Recensione: Livequake

Di Roberto Gallerani - 27 Marzo 2009 - 0:00
Livequake
Band: Eldritch
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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81

Vi sono mai capitati quei giorni in cui proprio non riuscite a decidere se ascoltar power, thrash, progressive o heavy classico?! Ecco, in questi casi (e non solo in quelli) esiste una band, per giunta italiana, che da ben diciassette anni sforna album vari ed emozionanti, andando contro tutto e tutti, raccogliendo tante soddisfazioni ma anche critiche pesanti; sto parlando ovviamente degli Eldritch, band che per festeggiare i diciassette anni ha deciso di pubblicare questo Livequake, un doppio CD live con tanto di DVD allegato di un concerto registrato in quel di Pisa nel Marzo 2008.
Un prodotto quest’ultimo di notevole qualità, che va a pari passo con la qualità della musica del gruppo, sia dal punto di vista dei suoni sia per quanto riguarda le riprese e le luci.
Il contenuto del DVD è impreziosito anche da altri live, video dei singoli estratti dai loro album e varie interviste che lo rendono ancora più professionale.

Gli Eldritch offrono una prova live di altissimo livello, andando a pescare sia brani del recente passato sia quelli più datati, quando i nostri rimanevano più ancorati a lidi thrash/progressive. Ascoltando tutti i brani in un unico prodotto, ci si rende davvero conto della varietà della proposta di questa band, con però un unico denominatore comune: l’eccellenza del songwriting.

Impossibile non rimanere schiacciati dalla potenza della triade iniziale Why, The Deep Sleep e Save Me, dove, passando dal thrash al power, ciò che rimane inalterata è la potenza generata dal sound della band. È bello sentire e vedere anche un brano come Reverse, che richiama alla memoria forse l’album più controverso dei nostri ma che in sede live coinvolge notevolmente il pubblico.
Difficile non rimanere affascinati dalla delicatezza di More Than Marylin, dove Terence Lee Holler dimostra la facilità con cui riesce a passare da un cantato aggressivo a registri più easy, mentre devastante è la diretta Toil Of Mine, con la presenza sul palco come special guest del mai troppo lodato Oleg Smirnoff.
La seconda parte del concerto si concentra sui lavori più datati, e questa è una splendida occasione per apprezzare una riproposizione dal vivo di brani come la potente Heretic Beholder o la thrash/elettronica Scar e altri classici come Lord Of Empty Place e Incurably III, che hanno il compito di porre la parola fine su un concerto che, sono sicuro, avrà reso sazi di metallo tutti i presenti, Eldritch compresi.

Gli Eldritch si dimostrano ancora una volta una band della quale non si può criticare né la qualità né la loro voglia di suonare sempre, in modo semplice e onesto, metal in tutte le sue facce! Perché questa band adora suonare metal, ed è questo secondo me il vero motivo del perché, svariando da un genere all’altro, la qualità rimane sempre su altissimi livelli.
Dopo diciassette anni i nostri sono ancora lì, pronti a stupirci ancora una volta; la prossima volta che vi viene voglia di comprare un concerto in DVD, ricordatevi di questo Livequake, non ve ne pentirete!

Roberto “Van Helsing” Gallerani

Tracklist:
CD 1:
1. In The House – In A Heartbeat (Intro)
2. Why
3. The Deep Sleep
4. Save Me
5. The Blackned Day
6. The World Apart
7. Reverse
8. Standing Still
9. Bless Me Now
10. The Child That Never Smiles
11. More Than Marylin
12. This Everlasting Mind Disease
13. Silent Flame
14. Toil Of Mine

CD 2:
15. Fall From Grace (Intro)
16. No Direction Home
17. Heretic Beholder
18. Scar
19. Bleed Mask Bleed
20. From Dusk Till Dawn
21. Nebula Surface
22. Ghoulish Gift
23. Lord Of An Empty Place
24. Incurably III

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