Recensione: Knights Of The Cross

Di Keledan - 26 Dicembre 2002 - 0:00
Knights Of The Cross
Band: Grave Digger
Etichetta:
Genere:
Anno: 1998
Nazione:
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100

Prefazione
Knights Of The Cross è il più maestoso ed epico album dei Grave Digger, un’accurata ricerca storico-leggendaria unita al metal più graffiante, tetro e malinconico mai prodotto dalla band tedesca. Si tratta di un disco a tema, ispirato alla storia dell’ordine religioso medievale più potente e misterioso, i “Poveri cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone”, comunemente conosciuti come “Templari”. Capolavoro assoluto, non presenta punti di flessione, ma va ascoltato con attenzione per riuscire a cogliere ogni sfaccettatura ed emozionarsi sempre più con ogni ascolto.

L’argomento trattato è certo meno popolare e ‘demagogico’ dell’eroico guerriero che affetta il mondo a spadate, ma di assoluto spessore, considerando che i Templari hanno lasciato un’eredità storica ed esoterica impressionante, influenzando la storia di tutte le nazioni della Cristianità e di ampie zone del Medio Oriente.

Se vi piace l’heavy metal epico e non avete questo disco, non avete altra scelta che correre a comprarlo. Se avete il disco ma pensate che non sia un granchè, spero di potervi aiutare ad appassionarvici narrando brevemente i retroscena storici di ogni canzone. Se solo riuscirò a farvi provare la metà dell’emozione che provo io ad ogni ascolto, sarà già un successo.

Knights Of The Cross
Dopo il successo della sanguinaria ‘prima crociata’ e la conquista di Gerusalemme, dovuta più all’impreparazione degli avversari e all’effetto sorpresa che ad effettivi meriti militari, nacque in Terra Santa l’esigenza di mantenere i domini conquistati. Il massacro compiuto dai crociati, che uccisero tutti coloro che trovarono, che fossero ebrei, cristiani o musulmani rendeva sicuramente invisa la popolazione locale.

Monks Of War
Molti nobili partirono in crociata con lo scopo di recuperare reputazione, oppure perchè figli cadetti e quindi impossibilitati ad ottenere terre, a meno di conquistarne di proprie.
Hugues De Pain, ritenuto di origine francese, ma recenti teorie lo vorrebbero originario di Pagani, in Campania, ebbe l’idea di creare un ordine che dedicasse la propria esistenza alla difesa dei luoghi dove visse Cristo. Veri difensori del Santo Sepolcro, questi devoti avrebbero seguito allo stesso tempo una rigorosa Regola monastica e la via delle armi. Esaltati dal più grande e carismatico teologo dei tempi, Fra Bernardo da Citeaux, con un eloquente e trascinante scritto, il famoso ‘Liber de laude nova militiae ad milites Templi’, vennero accettati dapprima timidamente e poi di buon grado dalla cristianità.

Heroes Of This Time
I mori non stettero certo con le mani in mano e si riorganizzarono presto, forti di un leader temibile e agguerrito quale fu Il Saladino. Costui nel 1183 aveva, per la prima volta dopo secoli, unificato il popolo musulmano in un grande impero, che presto si dimostrò nettamente superiore per numero, ferocia e qualità alle forze cristiane. Più e più volte Bernardo e i vari papi succedutosi al seggio di Pietro incitarono alla sacra battaglia i re occidentali, ma i cristiani non riuscirono mai ad essere tanto uniti quanto lo furono i fedàin.

Fanatic Assassins
La setta dissidente ismaelita detta degli ‘Ashashin’, guidati dal leggendario ‘Vecchio della Montagna’ descritto anche ne ‘Il Milione’ di Marco Polo ebbe stretti contatti con il Tempio ai tempi del Gran Maestro Eudes di Saint Armand. Costoro erano, secondo la leggenda, uomini trascinati in cattività in sale dove ‘scorrevano fiumi di miele’, dove leggiadre fanciulle offrivano loro da bere e veniva loro offerto da fumare l’inebriante sostanza chiamata hashish. In cambio dell’eterna residenza in quall’artificiale paradiso, il capo dell’ordine, il Vecchio, chiedeva ai suoi di compiere azioni militari ai limiti del suicidio, che costoro portavano a termine con fanatica devozione.
La canzone racconta dell’episodio nel quale il Vecchio della Montagna, per dimostrare ai suoi ospiti occidentali la grande fedeltà dei suoi servitori, ordina ad uno di essi di gettarsi dalle mura, e gli straniati ospiti assistono mentre l’uomo esegue senza fare una piega l’atto suicida.

Lionheart
La storia ci racconta di come Riccardo Cuor Di Leone sia stato uno dei re guerrieri con più successo nella storia di questo discusso flusso che fu classificato come ‘crociate’. Purtroppo la sfortuna era una costante per i condottieri in guerra santa, e anche il Cuor Di Leone ebbe una morte tutt’altro che gloriosa, il cuore trafitto da una freccia infedele. Barbarossa morì affogato traversando un fiume, mentre il grande Federico II riuscì a malapena a contrattare per danaro l’acquisto di terre e tregue dai sultani musulmani.

The Keeper Of The Holy Grail
Una delle tante leggende che contribuì a creare l’alone mistico che circondò l’Ordine fu quella che vuole che essi conservassero le più mirabili e ambite reliquie della cristianità. Dalla lancia di Longino, che fu usata per trafiggere il santo costato del Cristo in croce, alle decine e decine di chiodi, tanti da poter crocifiggere un esercito.
L’enorme fortuna dei Templari fu attribuita anche al possesso di tante e tali reliquie. Si mormorava però che il più importante tesoro custodito dal Tempio fosse in realtà il calice nel quale il figlio di Dio bevve durante l’ultima cena, il Sacro Graal.

