Recensione: Live Death Doom

Di Giuseppe Abazia - 10 Ottobre 2010 - 0:00
Live Death Doom
Band: Asphyx
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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75

Tornati alla ribalta circa un anno fa, forti di un ottimo nuovo album e della reunion con lo storico cantante, gli Asphyx si rifanno vivi per dare alle stampe una devastante testimonianza della loro carica distruttiva sul palco, Live Death Doom, registrato il 4 luglio ad Essex, Germania. C’è da dire che un’uscita come questa era necessaria nel catalogo degli Asphyx: prima di adesso, l’unico materiale live disponibile ufficialmente erano un paio di episodi sull’EP Crush The Cenotaph e le pur numerose tracce bonus della versione rimasterizzata di The Rack. Mancava, quindi, un compendio più sostanzioso e organizzato di ciò che costuisce l’esperienza dal vivo degli Asphyx, lacuna ora colmata da Live Death Doom, doppio disco (e DVD, anche) al vetriolo che racchiude tutta la violenza sonora di cui questi giganti del death metal sono capaci.

In tempi recentissimi in casa Asphyx c’è stato un avvicendamento in line-up, dato che il bassista Wannes Gobbels è stato sostituito da Alwin Zuur; in Live Death Doom, però, troviamo la stessa formazione dell’ultimo disco Death… The Brutal Way, e dunque ovviamente Martin Van Drunen alla voce, Bob Bagchus alla batteria, e Paul Baayens alla chitarra, oltre al già citato Gobbels. La tracklist si dipana lungo 19 tracce suddivise fra due dischi: di queste 19, ben 7 provengono dall’ultimo album, mentre le restanti 12 sono prese da The Rack, Crush The Cenotaph e Last One On Earth (a parte un’eccezione che vedremo tra poco). Comprensibilmente, sono rappresentati solo gli album con Van Drunen alla voce, che comunque costituiscono il corpus storico degli Asphyx; soltanto la strumentale Abomination Echoes proviene dal disco omonimo del 1996.
L’esecuzione di ciascun brano è impeccabile: potenza, precisione e aggressività sono il comune denominatore dell’intero show, che vede il gruppo in forma dalla prima all’ultima canzone. Colpisce specialmente la prestazione vocale di Van Drunen, acida e graffiante esattamente come in studio. Eccellente anche la qualità audio (produzione a cura di Dan Swanö), che mette ben in risalto ogni strumento e assicura una buona pulizia pur lasciando inalterato il feeling grezzo e senza compromessi della musica. La tracklist, pur leggermente (e comprensibimente) sbilanciata verso il loro ultimo full-length, offre una buona panoramica sul repertorio degli Asphyx “classici”, e d’altra parte non c’è da lamentarsi quando tale materiale è di così alta qualità.

Ottima release per gli Asphyx,quindi, che arricchiscono la loro discografia con album dal vivo decisamente benvenuto; chiunque voglia avere un assaggio della potenza che il combo olandese sa sprigionare su di un palco, ora sa dove rivolgersi.

Giuseppe Abazia

 

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Tracklist

Disco 1

01 – Vermin (04:56)
02 – Scorbutics (05:33)
03 – MS Bismarck (05:46)
04 – Bloodswamp (04:51)
05 – Death The Brutal Way (04:25)
06 – The Sickening Dwell (05:30)
07 – Asphyx II (They Died As They Marched) (06:19)
08 – Abomination Echoes (03:23)
09 – Eisenbahnmörser (05:24)
10 – The Krusher (06:38)
11 – Riflegun Redeemer (05:00)

Disco 2

01 – Asphyx (Forgotten War) (07:26)
02 – Wasteland Of Terror (03:08)
03 – The Rack (11:13)
04 – Cape Horn (07:55)
05 – Last One On Earth (07:16)
06 – Rite Of Shades (03:16)
07 – Pages In Blood (05:54)
08 – Diabolical Existence (04:43)

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