Recensione: Love Is Coming

Di Marco Tripodi - 20 Ottobre 2017 - 8:00
Love Is Coming
Band: Robin Beck
Etichetta:
Genere: Hard Rock 
Anno: 2017
Nazione:
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83

Esce il nuovo album di Imma Savastano, distribuito dai migliori ambulanti abusivi di Gomorra e quartieri limitrofi…. si scherza, il tutto solo per sottolineare la somiglianza marcata di Robin Beck con Maria Pia Calzone, divenuta nota interpretando proprio il ruolo della moglie del boss Savastano nella serie tv ispirata da Saviano. E direi che è un signor complimento da qualsiasi parte lo si guardi, poiché si tratta di due donne la cui bellezza ed il cui fascino è fuori discussione. Ma qui non siamo sulle pagine di Playboy, bensì di True Metal, la musica ci interessa ed infatti adesso di musica vi vengo a dire. Il riferimento è al nono album della Beck, a far data da quel primo “Trouble Or Nothing” (1989). I più sprovveduti si ricorderanno forse di lei per il tormentone della Coca Cola (“First Time“) o magari per essere la moglie di James Christian, voce al velluto spinato degli House Of Lords, tuttavia la Beck è decisamente di più, una carriera di tutto rispetto costellata di gran bei dischi, tanta classe ed un savoir faire che la maggior parte delle rocker non ha mai visto neppure in fotografia, tutte concentrate ad apparire il più dure, ispide e strafottenti possibile.

Sempre e solo gli sprovveduti si potrebbero stupire del gran voto assegnato a questo album e della ovvia conseguenza che “Love Is Coming” debba dunque essere un signor disco, poiché la Beck ci ha ampiamente abituato a performance del genere e francamente non era lecito aspettarsi niente di meno. Il suo percorso discografico si divide sostanzialmente in un primo ed in un secondo tempo, il cui intervallo è dato dallo iato discografico situato tra il ’94 ed il 2003. Nel 2004 arriva la Beck 2.0 con “Wonderland“, in realtà un album interlocutorio che prova a rimescolare le carte prestando la chanteur al mondo del pop, ma è un momento di indecisione (o di sperimentazione), con “Do You Miss Me” (2005) la Beck torna al rock gagliardo e lo fa con un album stellare, mirabolante. Frontiers se la prende sotto la propria ala, assicurandosi il contributo di Christian come songwriter e contornando la Beck di musicisti sempre all’altezza. Quattro titoli dopo siamo a scartare il cellophane di “Love Is Coming“, ennesimo sigillo di qualità che va ad aggiungersi ad una collana già ricca di perle. Non ci si sazia mai però della buona musica ed ecco che accogliere l’ultimo nato in casa Beck è tutto fuorché un’abitudine o un’accettazione scontata e priva di lampi e scintille.

Davvero impressionante il livello qualitativo della track list, che ha una minima battuta d’arresto forse solo sulla ballad elegante ma un po’ prevedibile “If You Only Knew” (comunque un bel sentire). Per il resto i pezzi si rincorrono l’un l’altro sull’autostrada della perfezione, esaltati da un songwriting di gran pregio ed accuratezza ma anche e soprattutto elevati a potenza dalla voce letteralmente irresistibile della Beck, capace di nobilitare davanti ad un microfono anche il verbale di una riunione di condominio. Credetemi, ha davvero poco senso soffermarsi a fare l’esegesi track to track, dove cascate cascate sono brividi, pelle d’oca e sensualità. Personalmente ho toccato vette orgasmiche in “Island“, “Girl Like Me“, “Warrior” e “Me Just Being Me” ma credo che ognuno potrà facilmente stilare la sua personale scaletta di top of the tops tra questi solchi avendo solo l’imbarazzo della scelta. In un ideale connubio di Aerosmith, Whitesnake e radiofonìa ammiccante, “Love Is Coming” naviga saldo e sicuro nei mari del rock n roll più ardente e maturo. Giunti alla fine della track list si avverte solo il desiderio di ricominciare daccapo, quanti dischi sono in grado di regalarvi una sensazione del genere?

Preparatevi a qualche nota stonata da parte di chi riterrà alcuni passaggi dell’album troppo “pop oriented”; un’assurdità, per come la vedo io, innanzitutto perché la fisionomia artistica della Beck li ha sempre previsti e contemplati, fanno parte integrante del suo profilo artistico, in secundis perché il punto non è avere sempre il grugno incistato sulla faccia, ma comporre, eseguire ed offrire al pubblico buona musica, e la talentuosa ed espertissima regina di cuori Robin Beck sa calarsi con agio e destrezza in ogni sfumatura del rock, dalla vigorìa da biker al garbo ed alla raffinatezza di una seduttrice suadente e maliarda. 

Marco Tripodi

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