Recensione: Kingdom Of Utopia

Di Stefano Vianello - 6 Novembre 2009 - 0:00
Kingdom Of Utopia
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
74

Gli Infinity Overture nascono in Danimarca nel 2005 dalla mente del chitarrista Niels Vejlyt che ha intenzione di proporre al pubblico composizioni di grande intensità e bellezza. Melodie epiche e tradizionali si fondono con gli elementi sinfonici tipici del symphonic power metal, coadiuvate dalla voce potente e brillante di Ian Parry (Consortium Project, Elegy), in contrasto con quella dolce e soave di Lene Petersen. Intermezzi orchestrali leggeri e “ariosi” trascinati da riff e assoli di chitarra esplosivi dal retrogusto leggermente progressive fanno di Kingdom Of Utopia un debut album decisamente buono che butta le basi per un futuro dalla strada già spianata. Ad aiutare la band nella scalata all’Olimpo del power metal europeo ci sono, neanche a dirlo, due delle figure più conosciute e apprezzate nell’ambiente: Sascha Paeth e Miro, che abbiamo visto collaborare con i maggiori esponenti della scena quali Rhapsody Of Fire, Avantasia, Kamelot, Angra e tanti altri, fanno della produzione a loro affidata tutto ciò che un gruppo possa desiderare.

L’inizio del disco è affidato a Millenia, tipica canzone che, una volta ascoltata, entra in testa con il suo epico e sognante ritornello facendosi cantare per l’intera giorntera giornata. Seguono The Great Believers e Warrior King che, con le ottime orchestrazioni coordinate da Vejlyt e Miro, generano in chi le sta ascoltando una curiosità sempre più grande e con la successiva Wonderland le aspettative vengono consolidate: le ottime prestazioni dei cantanti trasmettono mille emozioni ad ogni nota, anche una punta di malinconia per questo brano. Dopo Temples Of Doom, che non si discosta molto dalle composizioni finora proposte, si arriva al brano che dà il nome all’intero album, Kingdom Of Utopia. Qui non troviamo cavalcate in doppia cassa, ma tanta melodia e poesia che riesce a trasportarci nel sognante regno di Utopia con un soave coro femminile a far da padrone nei ritornelli. Le successive Queen Of Hearts e Sacred Fire, due ottime ballad dal sapore ottantiano, sono intermezzate dalla deliziosa Oceans Of Time, anche questa, con orchestrazioni pompose e ottimi cori realizzati dalle vocalist Lene Petersen e Anne Karine Prip. La conclusione è affidata a War Cry, brano interamente strumentale dove ritornano ritmi leggermente più serrati, trascinati da veloci e precisissimi assoli di chitarra ad opera del mastermind Niels Vejlyt.

Un album che ha bisogno di essere ascoltato più volte questo Kingdom Of Utopia, per essere apprezzato in ogni sua sfumatura e colore. Le emozioni che la band vuole trasmettere arrivano pian piano tutte a destinazione, colpendo l’attenzione dell’ascoltatore e invogliandolo a riascoltare dall’inizio questo ottimo disco di debutto. Ora è il momento di pensare al prossimo capitolo che, viste le premesse, non può che farci ben sperare.

Stefano “Elrond” Vianello

Discutine ful forum relativo.

Tracklist:
01. Millenia
02. The Great Believers
03. Warrior King
04. Wonderland
05. Temples Of Doom
06. Kingdom Of Utopia
07. Queen Of Hearts
08. Oceans Of Time
09. Sacred Fire
10. War Cry

Line-up:
Ian Parry – Male Lead Vocals
Lene Petersen – Female Lead Vocals
Anne Karine Prip – Female Lead Vocals
Niels Vejlyt – Guitar
Kyle Honea – Bass
Mads Damgaard – Bass
Mads Volf – Drums

Ultimi album di Infinity Overture