Recensione: Lethal Legacy

Di Federico Mahmoud - 5 Dicembre 2007 - 0:00
Lethal Legacy
Band: Mastery
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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65

Mastery, da Toronto, è una band pronta a tutto pur di lasciare una traccia indelebile nel music biz. Attivi dal 2001, i quattro canadesi si professano devoti al thrash d’annata, quello forgiato tra i garage della Bay Area e ora tornato prepotentemente di moda. L’intensa attività live ha permesso ai Nostri di farsi le ossa in vista dell’ingresso in studio, coinciso con l’uscita dell’EP Lethal Legacy (2005); esordio disponibile in Europa dalla scorsa Estate, grazie all’interessamento di una catena guidata dalla Sanctuary Records.

Lethal Legacy è un prodotto genuino, professionale nei suoni e realizzato con competenza. Croce e delizia del lavoro è un dettaglio non trascurabile, che ha suscitato tra gli addetti ai lavori una certa curiosità ma potrebbe, in fin dei conti, rappresentarne il limite principale: l’EP è interamente strumentale. Per nulla scoraggiati da una fallimentare sequela di audizioni, i Mastery hanno fatto di necessità virtù, debuttando senza un cantante di ruolo pur di non “bruciare” l’ispirazione dei suoi compositori. I brani scaturiti dall’insolito esperimento (almeno su larga scala) tentano di sopperire con uno spiccato dinamismo ritmico all’assenza di strofe e ritornelli, appigli preferenziali per l’ascoltatore; il risultato è sorprendente (d’altronde il genere vanta una lunga tradizione alle spalle), anche se la reiterata assenza di una voce guida, con tutte le sue naturali imperfezioni, rischia di allentare la tensione. Inutile fare nomi: ogni pezzo offre una selezione di riff massicci e accelerazioni brucianti, che pagano dazio al classico speed / thrash metal a stelle e strisce; talvolta si ha l’impressione di assistere a uno showcase di brani senza soluzione di continuità, ma il prodotto è tutto sommato godibile, anche perché la band (in testa i chitarristi Markus Armellini e Jeff Dormer) sfoggia dimestichezza e ispirazione nel songwriting.

Il gruppo ha ribattuto “mai dire mai” a chi suggeriva l’opportunità di accogliere in pianta stabile un cantante: le composizioni ne beneficerebbero in studio e dal vivo e i Nostri potrebbero dedicarsi con maggiore profitto alla stesura di un full-length. Una tappa pressoché obbligata nell’ottica del definitivo salto di qualità.

Federico ‘Immanitas’ Mahmoud

Tracklist:
01 Behold…
02 Power Race
03 Numeration
04 No Tomorrow
05 Lethal Legacy
06 Nevermore
07 Numeration (live) *
08 Power Race (live) *

* bonus track

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