Recensione: Legends

Di Sergio Nardelli - 18 Novembre 2010 - 0:00
Legends
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Anno: 2010
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75

Continua l’ascesa dei polacchi CRYSTAL VIPER, che negli ultimi tempi sono riusciti ad attirare l’attenzione ed incrementare il proprio seguito a suon di classico heavy metal fumante. Nati nel 2003 e con buoni album alle spalle quali “The Curse Of Crystal Viper” (2007), “Metal Nation” (2009) ed il recente live “Defenders Of The Magic Circle-Live In Germany”, consolidano ora la propria posizione nell’olimpo del metallo con questo “Legends”, forti anche di un contratto con l’attenta AFM. Con una copertina a metà fra il fantasy e l’horror, creata dal noto Chris Moyen (Slayer e Trivium fra gli altri) “Legends” è l’album della consacrazione, in virtù di un lavoro praticamente perfetto sotto ogni profilo: potenza, grandi riff, senso della melodia, solida padronanza musicale e una buona dose di personalità.

A trainare la formazione di Katowice ci pensa la dotata singer Marta Gabriel che rimanda inevitabilmente a quotate colleghe quali Doro Pesch (periodo Warlock) e l’indimenticata Federica De Boni dei nostrani White Skull. L’album parte in modo fiero, dopo l’intro di rito “The Truth”, con la cavalcata metallica “The Ghost Ship” che gronda epicità dai cori, ricordando in più frangenti proprio il gruppo vicentino e travolge a dovere grazie anche al drumming tellurico di Golem, un autentico rullo compressore, inarrestabile anche nella successiva “Blood Of The Heroes”, tirata song dai toni power con chorus di facile presa, ma inossidabile nella struttura con le chitarre spianate di Andy Wave e della stessa Marta.

 “Greed Is Blind” è una galoppata avvincente con buone melodie e chitarre affilate, con il basso palpitante di Tom Woryna in bella mostra che alimenta elettriche emozioni, in altre parole feeling. Lo stesso che si respira a pieni polmoni nella intensa ballad “Sydonia Bork”, venata di malinconia mista a fascino, ancestrale nella parte sinfonica condotta da piano e voce e rinvigorita dalla chitarra nel finale, in un crescendo emozionale. Con “Goddes Of Death” gli amplificatori tornano a ruggire, eruttando solido epic metal dall’andamento eroico e dal retrogusto medievale, con una brillante prestazione vocale di Marta che diventa particolarmente evocativa e bellicosa nella cadenzata “Secret Of The Black Water”, un bel mid-tempo corazzato, dall’incedere solenne, fatto di riff pesanti e sanguinolenti, presagio di misteriosi scenari plumbei.

Si viaggia ancora a ritmo sostenuto con la maideniana “Night Of The Sin”, altro sussulto heavy ricco di chitarre ficcanti ed un efficace ritornello, come le melodie accattivanti che pervadono la compatta “A Man Of Stone”, altra mazzata di heavy metal capace di far tremare i muri, prima del gran finale che prontamente arriva con la battagliera “Black Leviathan” totalmente devota ai Running Wild da far invidia a capitan Rock’n’Rolf.

Per suggellare infine la propria fede heavy metal, la band ci regala (come bonus track) una fedele versione di un immortale classico degli AcceptTV War”, adatto ad alimentare ulteriormente febbricitante passione ed incessante headbanging. Spicca inoltre nel disco, la presenza di vari guest quali Stefan Kaufmann (Accept, Udo), Rhino (ex- Manowar), Mat Sinner (Sinner, Primal Fear) e Sven D’Anna & Dano Boland (Wizard).

Legends” è un disco roccioso, godibile, ben realizzato, che suona classico ma sprizza vitalità e freschezza da ogni nota. Fateci un pensierino, ne vale la pena.

Sergio Nardelli

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Tracklist:
1-The Truth (intro)
2-The Ghost Ship
3-Blood Of The Heroes
4-Greed Is Blind
5-Sydonia Bork
6-Goddess Of Death
7-Night Of The Sin
8-Secret Of The Black Water
9-A Man Of Stone
10-Black Leviathan
11-TV War (cover Accept)

Line-up:
Marta Gabriel (vocals, guitars)
Andy Wave (guitars)
Tom Woryna (bass)
Golem (drums)

 

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