Recensione: Live Inferno

Di Pier Tomasinsig - 21 Aprile 2009 - 0:00
Live Inferno
Band: Emperor
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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87

È difficile spiegare a parole il mio stato d’animo dopo l’ascolto di Live Inferno. Per averne un’idea, immaginate il miscuglio di sensazioni che si provano quando, contemplando il cielo notturno, ci si sofferma a pensare che di molte stelle ciò che vediamo è solamente la luce residua, ultima testimonianza, nella sua fredda e lontana bellezza, dell’esistenza di astri ormai spenti da tempo.

Allo stesso modo è purtroppo spenta anche la stella degli imperatori norvegesi, a quanto pare definitivamente, almeno a giudicare dalle recenti quanto lapidarie dichiarazioni di Samoth, che, riferendosi proprio alla release di cui alla presente recensione, la avrebbe definita come “l’ultimo chiodo sulla bara degli Emperor”. Parole pesanti come macigni, che tuttavia non devono sorprendere più di tanto.
Infatti, dopo lo scioglimento annunciato nel 2001 contestualmente all’uscita di Prometheus, Ihsahn e Samoth si erano completamente dedicati ai loro vari progetti personali, a conferma che quello degli Emperor doveva ritenersi a tutti gli effetti un capitolo chiuso. Questo almeno fino a quando, tra il 2005 e il 2007, i nostri si riuniscono brevemente per tornare a calcare i palchi di alcuni dei più importanti festival europei (e per alcune date negli USA), in tal modo riaccendendo una flebile fiammella di speranza nel cuore dei fan.
In realtà già ai tempi gli Emperor avevano chiarito, con buona pace di chi ancora continuava a coltivare differenti aspettative, che si sarebbe trattato di una live-reunion esclusivamente finalizzata a realizzare pochi show ben selezionati. Così, per quanto appaia legittimo auspicare che simili rimpatriate dal vivo possano ancora ripetersi in futuro, bisogna tuttavia rassegnarsi al fatto che gli Emperor ufficialmente non esistono più (seppure, ricordiamolo, in ambito musicale non sempre la parola “fine” ha un’accezione rigorosamente eterna).

Live Inferno, in generale

Chi non avesse avuto la fortuna di assistere a quelle memorabili esibizioni oggi ha la possibilità di rifarsi (almeno in parte) proprio grazie a Live Inferno, che ci riconsegna due delle performance più significative tra quelle offerte dal combo norvegese durante il tour della “reunion”. Più precisamente, in questo doppio live-album troverete i due concerti tenuti dagli Emperor come headliner rispettivamente all’Inferno Festival di Oslo nell’aprile del 2006 e a Wacken nell’estate dello stesso anno.

Per la gioia dei collezionisti (ma non dei loro portafogli), Live Inferno sarà disponibile, oltre che nell’edizione di base contenente due CD e un libretto di sedici pagine, in versione deluxe (doppio CD + DVD e booklet di 24 pagine). A ciò si aggiunga il DVD Live at Wacken Open Air 2006 – A Night Of Emperial Wrath, acquistabile anche singolarmente, le edizioni in doppio LP, una per ciascuno dei due summenzionati concerti, e il sette pollici da collezione in vinile dorato (limitato a 2000 copie) Thus Spake The Nightspirit, contenente le versioni live della suddetta canzone e di ‘Inno a Satana’. Con questa impressionante raffica di release la Candlelight chiaramente punta alla celebrazione incondizionata di una delle sue maggiori glorie, oltre che -a voler essere più maliziosi- a spremere tutto il possibile dai fan approfittando dell’effetto “canto del cigno”. Ma poco importano simili considerazioni in questa sede. Quel che conta è che Live Inferno, per tornare alle affermazioni dello stesso Samoth, racchiude in sè l’eredità degli Emperor; un’eredità che doveva assolutamente essere tramandata, anche alla luce della qualità del materiale contenuto.

E in effetti quella che troverete in Live inferno è un’impressionante dimostrazione di forza da parte di uno dei gruppi più brillanti e influenti che il black metal abbia mai potuto vantare. Quasi dieci anni sono trascorsi da Emperial Live Ceremony, sino ad oggi l’unica testimonianza ufficiale della dimensione on stage dei nostri, e se una critica -e una soltanto- poteva essere mossa a tale release, questa riguardava essenzialmente l’esiguo numero di pezzi proposti. Basta uno sguardo alla scaletta del solo Live at Inferno Festival per capire che ora anche questa lacuna è finalmente colmata. Ben quattordici brani (più la outro), scelti con ponderata attenzione tra quanto di meglio la band abbia prodotto nella sua carriera, per un totale di oltre settanta appaganti minuti.

