Recensione: Living In The Light

Di Mauro Gelsomini - 4 Ottobre 2003 - 0:00
Living In The Light
Band: Ramos
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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65

Josh Ramos, ovvero “chi era costui?”. Un po’ di storia è doverosa, per uno che come il sottoscritto si nutre ormai da un po’ praticamente di solo AOR. Il signorino in questione presenziò in una delle band di culto della scena californiana, i “The Storm”, il cui omonimo debut rimane oggi un album cardine del genere. Ramos fa parte anche dei Two Fires e dei più noti Hardline, diretti discendenti dei Journey (causa stesso fondatore, Neal Schon). In realtà più che un progetto solista, Ramos è un supergruppo che vede una lineup affatto illustre, con Mark Weitz (Malice, Odin, Eyes) alla voce, Michael Ross (Hardline e Accomplice) alle tastiere, Atma Anur (Jason Becker, Vicious Rumors, Journey, Two Fires, Richie Kotzen) alla batteria e Scott Snyder (Accomplice) al basso. Stu Hamm (MSG, Joe Satriani e Steve Vai) sfoggia i suoi virtuosismi al basso su due tracce.

Detto questo ben poche sorprese dovrebbe riservare la musica proposta in “Living In The Light”, e potrebbe risolversi in un mix tra i succitati The Storm e Journey, preparato da uno che se ne intende come Kelly Hansen (coproduttore di Journey, Slash e molti altri): non aspettatevi quindi neanche una piccolissima novità; troverete in “Living In The Light” un melodic rock di alta qualità, in cui ciò che conta è il mood globale di ogni brano, nel pieno rispetto dei canoni classici del songwriting AOR, vale a dire grande cura per gli arrangiamenti, ritornelli corali e immediati, perizia esecutiva, raffinatezza e gusto fin nei dettagli.

Per quanto io sia attratto da queste sonorità, devo ammettere che non trovo un valido motivo per consigliare ai neofiti i Ramos piuttosto che i The Storm, i Journey o, soprattutto, i Fair Warning, ai quali i nostri somigliano spesso nei refrain, anche se il sound è un po’ più piatto e meno pomposo. Non ho fatto a meno di trovare accostamenti, in alcune parti, anche coi Dream Theater più commerciali, nella fattispecie sulle linee vocali. In tutta sincerità, dopo un solo ascolto non distinguerei questo disco dall’ultimo Journey, Arrival.

Tracklist:

  1. Living in the Light
  2. Don’t Go
  3. Winds of Change
  4. Seize the Day
  5. The Dreams Alive
  6. Tell Me Why
  7. Come Back to Me
  8. Night Has Fallen
  9. Love Is the Magic
  10. Take It or Leave It
  11. You’re So Far Away
  12. Willie [instrumental]

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