Recensione: Madness Of War

Di Stefano Ricetti - 16 Aprile 2010 - 0:00
Madness Of War
Band: Overmaster
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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68

Overmaster è un progetto che parte da lontano, cioè da quando le strade di Gus Gabarrò, singer di origine argentina in forza ai vicentini White Skull e quelle della premiata ditta Fontò/Mantiero iniziano a dividersi inesorabilmente. Dietro al microfono del Teschio Bianco prende posto Elisa “Over” De Palma e il buon Gustavo dà vita alla band che probabilmente, in cuor suo, aveva sempre sognato. Reclutati intorno a sé elementi dal curriculum pesante come Pino Sicari (Xteria) alla chitarra, Dimitri Oldani (Edge of Forever) al basso, Carlos Cantatore (Skylark) alla batteria e Alexandros alle tastiere prende forma il gruppo che dà alla luce, per le sole etichette discografiche, il demo Welcome To The Past, nel 2009, con all’ascia Albert Sandonato. Passa un anno ed è la volta dell’agognato full length di debutto, dal titolo Madness Of War, contenente undici pezzi e dotato di una copertina piuttosto atipica.

La tempesta metallica sonora di scuola tedesca inizia appena dopo l’intro guerresco Walking Back to Hell – il tema ricorrerà, a livello di testi, per buona parte del disco – e dura quasi sessanta minuti. Madness Of War è un disco possente e diretto, senza alcun compromesso, un po’ come sono usi fare i Grave Digger. Va sottolineato che le analogie con il combo di Chris Boltendahl probabilmente si fermano solamente a quanto attiene l’attitudine, perché a livello musicale la proposta dei nostri è inevitabilmente figlia delle esperienze dei singoli componenti, con una certa predominanza dei White Skull su tutti.

Marble King è una mazzata in pieno viso con annesso chorus da stadio che viene subito raddoppiata da Spartan Warriors, quasi si avesse la necessità di rafforzare ulteriormente la dose di Metallo Classico fornito. Le tastiere si guadagnano alcuni momenti di “visibilità” nell’intro di Overlord, altro pezzo dove la possente batteria di Carlos detta i ritmi e non prevede obiezioni da parte di nessuno. Interessante il gioco delle due chitarre in Revolution World, mid tempo massiccio e cadenzato, con Gus alle prese con l’ennesima prestazione da ugola scartavetrata che si risolve poi  nell’arioso refrain. L’ombrosa Jungle of Madness funge da trampolino di lancio per uno dei brani più significativi di Madness Of War: Nameless Hero è un episodio lento che porta in dote un singer che per una volta tanto non deve sgolarsi per default ma può fornire una prova della sua versatilità vocale della quale sinceramente se ne sentiva il bisogno.

A confermare il momento di grazia dell’album ci pensa la successiva Children Of The Sand, epica quanto basta e supportata da chitarre affiliate come lame di rasoi. Battle Prayer è un esercizio di velocità che richiama qualcosa dei Primal Fear non temendo di sconfinare bellamente nel Power mentre Prophet of War, forte di alcuni duelli di chitarra alla Judas Priest, esplode poi in un crescendo atmosferico di scuola eroica. Chiusura a botte di headbanging sfrenato con Efialths, come da copione.

L’impatto e la dose di potenza metallica classica profusa da parte di Madness Of War è innegabile. La forza del disco, esaltata da una produzione al passo con i tempi, risiede fatalmente nell’insieme e come tale va accettato in blocco. Il lavoro emana quella sana voglia di strafare che spesso accompagna un debutto, con i pro e i contro del caso. Talvolta il “martellamento” generale offerto dagli Overmaster rischia di risultare fine a se stesso, tipico di quando alla tantissima voglia di fare si somma a troppa carne al fuoco, tendendo ad offuscare il songwriting votato all’impianto-canzone. Viceversa l’album testimonia la fortissima e viscerale voglia di creare heavy metal “di pancia” da parte di Gus&Co. E questa NON deve essere assolutamente considerata una colpa.  


Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

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Tracklist:
1. Walking Back to Hell
2. Marble King
3. Spartan Warriors
4. Overlord
5. Revolution World
6. Jungle of Madness
7. Nameless Hero
8. Children of the Sand
9. Battle Prayer
10. Prophet of War
11. Efialths  

Line-up:
Gus Gabarrò – Vocals
Carlos – Drums
Pino Sicari – Guitar
Dimitri Oldani – Bass
Alexandros – Keyboards  
 

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