Recensione: Like Donald Duck

Di Alessandro Calvi - 29 Agosto 2004 - 0:00
Like Donald Duck
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Anno: 2004
Nazione:
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70

“Come Paolino Paperino”, un titolo che già di per se è tutto un programma, e non ci si poteva aspettare niente di meno dai Trick or Treat, gruppo nato come tribute band agli Helloween e che delle zucche tedesche dei primi tempi condivide non solo le canzoni ma anche e soprattutto lo spirito goliardico e allegro.

Dopo aver conquistato l’approvazione di più di un pubblico, grazie soprattutto alla splendida voce di Alessandro Conti in grado di arrivare spesso e volentieri solo dove Kiske sapeva osare, i nostri hanno deciso di cimentarsi nella prova di scrivere qualche brano proprio. Ci hanno provato con questi primi quattro brani che ora sono arrivati tra le mie mani.

Diciamo subito che l’influenza degli Helloween è piuttosto evidente e si sente subito fin dalle prime note della prima canzone. Quello che io però intendo dal punto di vista dell’influenza non è riferito tanto al modo di scrivere le canzoni, non tanto dal punto di vista prettamente musicale, ma per quello che riguarda lo spirito. Certo, lo stile si avvicina a volte molto a quello delle zucche tedesche, ma quello che intendo è che la loro vena positiva e da “happy metal” probabilmente si farebbe sentire anche se questi cinque si mettessero a suonare black-metal.
Tra tutti i brani sicuramente spicca in assoluto la title-track, Like Donald Duck è un brano che probabilmente non avrebbe sfigurato su uno dei due Keeper. Il testo è piuttosto semplice e divertente, è una canzone su Paperino e sul fatto che spesso ognuno di noi è un po’ Paperino, un po’ sfigato, che combina solo disastri, tutti cercano di fregarlo e lui che si trova bene solo quando è con Paperina, la sua fidanzata. Al di là del testo però tutto il sound, l’uso di alcuni suoni campionati dai cartoni animati ci riporta direttamente agli inizi degli Helloween. Riguardo alla voce, l’ho già detto prima: Conti è davvero spettacolare e adattissimo a cantare canzoni delle zucche o nel loro stile, quindi si inserisce perfettamente nel song-writing.

Dal punto di vista della produzione qualche pecca c’è ma è del tutto marginale e comunque perfettamente perdonabile nell’ambito di un demo autoprodotto. Discorso simile per come si presenta il cd, la risoluzione della grafica è un po’ bassina e quindi la copertina e gli interni del libretto sono un po’ pixellati, nel senso che sono un po’ a quadretti. Positivo è invece il fatto che siano presenti tutti i testi permettendo agli ascoltatori di seguire tutti i brani.

Per concludere devo dire che a me questo disco ha divertito tantissimo. La title-track in particolare potrei farla girare in continuazione senza stancarmene, e infatti è una cosa che sto facendo da un paio di giorni a questa parte. Finalmente un gruppo che suona alla Helloween non perchè ne vuole copiare lo stile, ma perchè davvero ci crede e quindi è naturale che il sound poi assomigli a quello delle zucche. Gruppi come questo fanno davvero bene al cuore, tutti dovrebbero supportarli.

Contatti:
e-mail: trickortreat@libero.it
tel. 339 3954176 (Alessandro Conti)
tel. 347 5007100 (Guido Benedetti)

Tracklist:
01 Joyful in Sadness
02 Back as a Pet
03 Perfect Life
04 Like Donald Duck

Alex “Engash-Krul” Calvi

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