Recensione: Licht

Di Alessandro Calvi - 5 Febbraio 2009 - 0:00
Licht
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Anno: 2008
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62

A due anni di distanza dal precedente “Riders of the Storm”, tornano a farsi sentire i pazzi teutoni che rispondono al nome di Die Apokalyptischen Reiter. Il loro nuovo parto si intitola “Licht” (trad. it. Luce) e non segna un sostanziale distacco dall’ultima produzione del gruppo tedesco. Fermo restando che ciò che per loro è la “normalità”, per la stragrande maggioranza delle band metal, e no, è considerata pura follia.

Tocca a “Es Wird Schlimmer” aprire le danze e lo fa nel tipico stile dei Reiter. Chitarre forsennate, batteria terremotante, tanta melodia e ritornelli estremamente orecchiabili che conquistano subito l’ascoltatore. Come si diceva in apertura, son le stesse caratteristiche dell’ultimo “Riders of the Storm” e segnano un distacco forse definitivo da alcune sonorità più puramente death che qui e là facevano ancora capolino tra le tracce fino a “Samurai”. Per dirne una, in tutto “Licht” non vi son più passaggi in growl, ma l’uso del solo scream per sottolineare i momenti più aggressivi e irruenti.
Tutto questo non significa, però, che la proposta musicale dei Die Apokalyptischen Reiter si sia improvvisamente appiattita a “un solo” stile. Naturalmente lungo le undici tracce di questo loro ultimo platter trovano posto ispirazioni, influenze e stralci dalle più diverse origini. Esempi ne sono “Nach Der Ebbe”, canzone lenta rispetto al resto del cd, con poetici passaggi di pianoforte, una sorta di “ballad” alla maniera di questi folli tedeschi, e con un Fuchs che come sempre raggiunge alti livelli di espressività e coinvolgimento. Ancora citiamo “Adrenalin”, che non sfigurerebbe in un album dei Rammstein più metallici e ispirati, “Der Elende”, che presenta i Reiter più melodici e al contempo epici, “Wir Offen”, praticamente un pezzo thrash, e potrei andare avanti ancora a lungo citando ogni singolo brano. Il risultato sarebbe di fare un lungo elenco con ogni traccia di questo cd e a fianco le influenze e il genere a cui appartiene o con cui si contamina.
Tutto questo potrebbe anche esser un procedimento valido per descrivere un album come “Licht”, e più in generale tutti i dischi dei Die Apokalyptischen Reiter, ma si perderebbe così l’effetto di perfetto equilibrio che le canzoni hanno tra loro. Soprattutto non si renderebbe la capacità di questi tedeschi di prendere stilemi e regole dei vari generi e piegarle a proprio uso e consumo al fine di scrivere qualcosa che suoni solo e semplicemente come Reiter-style.
Da questo punto di vista merita una menzione particolare l’avvicendamento alle chitarre che ha riguardato il gruppo: partito Pitrone, lo sostituisce la nuova entrata Lady Cat-Man che non fa rimpiangere l’ex di turno e si inserisce perfettamente nel sound della band.

Per concludere, questo “Licht” è un disco che non aggiunge nulla di nuovo a quanto hanno saputo dire i Die Apokalyptischen Reiter in questi anni e per questo segna un punto di parziale arresto per il gruppo di Fuchs e soci. Nonostante questo, la freschezza compositiva, l’originalità della proposta, la musica suonata da questi pazzi tedeschi, è sempre una ventata positiva in un panorama metal (e non solo) a volte troppo fossilizzato sulle sue posizioni.

Tracklist:
01 Es Wird Schlimmer
02 Auf Die Liebe
03 Wir Wind Das Licht
04 Nacht Der Ebbe
05 Adrenalin
06 Der Elende
07 Heut Ist Der Tag
08 Wir Offen
09 Der Weg
10 Ein Lichtlein
11 Auferstehen Soll In Herrlichkeit

Alex “Engash-Krul“ Calvi

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