Recensione: Larmes de Héros

Di Federico Reale - 21 Marzo 2012 - 0:00
Larmes de Héros
Band: Sortilège
Etichetta:
Genere:
Anno: 1986
Nazione:
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86

Come tutti ben saprete, la scena heavy metal degli anni ’80 si è sviluppata principalmente tra Stati Uniti e Gran Bretagna. C’è poi chi citerà la Germania altra fucina di gruppi estrememente validi, ma i più appassionati sicuramente saranno a conoscenza del fatto che anche quella francese era un crogiolo di band davvero eccezionali. Molti ricordano infatti con piacere i lavori di Trust, uno dei pochi gruppi in grado di sfondare anche all’estero, H-Bomb, ma anche Satan Jokers e Vulcain rappresentavano sicuramente belle realtà meno conosciute al di fuori dei confini nazionali. In questo scenario si distinguono i Sortilège, nati a Parigi ed autori di due dischi tanto strepitosi quanto purtroppo dimenticati.

Già con il primo Métamorphose (1984) il gruppo parigino si fece notare come uno dei migliori a livello nazionale, sfornando un piccolo classico dell’heavy metal europeo che ancora oggi si fa ascoltare con grande entusiasmo, ma è con il secondo Larmes de Héros, pubblicato due anni più tardi, che i Sortilège calano il poker centrando questa volta il capolavoro.

Per chi volesse farsi una vaga idea del sound dei Sortilège, premesso che si tratta di uno stile molto personale, provate ad immaginare i Def Leppard del periodo High’n’Dry con un suono più epico. Sembra un mix strano, eppure è così, l’epicità si respira fin dal primo sguardo alla bellissima e suggestiva copertina, per poi prendere sempre più spazio già a partire dalla opener “La Hargne des Tordus“, caratterizzata da riff granitici e soprattutto dalla grande voce di Christian Augustin, cantante di caratura mondiale purtroppo incredibilmente ignorato, nonostante l’incredibile potenza ed espressività, senza dimenticare la capacità di spingersi con un’inconsueta disinvoltura sulle note più alte. Ci sarebbero due parole da spendere per quanto riguarda il cantato: nonostante il fatto che molti gruppi francesi abbiano di fatto tarpato le ali alla propria carriera scegliendo di cantare nella lingua madre, notoriamente poco musicale, il fatto che anche i Sortilège abbiano voluto intraprendere questa strada non penalizza la loro proposta musicale, anzi le conferisce un’atmosfera particolare. Ed è grazie alla lingua madre che il ritornello sofferente di “Chasse le Dragon” si impreziosisce di un fascino inimitabile, così come “Le Dernier des Travaux d’Hercule“, vera e propria cavalcata speed, assume una potenza e un’abrasività “spontanea” che molto probabilmente non si conserverebbe se il cantato fosse in inglese.

Non manca ovviamente il pezzo dai toni più smorzati, che in questo caso risponde al nome evocativo di “Quand un Aveugle Rêve“, che pur non essendo una ballad in senso stretto punta più a pizzicare sulle corde dell’emozione, mentre in “Mourir pour une Princesse” Augustin si cimenta su toni più bassi, dirigendo aperture melodiche molto interessanti. Ma l’apice si raggiunge con la traccia successiva: “La Montagne qui Saigne“, dopo l’intro sofferta si rivela essere uno di quei classici che ascolteresti per tre giorni filati senza stancarsi nemmeno per un secondo, con quei riff semplicissimi che rimangono in testa dopo mezzo ascolto, fino al ritornello che è una vera e propria esplosione di classe cristallina, confermata da un assolo lento che si ricollega alla strofa graffiante. Difficile fare di meglio.

Al contrario dei brani precedenti, “Marchand d’Hommes” è pregna di un oscuro flavour doomy che spezza ottimamente col resto di Larmes de Héros, che con le due tracce conclusive “Messager” e “L’Huitième Couleur de l’Arc-en-Ciel” (altro titolo davvero suggestivo) si ricollega all’heavy più deliziosamente ruvido, epico e melodico tipico dei Sortilège.

Che dire di più di un album come questo? Semplicemente, Larmes de Héros è una pietra miliare del genere che meriterebbe di essere scoperto da tutti coloro che non l’hanno mai sentito nominare e riscoperto da chi non lo ascolta da troppo tempo.

Federico “Federico95” Reale

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Tracklist:
01 La Hargne des Tordus
02 Chasse le Dragon
03 Le Dernier des Travaux d’Hercule
04 Quand un Aveugle Rêve
05 Mourir pour une Princesse
06 La Montagne qui Saigne
07 Marchand d’Hommes
08 Messager
09 L’Huitieme Couleur de l’Arc-en-Ciel

Line-up:
Christian Augustin: vocals
Stéphane Dumont: guitars
Didier Demajean: guitars
Daniel Lapp: bass
Bob “Snake” Dumont: drums

 

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