Recensione: It Will be Passion

Di Stefano Ricetti - 6 Aprile 2005 - 0:00
It Will be Passion

Toh! Chi si rivede… i Fil di Ferro, una colonna portante dell’allora nascente metallo made in Italy degli eighties, gruppo simbolo dei biker tricolori. Per i meno attenti la band nacque in Piemonte nel lontano 1981: nel 1986 fece uscire il primo Lp Hurricanes, nel 1988 pubblicò (a giudizio di chi scrive) il proprio capolavoro Fil di Ferro (peraltro già recensito fra i classici di queste pagine) e, nel 1992, diede alla luce Rock,Rock,Rock, fino a ora l’ultima loro incisione discografica. Del combo italiano si persero le tracce, la loro attività si limitò a qualche sporadico concerto in occasione di motoraduni e feste della birra, quando in realtà il gruppo si sarebbe meritato palcoscenici molto più prestigiosi. Ricordo che i Fil di Ferro nel 1987 suonarono nella mecca dell’heavy metal mondiale: il mitico Hammersmith Odeon di Londra. In quel periodo ebbero a che fare con il grande Pete Hinton, già produttore di Wheels of Steel dei Saxon, per l’inserimento di alcuni brani nella compilation Italian Rock Invasion. It Will be Passion è il loro ultimo capitolo discografico: la formazione contempla gli storici Michele De Rosa (batteria) e Miky Fiorito (chitarra), il navigato Piero Leporale alla voce (60/70, Fratucelli’s Project, Andrea Braido Band) e il giovane (rispetto agli altri) Francesco Barbierato al basso. L’artwork della copertina non particolarmente curato rimanda decisamente agli anni ottanta, quando sudore e passione surclassavano, in ambito HM, aspetti legati al marketing e all’immagine di una band. Non si può non notare, in basso a destra, la scritta “live in studio”: infatti le parti di basso, batteria, e chitarra ritmica sono state registrate in presa diretta. Da vecchio cultore della scena hard’n’heavy del nostro paese, dando un’occhiata alle tracce contenute nel disco, ho notato con stupore che una manciata di pezzi sono stati ripescati da lavori precedenti. Oltre alla famosa Licantropus da Fil di Ferro, ritroviamo Get Ready, Over the Light, Perceptions, Pretty Baby e Give me your Hand.

It Will be Passion
L’idea di riproporre antichi brani del passato con finalmente una produzione degna la ritengo una mossa azzeccata ma c’è un “ma”… Non appena premo il tasto play del lettore per gustarmi un classico come Licantropus ho un sussulto: l’interpretazione vocale di Piero Leporale è lontana anni luce da quella di Sergio Zara (cantante storico della band fino all’Lp Fil di Ferro). Il primo ha l’impostazione classica degli anni settanta, costruita a suon di dosi da cavallo di Ian Gillan, David Coverdale, Graham Bonnet e Glenn Hughes. Sergio Zara invece era il classico HM screamer anni ’80: voce sporca, vissuta, di matrice NWOBHM, tanto da far tranquillamente sembrare i Fil di Ferro un degno prodotto di quel movimento. Licantropus è da considerarsi un pezzo diverso rispetto all’originale: troppe differenze dividono Sergio da Piero, gli inevitabili confronti sarebbero ingenerosi nei confronti di quest’ultimo. Alla fine dei ripetuti ascolti all’intero Cd risulterà essere la traccia meno felice di tutto il lavoro. Nell’economia globale di It Will be Passion la connotazione hard rock prevale nettamente sugli episodi marcatamente HM, proseguendo idealmente il percorso tracciato da Rock,Rock,Rock del 1992 e staccandosi dall’heavy metal classico di Fil di Ferro del 1988. Il secondo brano Perceptions lo considero il vero battesimo del fuoco per il singer Piero Leporale che fornisce una prova della versatilità della propria voce spazzando via in un solo colpo i miei dubbi nati dopo Licantropus. Pretty Baby è divertimento puro, qui la vena rock’n’roll con inserti blues dei Fil di Ferro esplode senza lasciare prigionieri. La mazzata HM è però dietro l’angolo: Over the Light è una poderosa cavalcata in doppia cassa NWOBHM (grande il lavoro dietro le pelli di Michele De Rosa e la “resa” della batteria). Get Ready passa senza lasciare il segno mentre la successiva Give me your Hand è una struggente heavy ballad d’altri tempi che alterna furore a melodia, qui il buon Piero si supera dando sfogo alle sue reminiscenze seventies. Alcuni inserti di violino a metà brano conferiscono un alone di malinconia difficilmente dimenticabile, per chi scrive uno degli highlight dell’album.

La settima traccia è la title-track, che fin da subito mi ha ricordato i Saxon per quanto riguarda le parti di batteria, molto vicine a quelle di Nigel Glockler, mentre la prova del vocalist non mi ha convinto del tutto. Loosing Control è ancora una volta figlia degli anni settanta, la dolce All Right equilibra la verve più dura dei nostri con l’immancabile gusto della melodia, ben sprigionato da un maiuscolo Leporale. Il pezzo numero 10 è la frizzante e ariosa Go Out: le tonalità richiamano lontanamente atmosfere legate al metallo made in USA, la prova del vocalist è da urlo così come il lavoro alla chitarra di Miky Fiorito che si dimena furiosamente accompagnato dallo spettro di Edward Van Halen sopra la propria testa. La seguente Sweet Love è un episodio rallenty (come titolo impone) che scorre via veloce senza graffiare a dovere mentre l’ultimo pezzo in lingua inglese dell’album è Heart of Stone. Il suono della chitarra di Miky nei pesantissimi riff iniziali mi ha fatto venire la pelle d’oca, un brano massiccio che riacquista colore grazie all’ugola luminosa di Piero che verso la fine si concede un urlo degno dei suoi maestri ispiratori citati in apertura di recensione. Il disco si chiude con un brano anomalo: Saprai Vorrai, che altro non è che All Right proposta in lingua madre. Dare un giudizio su una canzone del genere mi risulta difficile, considerandola nell’economia generale dell’intero Cd, il brano è stato inserito su proposta dello storico batterista Michele De Rosa quindi, di fronte a quasi trent’anni di dedizione alla causa del puro HM, non posso che inchinarmi…                                        

Per i Fil di Ferro il tempo sembra essersi fermato, It Will be Passion è un album figlio di un’altra epoca, se vi ritenete dei cultori del robusto hard’n’blues degli anni settanta impreziosito a tratti da cannonate di puro HM non lasciatevelo sfuggire, non resterete delusi.

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

PS: data la difficile reperibilità del prodotto, (al momento presente nei soli negozi di Torino e provincia), e in attesa che vadano a buon fine alcune trattative con dei grossi distributori, è possibile acquistarlo direttamente sul sito www.fildiferro.com      

Tracklist
01.Licantropus
02.Perceptions
03.Pretty baby
04.Over the Light
05.Get Ready
06.Give me your Hand
07.It Will be Passion
08.Loosing Control
09.All Right
10.Go Out
11.Sweet Love
12.Heart of Stone
13.Saprai Vorrai