Recensione: Livin in Hysteria

Di Andrea Loi - 3 Agosto 2007 - 0:00
Livin in Hysteria
Band: Heavens Gate
Etichetta:
Genere:
Anno: 1991
Nazione:
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77

Uno dei gruppi più validi e divertenti della scena mittel-europea, i tedeschi Heavens Gate, ebbero la scaltrezza di conquistarsi una certa attenzione quando a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta rilasciarono un paio di full-length che garantirono Loro una certa notorietà anche fuori dai patrii confini.

Divertenti dicevamo, perchè il gruppo tedesco seppe come pochi rielaborare la lezione impartita dagli Accept e dagli Helloween (nonché dai Gamma Ray nel decennio successivo…) potendo rivendicare una certa autonomia stilistica non di poco conto visto che la formula magica dei guppi sopracitati spesso garantiva quanto meno il pane e spesso il companatico a chi sceglieva di “emularne” le gesta. Il sound degli Heavens Gate, va sottolineato, presenta comunque molti elementi riconducibili alla migliore tradizione dell’ US heavy/power degli Eighties.

I nostri sono capitanati da Sascha Paeth, chitarrista di cui ora è nota l’ “avversione” verso i canovacci che hanno decretato le fortune di certo power-metal per tutti i Novanta; egli è da sempre la mente degli Heavens Gate, avendo consolidato la sua fama come produttore grazie ai suoi lavori – ironia del destino – dietro il mixer su album immortali del calibro di “Holy Land” degli Angra, “Karma” dei Kamelot, senza dimenticare tutta la produzione dei nostrani Rhapsody of Fire.

Il 1991 è l’anno di uscita di questo Livin’ in Hysteria, preceduto dal buon debutto di due anni prima dal titolo “In control”. Il full length confermò le grandi potenzialità di questo quintetto che nella terra del Sol Levante spopolò letteralmente col suo stile fast and furious raccogliendo consensi commerciali e di critica decisamente sopra la media, peraltro confermati anche dal successivo “Hell for Sale” uscito l’ anno dopo.

L’ album, forse il migliore della loro produzione, è un concentrato di puro e rabbioso heavy-metal di matrice teutonica che unisce alla freschezza delle composizioni una spiccata componenete melodica nobilitata dalla squillante voce di Thomas Rettke. L’esemplificazione è l’ opener e title-track del disco: killer-song tritatutto in stile priestiano con molti ammiccamenti alla tradizone US-power degli anni ’80. Gli ingredienti qui ci sono tutti: sferzanti e taglienti chitarre accompagnate da una sezione ritmica possente, quadrata e senza fronzoli; “We’ re got the times” infatti è un calzante esempio di cosa significhi avere un certo impatto senza per questo tralasciare colate di melodia così efficacemente nobilitate in “The Never ending fire” e “Empty way to nowhere” fiere ed epiche, che pescano a piene mani nella tradizione che ha avuto negli Accept i più validi rappresentanti.

Ma è la padronanza tecnica che stupisce: la strumentale e breve “Fredless” è un curioso esercizio dove fanno capolino piccoli virtuosismi che dimostrano un grande affiatamento non solo tra le due guitar di grande valore tecnico, ma tra tutta la band. E’ tempo di songs come “We want it all” con palesi ma piacevolissimi riferimenti ai Loudness dei tempi migliori dove sembra quasi che Rettke incontri idealmente Niihara Minoru, così come nella monolitica e solenne “Can’ t stop rockin”. Gli Heavens Gate hanno però dalla loro parte anche classe da vendere con la capacità di calarsi tranquillamente in momenti più soft come nella ballad “Best days of my life” che pur non facendo gridare al miracolo, mi riporta a certe pregevolissime cose fatte dai Vicious Rumors e che dimostrano e confermano i chiari riferimenti al Us-metal oltreoceano di cui si faceva accenno prima (per un gruppo tedesco è una consuetudine decisamente sopra le righe).
La conclusiva “Gate of Heaven” è un altro grande momento (credetemi) di inarrestabile intensità metallica che dimostra una volta per tutte che l’ Heavy Metal, all’ ennesima potenza, può essere anche scovato al di fuori dei “soliti noti”.

Andrea Loi

Tracklist:
1)Livin’ in hysteria
2)We got the times
3)The never ending fire
4)Empty way to nowhere
5)Freedless
6)Can’t stop rockin’
7)Flashes
8)Best days of my life
9)We want it all
10)Gate of heaven

Line up:
Voce: Thomas Rettke
Chitarra: Bonny Bilski
Chitarra: Sasha Paeth
Basso: Manni Jordan
Batteria: Thorsten Muller

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