Recensione: Lichtgestalt

Di Claudio Casero - 30 Giugno 2005 - 0:00
Lichtgestalt
Band: Lacrimosa
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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70

Nuovo lavoro per i teutonici Lacrimosa che con questo “Lichtgestalt” rimangono fedeli al loro stile senza sostanziali cambiamenti rispetto ai precedenti album suonando un genere del tutto particolare e personale che ha reso il loro sound inconfondibile all’interno del panorama metal.

Momenti lenti e “riflessivi” si alternano a parti più potenti e ritmate che danno sempre un senso permeante di sofferenza e tristezza, caratteristica che è presente in tutta la durata del lavoro; la voce maschile è particolarmente adatta al genere proposto dal combo e con la sua intonazione oserei dire angosciante dà un tocco di goticità e sensibilità alquanto originale. La presenza di strumenti e suoni che esulano dai canoni metal non fanno altro che migliorare l’atmosfera rendendola piacevolmente triste come nel caso dell’opener “Sapphire” e di “Nachtschatten” in cui la massiccia presenza di tastiere e di violini accompagna un suono di chitarra che sa essere dolce e potente all’occorrenza senza però mai dimenticare la melodia, parte fondamentale del sound.
Decisamente più movimentata e complessa risulta essere “Kelch der liebe”, il miglior brano di tutto il lavoro: i suoni pieni di tastiera delle parti più corali lasciano spazio qua e la a momenti lenti in cui la struggente amarezza della voce la fa da padrona per poi esplodere nello stupendo ritornello potente e affascinante sia per la teatralità dei suoni che per lo sconcertante pathos che riesce a creare.
Come nei loro precedenti lavori la presenza della voce femminile completa il sound della band conferendo una maggiore melodia e una tragicità amplificata spesso da riff molto cadenzati che rendono il tutto claustrofobico e molto interessante come nel caso di “My last goodbye”.
In altri casi ci troviamo dinnanzi ad una sorta di ninna nanna che, grazie ad una voce particolarmente suadente, permette all’ascoltatore di rilassarsi e di lasciare volare la propria fantasia verso lidi fantastici e “mortalmente” silenziosi.
In “Letze ausfahrt” il ritmo sale decisamente rendendo la canzone maggiormente vicina al metal con l’utilizzo di chitarre molto distorte e una voce maggiormente incisiva e potente che premia maggiormente la potenza a discapito della melodia.
Notevole importanza all’aspetto sinfonico della musica viene invece dato nella lunghissima (più di 14 minuti) “Hohelied der liebe” in cui i cori polifonici ottimamente strutturati duettano con una voce più suadente e triste che mai. Parti strumentali e notevolmente atmosferiche si alternano a momenti più ritmati e incisivi. Questa canzone può essere vista come un’opera a sé stante perfettamente costruita ed eseguita in tutte le sue innumerevoli parti.
Dopo un minuto di silenzio troviamo un brano nascosto che altro non è che uno struggente lento che mi convince poco; d’accordo per l’idea di fare un brano solo con piano e voce, ma in questo caso la parte vocale è troppo lagnosa e risulta anche stonata in parecchi frangenti abbassando notevolmente la qualità di tutto il brano.

In conclusione, questo “Lichtgestalt” altro non è che una conferma dello stile e delle capacità compositive dei Lacrimosa, senza nessuna innovazione o cambi di “bandiera”. Come per quanto riguarda i lavori precedenti, anche per questo cd le reazioni possono essere solo due: o lo si ama alla follia o lo si odia dal momento che non è di certo un lavoro facile da assimilare e apprezzare; riamane anche in questo caso il difetto che ha sempre accompagnato i Lacrimosa:  alla lunga risultano noiosi e troppo lamentosi per i gusti della maggioranza delle persone. La tristezza e la cupezza sono il filo conduttore di tutto il lavoro ma a volte si rischia di esagerare e di cadere nella monotonia. Insomma si tratta di un cd che consiglio solo ai patiti del genere
Ultimo appunto: capisco il problema della pirateria musicale e di evitare la presenza dei cd in rete prima della loro uscita ufficiale, ma la presenza di un fastidiosissimo “bip” in tutti i brani ogni 10 secondi mi sembra eccessivo dal momento che ne rende difficile anche l’ascolto e la conseguente recensione oggettiva.

TRACKLIST:
1. Sapphire
2. Kelch der liebe
3. Lichtgestat
4. Nachtschatten
5. My last goodbye
6. The party is over
7. Letzte ausfahrt leben
8. Hohelied der liebe

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