Recensione: Live At The Contamination Festival

Di Angelo D'Acunto - 13 Febbraio 2009 - 0:00
Live At The Contamination Festival
Band: High On Fire
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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55

Uscito originariamente nel 2004 in una edizione limitata di 2000 copie e
registrato durante il tour di supporto all’ottimo Surrounded By Thieves,
Live At
The Contamination Festival
è la prima e fin’ora unica testimonianza live degli
High On Fire di Matt Pike (ex chitarrista degli Sleep).
Ripescaggio buono per sfruttare alla meglio il nome di una band ormai fuori dal
roster della Relapse Records, ma, come vedremo, un po’ meno felice per le tasche dei fan.

Registrato durante lo show tenutosi nel 2003 in occasione dell’omonimo festival,
Live
At The Contamination Festival
si presenta con una produzione ben curata, in modo
da mettere in risalto tutti gli strumenti e senza escludere la partecipazione del
pubblico. Ma le vere e proprie note dolenti arrivano quando si guarda la tracklist: solo otto le tracce racchiuse
all’interno del disco, delle quali la maggior parte estratte da Surrounded By
Thieves
, disco uscito un anno prima dell’esibizione in questione, più
una cover piazzata in chiusura, il tutto per una durata complessiva che supera
di poco i trenta minuti. Tralasciando momentaneamente le perplessità
sull’utilità o meno di questa release, è d’obbligo soffermarsi anche sui magri
contenuti del disco: solo mezz’oretta scarsa di set registrato dunque, dove gli
High On Fire dimostrano quello che è il proprio potenziale in sede live.
Ottima la prestazione della band, con in primo piano le distorsioni sporche
della chitarra e il cantato rauco di Pike, sostenuti egregiamente da una
sezione ritmica precisa al punto giusto negli interventi. Si parte subito con
l’ossessiva Blood From Zion, direttamente dall’esordio The
Art Of Self Defense
, per poi passare all’allora inedita To Cross The Bridge. Il resto della setlist è
tutta dedicata all’album Surrounded By Thieves con pezzi del
calibro di Speed Wolf o della violentissima Hung, Drawn And Quartered,
per poi concludersi con l’ottima re-interpretazione di Witching Hour
dei maestri Venom, che chiude una mezz’ora di set eseguito con tanta
grinta e altrettanta precisione.

Insomma, nonostante la buona resa sonora della registrazione, pochi,
pochissimi sono i contenuti racchiusi all’interno di Live At The Contamination
Festival
. Diciamocela tutta, una release contenente solo mezz’ora di
live set senza l’aggiunta di ulteriori bonus track, al giorno d’oggi, in un
mercato che offre prodotti del genere decisamente più interessanti (e non per
forza in formato DVD), risulta essere decisamente inutile e tranquillamente
trascurabile.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

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Tracklist:

01 Blood From Zion
02 To Cross The Bridge
03 Nemesis
04 Razorhoof
05 Speed Wolf
06 Eyes And Teeth
07 Hung, Drawn And Quartered
08 Witching Hour (Venom Cover)

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