Inquisition
I Cavalieri del Tempio perirono a centinaia nelle battaglie per la difesa della Terra Santa; quando poi venne meno il loro compito di difensori si inserirono in profondità negli strati sociali dei più potenti stati del mondo, fino a divenire i tesorieri di alcune realtà dominanti quali la Francia. Forti politicamente, determinanti a livello economico, tanto da riuscire a introdurre primi al mondo l’assegno e altre forme di credito bancario avanzatissime per i tempi, divennero a un certo punto scomodi. Tanto che Filippo il Bello, Re di Francia, ordì un complotto per abbatterne il potere e accaparrarsi le loro sterminate risorse. Il monarca chiamò a se un nutrito gruppo di teologi e commissionò loro di inventare ad hoc una serie di prove per dimostrare che i Templari avessero peccato di eresia.
L’indagine fu macchiata da molti crimini e parecchi Templari furono costretti a confessare sotto tortura le peggiori colpe e falsità, a uso e consumo del tribunale inquisitorio. A chi confessava veniva concesso di rimanere in libertà, a patto ovviamente di rinunciare allo status di cavaliere.

Baphomet
Le accuse portate contro i Templari furono parecchie. Fu scritto che al momento dell’iniziazione i novizi erano costretti a rinnegare il cristo sputando sulla croce, a baciare sulla bocca, sull’ano e sull’ombelico il Maestro, a portare in vita una cordicella rossa che veniva strofinata su un orrendo idolo a foggia di testa mozzata, tramite il quale essi adoravano il demonio. Pare che questo idolo non sia mai esistito realmente, ma gli inquisitori pensarono che il nome più blasfemo che potesse identificarlo poteva essere ‘Bafometto’, così simile al nome di Maometto, il Profeta del popolo musulmano.
I Templari infatti furono accusati anche di consorziare con gli infedeli e di essere stati iniziati all’Islam.

Over The Sea
I Cavalieri, abbandonata la Terra Santa, si trasformarono in un ordine di marinai, e crearono una potentissima flotta. Una serie di indizi e coincidenze ha portato ad elaborare un’affascinante ipotesi, che vuole che i cavalieri templari abbiano scoperto prima di ogni altro l’America centrale. La loro enorme ricchezza sarebbe quindi dovuto all’importazione di materiali pregiati e soprattutto di argento dalle terre americane. Naturalmente la testi è discutibile, ma il fatto che tutte le strade templari confluisse verso il porto occidentale di La Rochelle lascia intuire che i Cavalieri avessero parecchie attività che li portavano verso occidente.

The Curse Of Jacques
Avversati dalla potente monarchia francese e con un papato debole e incapace di difenderli, ai cavalieri non rimase che disperdersi ai quattro angoli del mondo. La stragrande maggioranza, durante la fase di raccolta di prove del processo, confessò ancor prima che venissero loro mostrati i ferri della tortura. Ormai era chiaro, il Tempio era condannato e nessuno poteva opporsi alla potenza di re Filippo, in grado persino di imprigionare il Papa ed assoggettarlo al suo volere.
L’ultimo dei Gran Maestri del Tempio, Jacques De Molay, uomo orgoglioso, nobile e fiero, saputi tutti i suoi confratelli al sicuro ritrattò la sua confessione e così fece anche il suo secondo, Goffredo di Charnay. Il re di Francia con un atto di forza fece in modo che i due alti dignitari del Tempio fossero condannati al rogo in quanto relapsi, il 18 marzo 1314.
Cronache popolari raccontano di come Jacques, dal rogo, scagliò un tremendo anatema contro il re e il papa, urlando loro che non sarebbero giunti vivi all’anno nuovo. Fatto sta che il papa Clemente V moriva circa un mese dopo per cause misteriose, mentre Filippo veniva colto da un colpo apoplettico il novembre dello stesso anno.

Battle Of Bannockburn
Ci sono molti segni in diverse parti del mondo che testimonierebbero la presenza di Templari fuggiti dall’inquisizione. I Cavalieri dissidenti vennero accolti con benevolenza per esempio dai signori di Scozia. La leggenda vuole che, quando la battaglia di Bannockburn era ormai destinata a sicura sconfitta per le forze scozzesi, dall’alto dei colli spuntarono le sagome di cavalieri ammantati di vesti con croce rossa in campo bianco. I soldati del Re d’Inghilterra terrorizzati e spiazzati dalla visione di questi fantasmi furono facilmente sgominati dalle forze congiunte di Scozzesi e Templari.

Conclusione
Molto si è detto e molto si dirà sui Cavalieri del Tempio, vi invito ad approfondire da voi la storia di questo affascinante ordine che getta le sue ombre perfino sui nostri tempi.
Per quanto riguarda i Grave Digger, era da molto tempo che desideravo scrivere un tributo a questa loro straordinaria opera, vero apice della trilogia medievale, ricca di epos, drammatica, intensa, appassionante più di delle cento storielle fantasy che tanti gruppi ci propinano.

La storia è così vasta e ricca di eventi dall’impressionante spessore emotivo, che a volte mi stupisco del fatto che così in pochi si ispirino alle gesta di uomini realmente vissuti, mentre in molti vanno a pescare i vari Frodo, Tanis e principesse varie.

Complimenti a Chris & Company per questo capolavoro.

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