Recensione: Katana Orgy

Di Michele Carli - 4 Novembre 2008 - 0:00
Katana Orgy
Band: JIG-AI
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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72

Se tu, appassionato di musica che curiosi in questa recensione dalla copertina simpatica, ti senti una persona con un certo orecchio allenato, con una particolare preferenza per il virtuosismo strumentale, con tanta sensibilità artistica e sei in cerca di un po’ di pane per l’anima, ti invito cortesemente a bussare a un’altra porta. In casa JIG-AI  si apre solo a chi si nutre di pane e blast beats e a chi parla il particolare e delicato dialetto del cinghiale in calore.

Questo perchè i JIG-AI (nome che deriva da Jigai: un tradizionale metodo di suicidio praticato dalle donne in Giappone per mezzo del taglio della vena giugulare), gruppo della Repubblica Ceca con la passione per i manga e gli hentai, si rivolgono a quella particolare fetta di pubblico appassionata di goregrind a la Last Days Of Humanity o Dead Infection. Per chi non lo sapesse, tutto questo si traduce in un muro sonoro caotico fatto di batteria quasi sempre sparata alla velocità massima, riff semplici e immediati di poche note, basso mono-nota che fornisce praticamente solo rumore di fondo e voce ipergutturale. Quest’ultima è in alcuni casi effettata e quindi più liquida e spugnosa, e in altri naturale, e quindi più cruda e ruvida.
Sono comunque presenti parti più lente e cadenzate di discreta fattura, ma di solito la ricetta è  sempre quella citata poco più su (non che ci sia necessità di qualcosa di più, sia chiaro). Di materiale con cui divertirsi ce n’è in abbondanza, perché alla fine Katana Orgy è proprio questo: un disco divertente, istintivo e permette di saltare a piè pari la parte più riflessiva e attenta dell’ascolto  per arrivare direttamente in zona scapocciata.
La produzione è molto buona e permette di ascoltare bene e distintamente chitarra e basso, dando il giusto risalto alla batteria e alla voce fogna. Da segnalare anche le ottime cover di Stench of prophet dei Brutal Truth e di Genital grinder seguita da Regurgitation of giblets (vi devo proprio dire di chi sono?).

Per questo album vale lo stesso discorso fatto per altri dello stesso genere: se non siete molto abituati o anche solo se non siete amanti di questo tipo di grind, c’è una buona probabilità che lo molliate dopo i primi ascolti, o che almeno vi facciate prendere dalla febbre del tasto skip. Monotonia a parte, oggettivamente siamo di fronte ad un disco di onesto goregrind suonato bene e con buone idee e tutti i fan del genere possono benissimo aggiungere almeno cinque punti al voto finale e poi comprarlo a scatola chiusa.

Tracklist:

1. Wasabi Chicks 01:17
2. 36 MMM 01:49
3. Anaal Forsage 01:17
4. Bonsai Bukakke 02:25
5. Boxing the Belted Tits 01:39
6. Katana Orgy 01:25
7. Testicles Dance 01:43
8. Retching By Penis 01:43
9. Emperor Bloody Cum 01:32
10. Vaginal Scratching 02:06
11. Samurai Gay Party 03:18
12. Dick Grapple 01:18
13. Stench of Prophet (Brutal Truth Cover) 01:31
14. Bath in Razor Blades 01:32
15. Shu-Lin 01:34
16. Vlakin and Otyn Are in 02:16
17. Liposuction By Machete 01:07
18. Genital Grinder (Carcass Cover) 01:26
19. Regurgitation of Giblets (Carcass Cover) 01:12
20. We Are Going for Your Cunt, Bitch 03:24

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