Recensione: Lucifer’s Fate

Di - 26 Aprile 2011 - 0:00
Lucifer’s Fate
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Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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58

Il fato di Lucifero narrato da un’anima torturata.

Suona efficace questo insieme di parole che vanno a presentare l’ultima fatica di un quintetto americano dal nome A Tortured Soul. Ispirandosi a quanto fatto da Mercyful Fate e King Diamond, gli statunitensi pubblicano il terzo disco di una carriera cominciata con Tomorrow’s Door, proseguita con Kiss Of The Thorn ed oggi arrivata a Lucifer’s Fate, probabilmente il disco più duro e legato a sonorità classiche partorito finora dai Nostri.

Con un passato remoto fatto di black e thrash, stando alla biografia ufficiale della band, le linee vocali del cantante Rick Black si stagliano su un tappeto sonoro fatto di puro heavy metal oscuro e pesante, a tratti anche piuttosto lento e con reminiscenze doom. Il tutto condito con registri vocali che piacerebbero al già citato King Diamond, ma che non sempre risultano azzeccati ed adatti alle atmosfere dei brani, in particolare quando si ode il falsetto del singer, in certi momenti veramente poco ispirato. Le chitarre, impegnate spesso in fraseggi modellati sul tipico sound della NWOBHM, fanno la parte del leone nell’economia del gruppo, tant’è che il basso, strumento trascinante e fondamentale, risulta scarsamente udibile e presente anche negli intermezzi in da solo regge la ritmica.

Di contraltare con questi difetti, va detto che in fase solista le chitarre del duo Ryne Schulz e Nate Gorenc fanno veramente faville con assoli molto ispirati, così come i frangenti più tipicamente epici e teatrali della voce di Rick Black ben si adattano all’umore generale dei pezzi che compongono Lucifer’s Fate. L’ispirazione derivante poi dal thrash più melodico e dallo US Metal dona un sapore d’annata ad una proposta che miscela suggestioni da varie scuole e differenti modi di intendere l’heavy metal classico.

Entrando nel merito dei brani, si nota come sia la parte centrale del disco quella più riuscita con canzoni quali Dark Chapel, Fallen e Rust, il trittico migliore che una band come gli A Tortured Soul potrebbe pensare di partorire. Stupisce invece la scelta di aprire l’album con un pezzo lento ed atmosferico come Ritual, il quale si fa notare per la grande dose di pathos e malinconia che sprigiona, ma che mal si adatta al ruolo di opener.
Il resto dei brani è composto da alti e bassi che si alternano a costruire un lavoro quasi sufficiente e che risente di alcune scelte fatte sia in sede compositiva che dietro il banco del mixer. Ad esempio Winterkill, traccia conclusiva del disco, è caratterizzata da un falsetto insistente da parte di Black che risulta a tratti quasi fastidioso e poco calzante con quella che è l’atmosfera che si respira nel brano. In altri frangenti, invece, i pezzi scivolano via senza lasciare troppi ricordi e non presentano particolari spunti d’interesse, come nel caso della cadenzata Reign.

Insomma, questo terzo parto della formazione americana non convince appieno, complici tanti dettagli che avrebbero dovuto essere sistemati meglio. Peccato, perché nelle porzioni più evocative Lucifer’s Fate convince e la proposta di una band come quella degli A Tortured Soul risulta più che piacevole, ma purtroppo l’ago della bilancia si sposta verso un parere differente nei tratti in cui l’ispirazione cala e gli elementi della proposta del quintetto non sono bilanciati a dovere.

Un passo falso, il presente Lucifer’s Fate, che getta ombre sul futuro di una band che dimostra di poter fare di meglio e che avrebbe tutti i mezzi per dare alle stampe lavori di qualità superiore.

Andrea Rodella

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Tracklist:
1 – Ritual
2 – Lucifer’s Fate
3 – Eye of Ra
4 – Ashes to Ashes
5 – Dark Chapel
6 – Fallen
7 – Rust
8 – Reign
9 – Winterkill

Durata: 51:53 min.

Lineup:
Rick Black – Vocals
Ryne Schultz – Guitar
Nate Gorenc – Guitar
Stefan Bohl – Bass
Eric Gnant – Drums

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