Recensione: L’Armata del Metallo

Di Alessandro Calvi - 20 Novembre 2004 - 0:00
L’Armata del Metallo
Band: Gli Atroci
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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75

A più di due anni di distanza dal primo cd, tornano fra noi, direttamente dalla quinta dimensione, gli Atroci con questo nuovo “L’Armata del Metallo”. Il processo di elaborazione e registrazione è stato un po’ lungo, ma soprattutto a separarci da questa preziosa perla di demezialità ci si sono messi un po’ di problemi che hanno dilatato i tempi. Tutto ciò invece di svilire l’opera degli Atroci in realtà l’ha probabilmente migliorata soprattutto grazie a una ottima produzione e al lungo elenco di ospiti.

Ma passiamo subito a parlare del disco, perchè i brani sono tanti e lo spazio è sempre tiranno, anche su una webzine.
Il disco si apre con “L’Avvento (parte II)”, ricordate il dialogo tra i due fuggiaschi che chiudeva il primo cd? Ricordate la tagliola e il ciccione? Bene, perchè si riparte proprio da lì, i due sono ancora in fuga dopo essersi liberati dalla tagliola, ma ben presto una “leva”, che lavora come libera professionista sulla statale, li fanno letteralmente precipitare in altri guai.
La prima canzone dell’album è “Fratelli nella Fede”, praticamente il programma politico degli Atroci, che si presentano alle elezioni sotto il felice simbolo del Sole con le Borchie e propongono tra le altre riforme quella della scuola con 10 casse Marshall in ogni aula e Ozzy Osbourne al senato.
Si passa poi al “Gattino Fufi”, dove la pappa di cui fan la pubblicità in tv gli Atroci, i Borchios al Pollo, ha conseguenze inaspettate sulla dolce bestiola di casa. Due delle hit di sicuro successo dell’album sono poi rappresentate dalle successive “La Zincatura” che presenta un sistema alternativo per la gestione delle suocere e “Volevo un Taglio Semplice” che ci mostra in maniera semplice e concisa cosa potrebbe capitare al nostro barbiere di fiducia nel caso in cui dovesse esagerare con le forbici.
Sullo stile dei “Guerrieri del Metallo” del primo album, troviamo poi “I Dieci Metallamenti”, una canzone sulle regole d’oro che ogni buon metallaro deve sicuramente seguire. Consegnate direttamente dalle mani di Ozzy Osbourne le tavole della legge sono secondo me uno dei brani migliori dell’album.
Subito dopo troviamo un brano veramente particolare: scritto interamente, musica e testi, da Max Pezzali degli 883 è una song nel classico stile del gruppo pavese, ma suonato con chitarre elettriche e con un testo nel pieno stile degli Atroci, veramente esilerante.
Tra gli altri brani del platter meritano sicuramente una citazione la traccia “Le Megere” su un dialogo tra due “fighette” che parlano di un povero metallaro, registrato, a dire degli Atroci, di nascosto su un autobus. Uno dei brani che veramente vi faranno spaccare in due dalle risate a mio avviso. Tornando alle canzoni troviamo la napoletana “Vedi gli Atroci e Poi Muori”, che ricalca davvero lo stile delle canzoni popolari partenopee, poi come non citare “Pezzi di Panza”, una song in pieno stile AC/DC che tra citazioni da “Highway to Hell” e “You Shock Me All Night Long”, presenta anche la voce dell’inossidabile Pino Scotto, uno dei grandi e indimenticabili nomi del metal italico.
Su maghi, santoni e altri imbonitori e truffatori da televisione è invece imperniato il duetto “Il Mago Crisantemo” e “Italo Porcu” che presentato il nuovo personaggio di Italo, uno che non ci sta a lasciarsi gabbare dal sedicente esperto dell’occulto.
Successivo alla fine ufficiale del disco con “La Fuga (parte II)” che ci presenta ancora la coppia di personaggi che ormai ci fanno compagnia dall’inizio del primo album, troviamo “Quel Mazzolin di Borchie”, una delle canzoni più deliranti dell’intero disco, con tanto di finta registrazione d’antan che rende il risultato finale davvero spettacolare.

Per concludere devo dire che il secondo album degli Atroci era uno di questi dischi che aspettavo da un bel po’ di tempo, con loro le risate sono davvero assicurate. Se a questo aggiungiamo che la produzione è davvero di prima categoria, non aspettatevi una registrazione e un mix sommario, qui hanno fatto le cose in maniera davvero professionale e tutto il cd suona in maniera davvero potente e massiccia. Un album che son convinto convincerà anche voi subito al primo ascolto, attendete fiduciosi che Gli Atroci passino in Tour dalle vostre parti per acquistarlo oppure ordinatelo direttamente dal loro sito internet, ma non restate ancora a lungo lontano dalla vera voce del metallo!

Tracklist:
01 L’Avvento (parte II)
02 Fratelli nella Fede
03 Il Gattino Fufi
04 La Zincatura
05 Volevo un Taglio Semplice
06 Sette Uomini
07 La Consegna delle Tavole
08 I Dieci Metallamenti
09 Lasciala Stare
10 Ragazzi a Pezzi
11 Le Megere
12 Nemico dell’Igiene
13 Vedi gli Atroci e poi Muori
14 Pezzi di Panza
15 Il Mago Crisantemo
16 Italo Porcu
17 La Fuga (parte II)
18 Quel Mazzolin di Borchie
19 Che Musica ti Piace?

Alex “Engash-Krul” Calvi

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