Live at Inferno Festival

Il disco 1 si apre dunque sulle note di ‘Infinity Burning’, medley che fonde assieme ‘Into The Infinity Of Thoughts’ e ‘The Burning Shadows Of Silence’ la quale a sua volta sfocia direttamente nella gelida e maestosa ‘Cosmic Keys To My Creations & Times’, realizzando così una sorta di unica lunga suite al termine della quale si rimane senza fiato, rapiti dalla più genuina ammirazione. L’esecuzione è impeccabile, precisa e coinvolgente, valorizzata da suoni puliti e ben bilanciati, che consentono di cogliere il contributo di tutti gli strumenti. Neanche il tempo di soffermarsi ad assaporare questo consistente estratto iniziale da In The Nightside Eclipse che si prosegue con uno dei pezzi più apprezzati di sempre del combo di Telemark, quella ‘Thus Spake The Nightspirit’ il cui coro finale non manca di strappare un lungo brivido di commozione.
Si passa poi a IX Equilibrium, da cui sono eseguite, consecutivamente, la toccante ‘An Elegy Of Icaros’ e la frenetica quanto devastante ‘Curse You All Men!’, laddove la notevole complessità di tali pezzi, eseguiti con perizia che rasenta la perfezione, conferma una volta in più la cifra artistica, tecnica ed espressiva di questa band.
I brani si susseguono con ben poche soste, dalla gradita parentesi storica di ‘Wrath Of The Tyrant’ passando per la straordinaria ‘With Strength I Burn’ (come sempre uno dei climax dei loro concerti) per poi tornare al primo, leggendario full-length con ‘Towards the Pantheon’ e ‘The Majesty Of The Nightsky’ (che gli Emperor non suonavano dal vivo da tempo immemore), e l’impressione positiva non fa che rafforzarsi. Ihshan e Samoth non sbagliano quasi un colpo, sia nelle parti ritmiche che in quelle soliste, supportati dietro le pelli da un Trym da applausi, precisissimo e potente, come ci ha del resto abituati nel corso degli anni, sia in studio che dal vivo. Il basso, per la verità un po’ in sordina, è affidato alle valenti mani di Secthdaemon, già compagno di Samoth negli Zyklon, mentre il compito di sostituire Grimloch alle tastiere è egregiamente svolto da Einar Solberg. Ihsahn, anche dietro al microfono, dimostra di non essersi affatto arrugginito, sebbene il suo clean risulti meno profondo e forse meno incisivo rispetto ai tempi di Emperial Live Ceremony.

Il resto della scaletta è completamente dedicata al primo album e ad Anthems To The Welkin At Dusk, con la sola eccezione di ‘In The Wordless Chamber’, unico estratto da Prometheus, peraltro molto convincente in sede live, tanto da riuscire a non sfigurare particolarmente nel confronto con i classici. Dopo l’attesissima e immancabile ‘Inno a Satana’ il bis è affidato alla sempre entusiasmante ‘I Am The Black Wizards’ e alla epicissima e vorticosa ‘Ye Entrancemperium’, degno sugello di un’esibizione sotto ogni aspetto mastodontica.

Live at Wacken Open Air

Il disco 2, come detto in precedenza, contiene il concerto che gli Emperor tennero da headliner al Wacken Open Air 2006. La scaletta riprende pedissequamente quella del Live at Inferno Festival, con la differenza che è più breve e si ferma a ‘Inno a Satana’. Sulla resa sonora e sulla qualità dell’esecuzione c’è ben poco da ridire, anche qui siamo su livelli eccellenti. È anche vero però che, proprio per via della setlist proposta, inevitabilmente questo secondo CD finisce per sembrare un po’ la versione ridotta del primo, un “quid minus” insomma.
Cionondimeno -e posto che il Live at Inferno sarebbe da solo ampiamente sufficiente a giustificare l’acquisto- è un’aggiunta gradita e tutt’altro che inutile. In primo luogo perchè fotografa gli Emperor in un contesto, quello di un grande festival all’aperto, davanti a cinquanta, sessantamila persone, ben diverso da un’esibizione “indoor” come lo era quella di Oslo. Offre inoltre la possibilità di assaporare le diverse sfumature e le varie sottili differenze, frutto dell’irripetibilità del momento, nell’esecuzione dei pezzi; conferma, infine, che la performance all’Inferno Festival non è stata un caso isolato e che un simile, impressionante livello esecutivo ed interpretativo è in realtà cosa normale per il combo norvegese, anche dopo essersi autorelegato nel limbo.

In conclusione…

Tutto perfetto dunque? In buona sostanza si, anche se, a voler essere pignoli, c’è da dire che Live inferno, nonostante tanta qualità, non regge del tutto il confronto con Emperial Live Ceremony in quanto ad intensità, estro espressivo e furia verace (ma spietatamente razionale). Non è dunque un prodotto migliore, o meglio, lo è solo per alcuni aspetti; ciò non toglie che abbia tutti i requisiti per porsi come degno successore di Emperial Live Ceremony, oltre che come suo ideale completamento.

Se Live Inferno voleva essere la celebrazione finale degli Emperor, allora lo scopo è raggiunto: il quadro che ci viene offerto della grandezza di questa band è ben più che eloquente. Anche per questo, quando sulle note della strumentale outro sinfonica ‘Opus a Satana’ cala definitivamente il sipario, ci si ritrova in preda a emozioni contrastanti, tra soddisfazione e tristezza, ammirazione e rimpianto. Ammirazione per il gruppo che forse più di ogni altro ha saputo conferire credibilità artistica al black metal; rimpianto per la sua scomparsa. Soddisfazione, velata di tristezza, perchè questo live dimostra che la fredda luce degli Emperor, anche solo quella residua, è ancora tremendamente abbagliante.

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Tracklist:

Disc 1 Inferno:

Infinity Burning (medley)
Cosmic Keys to My Creations & Times
Thus Spake the Nightspirit
An Elegy of Icaros
Curse you all Men!
Wrath of the Tyrant
With Strength I Burn
Towards the Pantheon
The Majesty of the Nightsky
The Loss and Curse of Reverence
In the Wordless Chamber
Inno a Satana
I am the Black Wizards
Ye Entrancemperium
Opus a Satana

Disc 2 Wacken:

Infinity Burning (medley)
Cosmic Keys to My Creations & Times
Thus Spake the Nightspirit
An Elegy of Icaros
Curse you all Men!
With Strength I Burn
Towards the Pantheon
The Majesty of the Nightsky
The Loss and Curse of Reverence
In the Wordless Chamber
I am the Black Wizards
Inno a Satana

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