lavoro una cover bene eseguita di Osculum Obscenum degli Hypocrisy.

Un’altra formazione siciliana promettente quindi (come spesso mi è capitato
di trovare recentemente) con tutte le carte in regola per poter ben figurare in
futuro.

Stefano Risso

Tracklist:

  1. Intro
  2. Waiting For Your Funeral
  3. Spinal Deviation
  4. Into The Mortuary
  5. Psychotic Strangulation
  6. Osculum Obscenum

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