Recensione: Journey To L.A.

Di Fabio Vellata - 16 Settembre 2009 - 0:00
Journey To L.A.
Band: AOR
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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80

Arriva al settimo sigillo di una storia che ha abbondantemente valicato la soglia dei tre lustri, l’incarnazione artistica del compositore, musicista e giornalista francese Frédéric Slama, deus ex machina del progetto AOR, moniker che, come spesso si è detto in parecchi anni di militanza, è contemporaneamente biglietto da visita ed indicazione specifica di quanto proposto.

Non sempre omogeneo nella qualità delle uscite – un’altalena d’episodi entusiasmanti come gli ormai rari ed introvabili “L.A. Reflection“, e “Dreaming Of L.A.”, ed altri molto meno convincenti quali “L.A. Concession” e “L.A. Attraction” – la creatura di Slama ha sempre avuto almeno un paio di denominatori comuni ad accompagnarne la carriera.
La presenza, costante ed inamovibile, della musa ispiratrice caldamente omaggiata in ogni titolo, la tentacolare, fascinosa ed ammaliante città degli Angeli, ed una pletora nutritissima e corposa di grandi ospiti, tra cui alcuni irriducibili eroi della scena melodica come Steve Lukather e Tommy Denander.

Del tutto superfluo, ovviamente, soffermarsi sulla natura musicale del nuovo arrivato “Journey To L.A.”, quanto piuttosto, interessante e significativo, spendere qualche considerazione in merito alla qualità della musica offerta, questa volta tanto buona al punto da porre il disco tra gli episodi più riusciti, se non addirittura, al vertice assoluto della produzione targata AOR.
Merito indubbiamente del gran contributo fornito, oltre che dai già citati Lukather e Denander, anche dai restanti guest chiamati a dar manforte. Philip Bardowell, Steve Overland, Fergie Fredriksen e Bill Champlin tra gli altri, sono nomi dall’effetto assicurato ma, come da copione, costituiscono anche garanzia certa ed inequivocabile d’enorme esperienza e massimo valore sul campo.
È tuttavia il livello della composizione a lasciare il segno. Non più, come ascoltato nei precedenti ed un po’ stucchevoli “L.A. Attraction” e “L.A. Concession”, una collezione di brani dai buoni auspici naufragati in un mare di banalità. Bensì una pregevole sequenza di melodie una volta tanto riuscite, ricche di gusto ed atmosfera, in cui i momenti di scarsa ispirazione sono effettivamente pochi ed in cui l’anima essenziale dell’aor un po’ onirico, ovattato e ricolmo di romanticismo a tinte estive, emerge in tutto il proprio sfavillante splendore.

Citazioni spontanee, sorgono a carico delle fulgide melodie elaborate in “Waiting In The Darkness”, canzone d’apertura nobilitata dall’ugola del grande Steve “FM” Overland, cui si aggiungono le sognanti ed edulcorate “Love Remains The Same” e “Read The Signs”, tracce capaci di trasportare l’ascoltatore in uno scenario “westcoast” fatto di giochi di luce e brezza marina.
Come non chiamare in causa poi, le eccellenti cesellature della lunga “Never Surrender”, episodio che contrappone una prima parte di melodic rock da manuale, ad una sezione conclusiva dedicata ad affascinanti divagazioni chitarristiche, il tutto, sempre all’insegna di toni calorosamente ricchi di solarità e grande forza d’emozioni.
La brillante “Heartless” e lo smooth jazz di “Lost In Your Eyes” (il solito eccellente Bill Champlin a sussurrane le armonie), delimitano invece l’episodio più insolito dell’album, costituito dall’atipica “West Into The Sun”, canzone dai contorni volutamente sognanti, offuscata però nei propri slanci da una qualità sonora pessima e da un incedere non in linea con l’alto profilo mostrato altrove.
Chiude il disco, l’ottimo strumentale “You’re My Obsession” – brano che non fatichiamo a identificare come un appassionato omaggio di Slama all’”ossessione” chiamata Los Angeles – in qualche modo descrivibile, come una sorta di colonna sonora che lascia trasparire immagini ben confacenti all’immensa metropoli californiana.

Leggero ed avvolgente come tiepido vento d’agosto, il nuovo album di Frédéric Slama e della sua emanazione chiamata AOR, rafforza, ad ogni passaggio, la certezza di aver incontrato un’opera raffinata e di notevole valore artistico.
Forse un po’ malinconico se ascoltato in questo principio d’Autunno, “Journey To L.A.” è un buon modo per ricordare le sensazioni luminose strettamente connesse alla stagione ormai terminata, cui tributa atmosfere cariche d’enfasi ed immagini da skyline metropolitano.
Un validissimo candidato, insomma, a comparire nella lista degli acquisti d’ogni amante della melodia westcoastiana ed “american style”, di quella confezionata con infinita classe e particolare buon gusto, che si rivela sempre capace di rapire e far sognare immensi orizzonti lontani.

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Tracklist:

01. Waiting In The Darkness
02. Don’t Turn Back
03. Love Remains The Same
04. Read The Signs
05. Just For Love
06. Desperate Dreams
07. Never Surrender
08. The View Of You
09. Heartless
10. West Into The Sun
11. Lost In Your Eyes
12. You’re My Obsession

Line Up:

Frédéric Slama  – Chitarra / Tastiere
Tommy Denander  – Tutti gli strumenti
Philip Bardowell  – Voce
Steve Overland  – Voce
Fergie Frederiksen  – Voce
Bill Champlin  – Voce
Dane Donohue – Voce
Steve Lukather – Chitarra
David Williams – Chitarra
Eric Barkdull – Chitarra
Bruno Levesque – Chitarra / Tastiere
David Diggs – Tastiere / Basso
David Getrau – Tastiere / Basso
Joey Heredia – Batteria
Johan Sahlen – Cori

 

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